2. Escape

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Incisi una stanghetta vicino alle altre tre sul muro. Quattro giorni. Quattro giorni erano passati da quando ero chiusa in quel fottutissimo labirinto. Avevo cercato in tutti i modi un uscita, ma non mi ero allontanata troppo per timore di non riconoscere la strada di ritorno e di rimanere la notte con quelle creature mostruose. Avevo imparato ad evitarle, quando sentivo i loro passi o vedevo la loro bava giallastra sul pavimento mi nascondevo nell'edera, eppure mi era capitato di doverne uccidere qualcuno. Chiusi gli occhi, disgustata dalla sensazione molliccia sulla mia pelle. Sospirai, era mattina e tra poco sarei dovuta andare a percorrere un nuovo tratto del labirinto, sapevo che se non trovavo al più presto un uscita sarei morta. Non mangiavo da giorni e risparmiavo l'acqua che era quasi finita. Mi alzai in piedi e cominciai a svoltare vari corridoi, cercai di memorizzarli ma ovunque andavo vedevo solo le stesse pareti grigiastre coperte d'edera. Mi fermai annaspando in cerca d'aria quando sentii un grido. Mi si drizzarono i peli sulla nuca e un brivido mi scese lungo la schiena, cominciai a sudare. Non era un grido di quei mostri, era umano. Senza pensarci due volte seguii le urla che sembravano diventare sempre più disperate, se c'era qualche forma di vita in quel fottuto labirinto potevo avere una speranza. Ma se fosse una guardia della WCKD? E se fossero venuti a cercarmi? Mi bloccai a quel pensiero riflettendo che non poteva essere, non potevano sapere dove ero. Sentivo le mie gambe bruciare per lo sforzo della corsa e il cuore rimbalzarmi talmente forte nel petto che temevo che potesse saltare fuori. Ero vicina alla fonte delle urla ma quando vidi lo scenario mi immobilizzai. Uno di quei mostri aveva preso un ragazzo per il piede, cercava di scalciare di liberarsi ma non aveva scampo. Sapevo che sarebbe morto se non avrei fatto qualcosa, ma ero ferma e non sapevo cosa fare. Intravidi una lancia vicino a me, era lunga e appuntita. Probabilmente apparteneva a quel ragazzo. Mi chinai leggermente afferrandola e senza pensarci due volte la lanciai in pieno petto alla creatura. Essa non sembrò reagire inizialmente, poi un boato infernale riecheggiò su quelle mura così violentemente che temevo sarebbero crollate. Il ragazzo cadde a terra, nonostante qualche graffio era illeso. Il mostro non era morto lo vedevo, eppure lo avevo rallentato. Il ragazzo si accorse a malapena di me, mi guardò con un espressione interrogativa e sbalordita e poi cominciò correre. Lo seguii a una certa distanza sperando che mi portasse ad una via d'uscita. Non si accorse di nulla e non si guardò neanche una singola volta indietro forse per il troppo spavento. Riuscivo a malapena a stargli al passo, non avevo mangiato nulla e le poche energie che mi rimanevano stavano per esaurirsi pero continuai a correre. Il ragazzo, che come potevo vedere era biondo e alto, si era fermato davanti a una apertura, al di fuori di essa c erano ragazzi che lo incitavano a correre. Vedevo che era sfinito ma non aveva motivo di fermarsi proprio ora. Un boato fece tremare la terra sotto ai nostri piedi e le mura davanti a lui cominciarono a chiudersi. Non potevo perdere quell'occasione, perciò saltai fuori dalla copertura e cominciai a correre. Le mura non erano ancora totalmente chiuse, potevo farcela. Il ragazzo biondo non mosse un muscolo, vedevo che stava per perdere i sensi e venni accolta da un leggero senso di colpa. Lo dovevo aiutare. Senza ripensarci mi misi il suo braccio in spalla e continuai a correre. Eravamo quasi arrivati ma le mura stavano per chiudersi. Lo spintonai all'interno nella speranza che si sarebbe mosso, ma non lo fece - muoviti idiota- gli gridai sovrastando il rumore delle pareti. I ragazzi lo afferrarono per il braccio e lo tirarono a sé. Le mura erano vicinissime rimaneva solo uno spazio minuscolo. Inspirai tutta l'aria che avevo nei polmoni e mi strinsi tra le due pareti. Mi appiattii il più che potevo sentendo il freddo che emanavano le mura, pensavo di non potercela fare. Probabilmente sarei rimasta schiacciata. Chiusi gli occhi continuando però a muovermi , e improvvisamente caddi. Caddi a terra. Mi girai e vidi che le porte si erano chiuse, ce l avevo fatta per un miracolo pensai. Alzai lo sguardo e davanti a me c'erano quindici facce sbalordite che mi guardavano.

***

Mi alzai freneticamente in piedi estraendo il coltellino dalla tasca. Non sapevo chi erano quei ragazzi ma non volevo correre rischi. Mi accorsi che erano tutti tra i quindici e i diciassette anni, abbastanza giovani. - Gally non dovremmo chiamare Alby?- chiese un ragazzo moro dagli occhi color nocciola, - si Fred vallo a chiamare e chiama pure Newt- disse quello che si doveva chiamare Gally, alto e grosso con i capelli biondi . si avvicinò a me ma io gli sventolai il coltello davanti alla faccia - fermo lì o sei morto- mi sforzai di dire con voce ferma. Questo gli provocò una risatina che mi innervosì ma cercai di ignorarla. - senti possiamo anche parlare senza che tu mi tenga un coltello davanti al naso caspio!- ribadì ma lo ignorai. Sentii passi veloci provenire dalla folla, appartenevano a due ragazzi, uno dalla pelle scura e i capelli neri, l'altro pallido e con i capelli biondi. Mi guardarono con un' espressione scioccata. Il ragazzo scuro rivolse un espressione interrogativa a Gally che spiegò - stavamo aspettando Ben che doveva uscire dal labirinto, temevamo che non ce l avrebbe fatta quando spunta questo bellissimo faccino - mi rivolse un sorrisetto, viscido pensai. Il ragazzo scuro fece un passo verso di me, ma non vedevano che ero armata ? - non fare un altro passo o ti giuro te ne pentirai- dissi con la voce rauca. Ero impaurita, non sapevo dove mi ero cacciata. -ei calmati pive non vogliamo farti nulla- disse il biondino, abbassai leggermente il coltello, -chi siete ?- chiesi, il panico si faceva strada dentro di me impedendomi quasi di respirare eppure esternamente rimanevo calma. - noi siamo i Radurai viviamo qui nella radura, tu invece chi sei?- mi rispose Gally , deglutii a fatica. Non volevo rispondere a quella domanda, non sapevo chi erano, radura, Radurai... ma mi stavano prendendo in giro? Notai che mi stavano accerchiando sempre di più, dovevo trovare una via d'uscita e subito. Feci un passo verso la sinistra dove vidi uno spazio libero dove fuggire, - dove credi di andare?- chiese un ragazzo ostruendomi la strada con un sorrisetto divertito. Gli diedi un calcio forte nell'addome che provocò delle risatine a tutti e cominciai a correre, dovevo correre e andare da qualche parte da qualunque parte. Sentivo i passi dei ragazzi dietro di me che mi stavano inseguendo. Avevo il fiato corto. Cercai di aumentare velocità ma qualcuno mi afferrò il piede facendomi cadere. Era il ragazzo biondo, Gally , mi afferrava con tanta forza che temevo che il sangue smettesse di circolare, scalciai col piede libero riuscendo a colpirlo e a liberarmi. Gattonai cercando di allontanarmi ma ero troppo lenta. Il ragazzo mi fece sbattere a terra, provocandomi un colpo forte alla testa. Questo mi spossò leggermente dandogli il tempo di afferrarmi e immobilizzarmi i polsi. Cercavo di muovermi ma era come se tutto il mio copro fosse immobilizzato, rimaneva solo la testa che si muoveva freneticamente - fine della corsa carina- disse e poi si voltò. Il biondino che stava vicino al ragazzo scuro mi squadrò, - calmati non ti vogliamo fare nulla, e poi anche e volessi scappare non potresti andare da nessuna parte- a quelle parole mi guardai attorno, quella ampia radura come la chiamavano loro era circondata da altissime mura che probabilmente li proteggevano dal labirinto. - si può sapere cosa ci facevi nel labirinto?- chiese Gally sbattendomi di nuovo a terra con forza. la botta alla testa mi offuscava le immagini e i suoni non permettendomi di parlare o reagire, -Gally caspio lasciala, l'hai colpita troppo forte- disse il ragazzo biondino di prima con tono di rimprovero. non sentii più il peso del mio corpo ma ero incapace di muovermi. continuavo a vedere tutto sfocato e sentire male. tossii. -caspio gally credo proprio che le hai causato una commozione cerebrale- disse un'altra voce, - ma dai, avevate voglia di rincorrerla per tutta la radura?- chiese sbuffando. - ce la fai ad alzarti?- chiese il ragazzo biondino porgendomi una mano, la afferrai in certa ma me ne pentii subito dato che appena ero in piedi la terra cominciò a girare, - ehi ehi ehi- disse lui afferrandomi la vita e impedendomi di cadere. glielo grata, ma mi scostai subito appoggiandomi ad un albero - allora ci dici il tuo nome?- intervenne Gally, non avevo altra scelta che dirlo - june, mi chiamo June- dissi.

the maze runner - No Time To StayDove le storie prendono vita. Scoprilo ora