Blackmail

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Dannazione, spegniti spegniti spegniti!  - implorai alla mia sveglia con la voce impastata di sonno.

'Alzati' mi ripeteva la mia coscienza. 'Resta' mi ripeteva il mio letto. A chi dare ascolto?

Alzati...

Resta...

Alzati...

Resta...

Alzati...

Resta..

Ah, al diavolo! Questa sarebbe in ogni caso stata una giornata noiosa quindi, tanto valeva restare al caldo nel mio mangifico e sexy letto. Sexy? Wow, dovevo aver davvero tanto sonno.

Probabilmente la mia compagna di stanza doveva già essersi alzata ed andata via perchè non la sentivo russare. Di solito quando sogni di andare al college, di studiare ciò che ti piace, di aggirarti tra i corridoi, di dividere la stanza del campus con qualcuno... immagini quella persona come simpatica, socievole, carina... ecco. Nikki era l'esatto opposto. Indossava sempre qualcosa di nero, aveva del corti capelli spettinati, tinti di blu da un lato, e aveva un percing sul sopracciglio sinistro. Insomma, rispecchiava il modello della tipica ragazza punk, acida e anticomformista. Era per me probabilmente la persona più irritante dopo Louis.

Due squilli del cellulare interruppero i miei pensieri.
"Chi è?" - chiesi annoiata e disturbata al contempo.
"Wow, felice dal mattino vedo" - rispose la voce che sembrava essere quella di Niall.
"Soprattutto oggi, sono una pasqua Nialler perciò non stuzzicarmi" - dissi - "Piuttosto.. cosa c'è?" .

Perchè mi chiamava alle otto?! Una povera e stanca ragazza non poteva dormire in pace?
"La notizia sconvolgente, ricordi?" - rise.

Giusto, la notizia.
"Beh?" - lo incitai.
"Ecco.... ti chiederai perchè sconvolgente..." - Disse. Sì in effetti sì, nella vita di Niall non c'era mai niente di sconvolgente. Risi mentalemente. - "Louis si è fidanzato!." - mi rivelò senza cercare di indorare la pillola.
"COSA?" - scattai alzandomi a metà busto e scostando di lato le coperte. - "Cioè... cosa.. cosa dovrebbe interessarmi? Perchè lo dici a me?" - mi corressi subito.
"Nessun motivo in particolare. L'ho saputo da poco e dovevo spifferarlo a qualcuno. Louis! Louis, capisci? Lui non stava con una ragazza da quan- si bloccò di colpo rendendosi conto di ciò che stava per dire.
"Puoi dirlo Niall, non è una bestemmia. Da quando Lucinda è morta. Lo sappiamo tutti"  - sputai spavalda e acida. Dovevano smettere di trattarmi cosí, di non nominare mia sorella come se il suo ricordo avesse potuto distruggermi... anche se in effetti poteva.

Era morta e io non riuscivo ad accettarlo. Lei e Louis, l'amore della sua vita mi diceva, erano al molo ed era una notte abbastanza ventosa. Lucinda inciampò su una fune annodata alla fine del molo e cadde in acqua sbattendo la testa. Questa era stata la tragica fine di Lucinda Wood, questo era quello che raccontava lui, che era lì quella notte e io non l'avrei mai perdonato.
"Scusami" - dissi sinceramente a Niall che, dall'altra parte del telefono, ancora non fiatava.
"Non scusarti. Ti voglio bene Heaven. Ah e non dire a nessuno quello che ti ho detto, voleva essere Louis a dirlo a tutti alla..... partita di domani."  - annunciò. - "Tu ci sarai, vero?".

Ovvio, volevo proprio vedere con quale faccia quell'idiota avrebbe annunciato tutto, con quali occhi mi avrebbe guardata.
"Certo!"  - confermai.
"A proposito.. ma non avevi lezione di anatomia oggi?" - domanò curioso.

Owtch.

Beccata.
"Forse..." - ammisi.
"Heavy! Non ci posso credere, di nuovo! Giuro che se non ti alzi e vai a lezione vengo lí e fermo ogni ragazzo del campus." - mi minacciò.
"Oh non avresti il coraggio...." - azzardai chiudendo gli occhi a fessura.
"Credi? Io penso che a tutti i ragazzi piacerebbe vedere la foto di te, con il pigiama di Minnie, che sbavi sulla mia camicia" - minacciò ancora ridendo crudelmente.

"Ma che cavolo!"  - Piagnucolai silenziosamente.- "È successo solo una volta ed eravamo al terzo anno! Non avevi il diritto di scattarmi quella foto, stavo dormendo e non potevo difendermi" - finii.

Era una foto squallida ma divertente, dovevo ammetterlo e probabilmente mi avrebbe ricattato per sempre.
"Sto cominciando a contare Heaven...." - mi avvertii.
"Ti odio" - mi lamentai frustrata.
"Brava ragazza." - sentenziò.
"Addio, pessimo amico" - dissi ridacchiando prima di attaccare.

Dovevo andare. Se conoscevo almeno un pò Niall, e lo conoscevo..... l'avrebbe fatto. Scelsi qualcosa di completamente casuale da quella poltiglia di vestiti ammassati nel mio armadio. Arrivai a lezione con quasi venti minuti di ritardo e Mr. Taylor mi inflisse la più grande e infuocata occhiataccia di sdegno. D'altronde non ero mai arrivata puntuale alle sue lezioni nella mia breve e coincisa storia unversitaria.

Presi posto quanto più in alto e in fondo possibile e lasciai che il tempo e la noia facessero di me qualunque cosa.

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Siamo a tre!

Spero vi piaccia. Aspetto come sempre un commento, una critica, un voto, qualsiasi cosa :)

Un bacio.

-Mary

Obdura [l.t]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora