5. The Party

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Raccolsi uno dei tanti legnetti che c'erano per terra e lo misi nella tasca ormai piena, era da mezz'ora che stavo raccogliendo quei rametti. Dopo il discorso con i ragazzi Newt mi aveva dato il compito di raccogliere legna per il focolare, non volevo contraddirlo e tra l'altro avevo bisogno di tempo per pensare. Non sapevo se sarei riuscita realmente a trovare un'uscita, ma ci dovevo provare. Lo dovevo fare per tutte le vittime causate dalla WCKD. Pensai involontariamente a Damon sentendo le lacrime bruciare negli occhi. Non volevo piangere, non dovevo piangere. Piangere è solo per i deboli, e io non mi potevo permettere di esserlo. Deglutii il groppo in gola che mi si era formato scacciando le lacrime nei meandri più profondi della mia mente. Quando i legnetti che avevo raccolto erano talmente tanti che mi cadevano dalle tasche decisi di tornare indietro. Ne avevo presi troppi, cercavo di mantenere l'equilibrio tra quelli che avevo in tasca e nelle mani, ma il tutto era parecchio instabile, mancavano pochi metri al casolare così incoraggiai me stessa. Stavo per aprire la porta quando qualcuno mi corse incontro facendomi cadere violentemente a terra. -vaffanculo- sussurrai tra i denti per non farmi sentire, - s scusa, non l'ho fatto apposta, era solo che dovevo andare a riferire una cosa a Jeff e mi avevano detto di correre...- balbettò un ragazzino sui tredici anni, grassottello con i boccoli che li ricadevano sulla faccia paffuta dalle guance rosse forse per la corsa, e gli occhi di un marrone scuro. Mi faceva quasi tenerezza, così giovane e già doveva provvedere alla sua sopravvivenza. Mi alzai spolverandomi i vestiti e lo guardai, - tranquillo, fa niente, come ti chiami?- gli chiesi con tono gentile, - C Chuck- balbetto lui, - allora Chuck mi vuoi aiutare a raccogliere questo casino?- ridacchiai, accennando un sorriso che lui ricambiò. Ameno lui sembrava non aver perso la spensieratezza dei bambini. 

Mi aiutò a sistemare i legnetti su uno dei tavoli di legno, - allora sei la novellina?- chiese lui, la sua voce era piena di emozione come se fosse una cosa incredibilmente sorprendente vedere una ragazza, - in un certo senso sì- gli risposi facendo spallucce, - ma non sei arrivata dalla scatola tu sei arrivata da lì- mi indicò la finestra da cui si vedeva un pezzo di muro ricoperto fittamente dall'edera. Sospirai, - si, esattamente- non avevo voglia di continuare quella conversazione, il ragazzo era curioso e io non potevo raccontargli di più. Mentre stavo per andarmene con la scusa di cercare Newt, il ragazzo mi anticipò  - mi sono dimenticato di dire a Jeff quella cosa importante di cui ti parlavo prima, devo andare- disse iniziando a posare i legnetti che aveva in mano, -ci vediamo alla festa- mi urlò mentre correva via. Festa? Quale festa? - già abbiamo organizzato una festa per il tuo arrivo- disse una voce profonda dietro di me, sobbalzai e mi girai di scatto. Era Gally, ma da dove era spuntato fuori? Espirai l'aria che avevo trattenuto fino a quell'istante, - sai è una cosa tradizionale, la facciamo con tutti i pivelli e non capita tutti i giorni di incontrare una Fagio come te- mi rivolse uno sguardo quasi timido, poi proseguì - e solitamente devono affrontare me- posò un indice sul suo petto - in un duello- sogghignò divertito, - sempre se tu non ti ritira per la paura- continuò. - io mi ritiro da un bel niente, accetto volentieri- ribattei arrogante, il ragazzo era forte, lo si vedeva dalla corporatura, ma di certo non aveva molto cervello e questo lo avrei usato a mio favore. - June? Hai finito con la legna?- disse una voce, era Newt che era entrato nella stanza. - si- dissi spostandomi per mostragli i legnetti raccolti, - gally lascia  in pace la Fagio e vai a fare il tuo lavoro- disse Newt, il biondo mi rivolse un'occhiata fugace e poi uscì dal casolare a grandi passi. - allora che ti ha detto?- chiese Newt, - mi ha parlato della festa e del duello...- - non accettare- mi anticipò - non ne vale la pena di farsi massacrare...- lo interruppi - a dire la verità ho già accettato, e di certo l'unico che si farà massacrare sarà lui- . Mi guardò intensamente con i suoi occhi di un colore misto tra il verde e il marroncino, - sarà meglio per te- disse ridacchiando, ricambiai con un largo sorriso. - Dovresti cambiarti- disse lui guardando il mio abbigliamento, effettivamente la mia maglietta era sporca di terra e strappata in più punti. Feci un cenno d'assenso, - mi potresti prestare qualcosa?- gli chiesi contenendo il mio imbarazzo , mentre  cercavo di evitare che le mie guance diventassero rosse. - ehm... certo vieni con me- disse mentre si grattava la testa, anche lui imbarazzato, non potevo trattenermi dal sorridere. Si fermò davanti a un'amaca porgendomi una maglietta larga a maniche corte. La presi e me la misi sotto braccio, poi mi diressi verso le docce. Non sapevo di preciso dove stavano, ma avevo avvistato alcuni ragazzi uscire con i capelli bagnati da un piccolo edificio, perciò presumevo fosse quello. Entrai e subito dopo essermi levata di dosso i vestiti sporchi mi fiondai sotto il getto d'acqua. Era fredda come mi aspettavo, mi scivolava lungo il corpo sudato provocandomi una sensazione di freschezza. Ripensai alla responsabilità che avevo preso sulle spalle venendo in quel luogo, avevo dato a quei ragazzi una nuova speranza, ma non sapevo neanche io se non si sarebbe rivelata  una delusione. Sapevo che dovevo dare del mio meglio per aiutarli, a qualunque costo. Uscii velocemente, mi infilai  la maglietta di Newt, era soffice e aveva un buon odore, l'odore di Newt pensai involontariamente dandomi uno schiaffo mentale .  Dopo essermi rimessa i pantaloni, che nonostante sporchi erano accettabili e si potevano riutilizzare, uscii dal piccolo edificio. Il cielo si era oscurato leggermente, doveva essere già sera, mi avviai verso il casolare dove si erano radunati già parte dei ragazzi per ricevere la propria razione di cibo. Mi misi in fila anche io, e quando arrivò il mio turno mi ritrovai sul piatto una brodaglia viscida da un odore poco invitante. - Mi volete avvelenare?- chiesi al ragazzo che mi aveva appena servito quello che loro chiamavano "cibo", sentivo delle risatine dietro di me - vedi Fry anche la fagiolina pensa che le tue ricette siano immangiabili- disse un ragazzo dai capelli mori e gli occhi marroncini che tendevano al giallo acceso, - non osare insultare le mie ricette Zart!- disse il ragazzo davanti a me. Mi spostai per  far passare gli altri , e appena avvistai Newt mi sedetti vicino a lui. Sospirai, - tranquilla ti ci abituerai- disse indicando la brodaglia nel suo piatto, annuii assaggiandola. Aveva un sapore amaro e  una consistenza molliccia, ma mi costrinsi a deglutire bevendo subito dopo un grande sorso d'acqua. - Allora domani è il tuo primo da velocista June, sei pronta?- senza che me ne fossi accorta Minho si era seduto al nostro tavolo, il suo piatto era già vuoto segno che aveva finito di mangiare. - tu invece sei pronto? Spero che riuscirai a tenermi il passo- risposi mandando giù un altro grande sorso d'acqua per attenuare il sapore amaro rimanente in bocca  - vedremo se tu riuscirai a tenermi il passo- rispose con un sorrisetto. Sentivo degli schiamazzi dall'esterno, così mi alzai e andai a vedere lasciando quell'orribile brodaglia nel piatto. Vidi che poco lontano dal casolare era stato acceso un fuoco, tutti accerchiavano Gally che stava per affrontare un piccolo ragazzo dai capelli rossicci spaventato a morte. - ehi gally- gridai, - vuoi ancora sfidarmi?- gli chiesi. Lui distolse immediatamente lo sguardo dal ragazzo rivolgendolo a me. -certo vieni qui fagiolina- disse indicandomi l'interno del cerchio creato dai Radurai che intanto mi guardavano basiti, come se avessi istinti suicidi. Mi avvicinai mettendomi direttamente di fronte a lui, - allora le regole sono semplici, mi devi solo buttare fuori dal cerchio- disse, e a quelle parole vidi che ero circondata da una linea circolare disegnata nella sabbia. Era più facile di quanto pensassi. - allora pronta fagiolina?- mi chiese chinandosi in posizione di combattimento, - non chiamarmi così - dissi digrignando i denti, quel ragazzo mi irritava fino al midollo, - altrimenti?- chiese lui in tono sfidante sogghignando. Non risposi e mi limitai ad incenerirlo con lo sguardo. - VIA- disse una voce profonda, il ragazzo si gettò subito sopra di me ma io lo schivai ritrovandomi dietro a lui, sfruttai quella posizione per dargli un forte spintone e farlo cadere a terra fuori dal cerchio. Intorno a me i ragazzi strabuzzavano gli occhi, era stato abbastanza facile, strofinai le mani sui pantaloni per scrollarmi di dosso la sabbia. intanto Gally si ero rialzato - non vale, mi devi affrontare fagiolina- disse tornando all'interno del cerchio. Se ci teneva così tanto... roteai gli occhi sentendo il -VIA- . Questa volta feci io la prima mossa, gettandomi sulle sue ginocchia con l'intento di fargli perdere l'equilibro, ma lui mi prese i polsi tenendoli in alto sopra la sua testa facendomi girare di schiena verso di lui. Mentre rideva io gli sferrai un calcio nell'addome che lo portò a lasciare la presa sui miei polsi,  stava per rigettarsi su di me ma io gli afferrai i gomiti facendolo girare su stesso e finire a terra di schiena. Sorrisi per la mia vittoria. Intorno a me i ragazzi mi guardavano per la seconda volta con le bocche aperte. Poi sentii qualcuno battere le mani, era Chuck, a lui si aggiunsero Newt, Minho e Zart finché tutti non esplosero in un applauso accompagnato da esulti qua e lì. Gally, che si era alzato, mi porgeva la mano. Gliela strinsi, - non chiamarmi più fagiolina- dissi seria, lui mi guardò e per un breve istante scorsi un sorriso sulle sue labbra, ma poi si ripiegarono nella solita espressione dura, - hai combattuto bene June- disse allontanandosi per aggregarsi ad alcuni ragazzi che ballavano animatamente, probabilmente ubriachi. - Wow June gliele hai proprio date- rise Minho, - allora chi è stato massacrato? - chiesi a Newt che mi guardava scioccato, la sua espressione lasciò spazio a un ampio sorriso, - beh direi che non conviene farti arrabbiare - disse. - tieni bevi - disse Minho mi porse un bicchiere colmo di un liquido giallastro, ne bevvi un ampio sorso per poi pentirmene subito, era amaro e caldo, mi trattenevo dal non sputarlo, non volevo dare soddisfazione a Minho che ora mi guardava con uno ghigno sadico sul viso . - Minho, Newt portate la fagiolina a festeggiare- urlò un ragazzo, non riuscivo a riconoscere a chi apparteneva la voce  tra tutta quella folla, Minho mi guardò e Newt mi porse la mano e io la afferrai  inoltrandomi con lui nel fitto groviglio di corpi che ballavano. 

the maze runner - No Time To StayDove le storie prendono vita. Scoprilo ora