Cᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ ①⑥

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ρєя∂σиαтє 𝕝𝕒 𝕝𝕦𝕟𝕘𝕒 𝕒𝕥𝕥𝕖𝕤𝕒 𝕖𝕕 єνєитυαℓι єяяσяι

"Adrien"

La voce era ghiacciata, sentirono il freddo sulla pelle a quel richiamo, che aveva un tratto di disperazione, forse era sollievo, non riuscirono a pensarci a lungo e non ebbero tempo di spaventarsi da quell'aura tenebrosa che l'uomo corse e abbracciò il figlio che come ghiacciato dalla sua voce non si era mosso.

Simeon dovette a mal grado separarsi dal biondo, aveva sentito chiaramente il suo corpo sussultare, i suoi occhi spalancarsi come se stesse affrontando il diavolo in persona.
Era ancora rigido nel abbraccio ma non respinse l'uomo. Sembrava così fragile in vestaglia da notte, con i capelli scompigliati e l'afanno nella voce, eppure prima era così rigida e severa, non si sa come di colpo fosse diventata frenetica e scollegata, era davvero il signor Agreste ??
Adrien sentì un calore familiare, diverso dall'abbraccio confortevole di Simeon, era nostalgico, come un vecchio ricordo di cui non si ricordando i dettagli ma di cui le sensazioni sono vivide e calorose, quell'abbraccio era il ricordo del uomo che una volte era fiero di chiamare suo padre, ora era un uomo rigido e freddo, ma Adrien scorgeva la debolezza nei suoi occhi, forse era l'unico.
Il suo papà era tornato, era vivido in quell'abbraccio che Adrien ricambiò, aveva paura che se lo avvrebbe lasciato sarebbe tornato il signor Agreste freddo e taciturno, e al diavolo tutto Adrien voleva solo riavere suo padre, anche solo per qualche minuto.
Il padre dal canto suo avevo smesso di versare fiumi di parole sconnesse, e leggermente incurvato con la schiena abbracciava il figlio come non faceva da tempo.
Il suo sguardo era rilassato e i suoi occhi prima congelati si erano sciolti diventando lucidi, ma quando incrociò per puro caso lo sguardo di Luka che provava sentimenti contrasti a quella vista, si incupì e lo guardò per qualche secondo che bastò per far raggelare il sangue del bicolore che non seppe reagire, il contatto fu così breve che cominciò a chiedersi se fosse solo un gioco della sua mente.
Quando i loro corpi si separarono l'uomo sorrise stanco al figlio e con il braccio circondò le sue spalle, gesto che poco prima Simeon aveva messo in atto, il signor Agreste fece cenno di entrare in casa anche agli altri e giratosi cominciò ad incamminarsi verso la dimora con il figlio che girando leggermente la testa sorriso grato ai suoi salvatori, e gli incitò con lo sguardo ad entrare.                                                                                                                                                                               Luka con uno sguardo fece intuire agli altri ragazzi che dovevano aspettarlo in macchina, Simeon fece per aprire bocca per ribattere ma il bicolore si incamminò a passo spedito verso il portone dando così le spalle ai suoi compagni.

Joe capito che il bruno non lo avrebbe lasciato andare da solo gli voltò il viso verso di sè che prima stava fissando intensamente la schiena del bicolore pensando al da farsi, e lo guardò dritto negli occhi, non servì altro che il bruno sbuffando leggermente fece allontanare la mano dal suo viso e cinse la vita del riccio e con la mano libera si avvicinò il biondo a sè mettendogli il braccio intorno alle spalle e si incamminarono verso l'auto, Henri era stranamente silenzioso e non aveva spiccato parola.
Nel frattempo Luka aveva raggiunto l'entrata del enorme  casa, e solo allora si rese conto che strabordava di persone che in modo disordinato andavano avanti e indietro per tutta la casa, si vede che il signor Agreste era davvero molto disperato.
Quando la calca di gente fece per gettarsi addosso ad Adrien per soffocarlo con i loro gesti e parole il signor Agreste fece appena in tempo e prendendo in mano la situazione congedò tutti, gli ultimi a uscire furono Nino, che abbracciò forte il suo migliore amico ricevendo in seguito un pugnetto sulla spalla, e in cambio scompigliò i capelli del biondo e si congedò, e marinette che rossa come sempre cominciò a balbettare, Adrien chiaramente non era in uno stato tale da poter passare il tempo a decifrare cosa intendesse e con gentilezza e chiara stanchezza la congedò al che la ragazza non aspettandosi una reazione del genere si gelò di colpo e lo fissò leggermente sbigottita con le labbra socchiuse, mentre il bicolore li guardava da lontano.
Quando la corvina decise che fosse ora di andare a casa, raggiunse la porta e solo allora notò Luka e sorridendogli gli mimò solo un "grazie" e voltandosi nuovamente verso il biondo che avevo lo sguardo fisso sul bel chitarrista disse con voce tale da farsi sentire "Buona notte Adrien".
Il biondo al saluto come svegliato da un sogno ( e che bel sogno) volse il viso verso la corvina e sorridendo leggermente sventolò la mano.
Luka seguì Marinette con lo sguardo finché la vide sparire dietro i cancelli della villa, solo allora voltò il capo verso il biondo e lo sorprese a fissarlo intensamente.
Scosse leggermente la testa divertito alla reazione del biondo che colto in fragrante sussultò leggermente e cominciò a far correre lo sguardo per l'immensa casa stando attento a non incrociare gli occhi di Luka.
Quest'ultimo divertito dal suo comportamento assolutamente adorabile si incamminò verso di lui e gli si parò davanti.
Non sapeva bene cosa dirgli o chiedergli, aveva così tante cose per la testa ma la paura di esprimersi male e di allontanarlo lo logorava, mentre rimuginava Adrien prese in mano la situazione e strappò il silenzio: "Grazie"
Gli disse guardandolo fisso negli occhi, Luka non seppe reggere quello sguardo così chiaro e sincero, sentendosi sbagliato abbassò lo sguardo e disse cercando di ricomporsi: "Non devi ringraziarmi".
Mentre il biondo vedendo il volto scuro di Luka aprì bocca per rassicurarlo ma la richiuse subito quando vide scendere per le enormi scalinate suo padre, che dopo aver congedato la maggior parte degli "ospiti" si era ritirato in camera sua senza dare spiegazioni.
Mentre scendeva la sua aura da uomo malvagio (così lo definí Luka dalla prima volta in cui lo vide) era tornata e non lasciava spazio a un minimo di morbidezza nello sguardo.
Quando raggiunse i due mise una mano sulla spalla del figlio che si irrigidì leggermente ma volgendo lo sguardo verso il viso del bicolore si rilassò in un attimo, quasi fosse un calmante.
Il signor Agreste non volse lo sguardo verso il figlio ma lo tenne puntato negli occhi di Luka, che prendendola come una sfida tenne lo sguardo alto, lasciando però trasparire la gentilezza che lo contraddistingueva.
Il signor Agreste non sembrava avere cattive intenzioni, o almeno questo è quello che sembrava. Decise di interrompere quello sguardo di occhi così diversi sorridendo leggermente.
Piegò le labbra in su ma il sorriso non raggiunse gli occhi che rimasero di ghiaccio, e parlò: "Grazie di aver aiutato mio figlio, sarai ben ricompensanto"
Luka si sentì avvampare dalla rabbia, quel uomo era pazzo. Il suo sguardo morbido si indurì di colpo e la sua aura serena divenne rigida e sull'attenti, non era più a suo agio. Nascose le mani prima adagiate lungo i fianchi dietro la schiena, non avrebbe di certo mostrato il suo lato aggressivo ad Adrien e soprattutto a quel vecchietto.
Alzò leggermente l'angolo della bocca abituato a quel compartanto.
"Non ce ne è bisogno, lo avrei fatto per chiunque"

ᵃ LᴜᴋAᴅʀɪᴇɴ ˢᵗᵒʳʸDove le storie prendono vita. Scoprilo ora