Mark the territory

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"Ciao Amelie" - sorrisi falsamente. - "ti serve qualcosa?"- continuai.
Lei mi guardò insistentemente prima di rispondermi, probabilmente persa nei suoi contorti pensieri. "Si, che lasci in pace il mio ragazzo" -disse avvicinandosi. Io aggrottai le sopracciglia. "Prego?" -chiesi evidentemente confusa.
"Hai capito, voglio che lasci in pace Louis. Forse tu pensi che io sia stupida ma ho anche io degli occhi con cui guardare e voglio che tu la smetta con il tuo comportamento. Non so che cosa ci sia stato tra te e Louis, lui non vuole dirmi nien-" -la bloccai prima che potesse continuare. Cosa le aveva raccontato?
"Che cosa ti ha detto?" -dissi sottovoce quasi impaurita dalla sua risposta. Le aveva raccontato di Lucy? Era quella l'unica cosa che ci legava così tanto.
"Niente. È questo il punto. Lui non vuole dirmi niente riguardo te ma vedo le occhiate che ti lancia e vedo il modo in cui tu, soprattutto, lo guardi. Perciò qualunque cosa sia successa adesso basta, non ha più valore perché Louis sta con me. " - disse chiaramente avvicinandosi ancora di più. "Giusto per chiarire." -aggiunse seria.
No okay, ma chi si credeva di essere?
"Prima di tutto, qualunque cosa leghi me e Louis non è affar tuo. Poi, tutto questo monologo e il tuo patetico tentativo di marcare il territorio sono completamente inutili perché a me Louis non interessa per niente." -dissi sicura. "No? Strano, avrei detto il contrario considerato il fatto che sei stata per tutta la serata a cercarlo con lo sguardo, ovunque si spostasse." -ribatté smascherando la mia sicurezza.
"Beh, ti sei fatta un'idea completamente sbagliata. L'ultima persona che mi interessa è proprio Louis considerato il fatto che ho un ragazzo" -dissi velocemente. Avevo un ragazzo? Io? E da quando?
Le parole uscirono troppo velocemente dalle mie labbra e solo nel momento in cui le pronunciai mi resi conto di aver combinato un disastro.
"Ah.. Meglio così allora. Beh, va da lui no? Io vado da Louis, di certo non ho intenzione di sprecare il mio tempo qui con te." -disse voltandosi per darmi le spalle. No ma chi diavolo si credeva sul serio di essere?!
La bloccai per un braccio costringendola a guardarmi nuovamente.
"Ah e ascolta Alelì, Ambedì o qualunque sia il tuo nome, tu prova a trattare male Louis o a farlo soffrire e io faccio diventare rossi questi bei capelli castani che ti ritrovi. Giusto per chiarire." - le dissi lasciandole il braccio. "E adesso scusami, vado dal mio ragazzo" - completai facendole l'occhiolino e sorpassandola.
Scesi le scale che prima avevo percorso.
Adesso dovevo solo andare dal mio ragazzo, peccato che neanche io sapevo chi fosse. Cercai di pensare ad una soluzione, sicuramente anche Louis l'indomani avrebbe saputo del mio imminente fidanzamento.
Raggiunsi seguita probabilmente da Amelie i ragazzi che nel frattempo continuavano a bere.
"Andiamo?" -chiesi a Niall.
"Certo, sono stanco. Ti fermi da me?" -domandò tranquillo.
E fu in quel momento che mi senti come Einstein quando formulò la teoria della relatività. Era appena apparsa nella mia mente l'idea più sensazionale di sempre.
Ruotai il mio busto per dare uno sguardo ai ragazzi seduti sui divanetti e ad Amelie che tentava disperatamente di strappare a Louis, ormai brillo, un bacio.
Sorrisi leggermente.
"Si, mi fermo da te."


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Eccomi qui, come avevo promesso.
Aspetto tantissimi vostri commenti perché mi interessa la vostra opinione.
Un bacio
-Mary

Obdura [l.t]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora