Amicizia

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Qualche giorno dopo

Una secchiata d'acqua gelida mi risveglia.

Poi mi dicono che mi sveglio sempre di cattivo umore...eh certo se poi incontro le persone...

Ho l'acqua negli occhi e vedo un po' sfocato, ma riesco a scorgere due sagome a me conosciute.

Mi alzo dal letto e mi stropiccio gli occhi, ora ci vedo stupendamente.

Gellert ha un'espressione divertita, Albus esasperata.

Fradicia dalla testa a piedi mi avvicino a loro con le braccia aperte, facendo credere loro che li volessi abbracciare.

Gell si avvicina a me e quando è a circa un metro di distanza, gli sferro un gancio destro sulla mascella.

-Questo è per avermi svegliato in questo modo- gli dico quando è ancora stordito, poi mi giro verso Al.

-Con te sarò clemente, ma sappi che sono arrabiata perchè non l'hai fermato- gli dico fredda.

Li sorpasso e scendo le scale per dirigermi in cucina a fare colazione.

Prendo dal frigo del pane e del formaggio, non ho mai amato le colazioni dolci.

Mi siedo a tavola e quando finisco di mangiare vado in camera mia.

***

Da qualche mese ho preso la passione per lo sport, ogni giorno mi alleno due ore.

Le "lezioni" di magia procedono bene anche se una volta ho fatto scoppiare una cassettiera, non so neanche io come...

Faccio duecento addominali e quaranta squat e quando sto per finire questi ultimi, il vetro della finestra si infrange e piomba in camera mia una palla da... baseball?

-Ahhh- caccio un urlo stridulo, presa alla sprovvista.

Mi affaccio al davanzale e noto una ragazza più o meno della mia età, castana e con gli occhi azzurri.

-SCUSA! Potresti ridarmi la palla?- urla, cercando di farsi sentire da me che sono al secondo piano.

Prendo la pallina in mano e mi calo giù dalla finestra attraverso un tubo. A circa tre metri da terra faccio una backflip per arrivare da lei che mi guarda a bocca aperta.

-Tieni- gliela porgo gentilmente.

-WOW! Ma come hai fatto?- mi chiede, o meglio urla.

-Ehm... bhe, è semplice- rispondo -Ma sei seria?- è letteralmente scioccata.

-Si, come ti chiami?- chiedo curiosa

-Deber- -Alexis- ci stringiamo la mano sorridenti.

-Quanti anni hai?- le chiedo, sembra più piccola di me, anche se di poco.

-Quasi quindici- risponde vispa -Tu?- continua.

-Sedici- dico secca -Ah...- forse si aspettava che avessi la sua età.

-Sta per iniziare a piovere, vieni dentro!- la invito in casa.

Annuisce ed entriamo nel maniero, il biondo e il rosso sono sul divano a parlare. Senza farmi vedere la accompagno in camera mia dove passiamo il tempo chiacchierando fino ad ora di pranzo.

***

-Aspettami un attimo qui, vado a chiedere se preparano il pranzo per quattro persone- le dico, fa sì con la testa ed esco dalla camera.

-Gellert! Albus! Potete preparare il pranzo anche per la mia nuova amica?- chiedo raggiungendoli in cucina facendo gli occhioni, me lo devono dopo il risveglio di stamani.

-Certo!- esclamano insieme

-Che hai fatto agli occhi?- mi chiede Albus

-Un incantesimo, giusto per cambiare, solo che è temporaneo: lo devo riapplicare ogni due giorni-
rispondo, ora ho gli occhi di un misto tra l'azzurro e il grigio.

-Oh, ok-

***

Siamo tutti a tavola, Deber sta parlando con Albus, io con Gellert.

Mi viene un'idea...

Mi alzo facendo finta di andare a lavare il mio piatto, prendo due uova dal frigorifero e me le metto in tasca, torno a tavola.

Quando finiamo di mangiare la mia amica va via dicendo che doveva tornare a casa.

Figlia della GrindeldoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora