My favourite breakfast

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Pancakes.
Era quello l'inconfondibile profumo che mi inondava le narici, ne ero più che sicura. Spalancai i miei occhi e accantonai tutto il sonno che avevo per fiondarmi in cucina.
''Ma che...' -iniziai andando in cucina per poi fermarmi di colpo.
Louis era a petto nudo, indossava dei jeans scuri e stava preparando i pancakes. Mi avvicinai un po' di più arrivando di soppiatto fino al bancone.
Scorsi quello che era un vassoio rosso, sopra un piatto e del caffè con accanto una semplice margherita. La mia colazione preferita. Quando Louis si girò, i suoi occhi vacillarono per un istante poi mi fece cenno con l'indice di fare silenzio, si girò prendendo la padella e versò i due pancakes nel piatto adornandoli con un pò di nutella. Sorrisi emozionata per il suo gesto. Quando stavo per aprire la bocca ed emettere un semplice suono lui mi bloccò.
"Shh. Sveglierai Amelie" -mi disse a voce bassissima. Poi mi lanciò una fugace occhiata e preso il vassoio andò nella sua stanza chiudendosi la porta alle spalle.
Mi sedetti sullo sgabello accanto al bancone. Aveva appena preparato la mia colazione preferita per Amelie, ma soprattutto... Amelie era rimasta a dormire.. Da lui.
All'improvviso una gelida rabbia crebbe dentro di me.. Potevo fare tutti i tentativi del mondo per cercare di ferirlo, lui sarebbe sempre stato un passo avanti a me. Quella consapevolezza mi rovinò la mattinata e il buonumore tant'è che uscii dall'appartamento senza neanche svegliare Niall o avvisarlo, cosa mai accaduta.
Non riuscivo a definire i miei sentimenti o tantomeno quello che Louis significasse per me. Quando c'era Lucinda lui per me era sempre stato solo un ragazzo, carino e fastidioso ma soltanto un ragazzo qualunque. Cosa mi stava succedendo? Cos'era cambiato in me? Louis non era la persona giusta. Era chiaro, era scritto sui muri, tutti lo sapevano. Avrebbe portato solo dolore e sofferenza nella mia vita.. Come per Lucinda. Eppure i miei sentimenti oscillavano tra la rabbia, la passione, confusione, consapevolezza, paura e attrazione. Camminai non seppi neanche per quando fino a che non cominciai a sentire delle leggere fitte ai piedi. Decisi di non andare al campus, di certo l'ultima persona che avevo voglia di sentire era Nikki.
Così mi diressi sulla spiaggia mentre i miei occhi diventavano leggermente lucidi dalla rabbia. Non volevo provare tutto quello che stavo provando, quei sentimenti non mi appartenevano, appartenevano alle persone innamorate ed io di certo non ero una di quelle. Mi tolsi le scarpe e camminai sulla sabbia calda per poi sedermi in un punto qualunque. Le gambe erano schiacciate contro il petto e la mia testa era inclinata su di queste mentre i miei occhi erano chiusi a causa del sole.
Per fortuna non c'era quasi nessuno quindi non dovetti preoccuparmi che qualcuno mi vedesse in quello stato.
Sicuramente se ci fosse stato qualcuno con cui parlare avrei capito cosa fare, ma la verità era che non volevo qualcuno. Io volevo Lucy... ma ormai una sorella non l'avevo più.
Il tempo mi scivolò addosso senza che neanche me ne accorgessi. Poi il cellulare cominciò a squillarmi e sapevo che era Niall.
"Mi dispiace" -dissi appena appoggiai l'oggetto metallizzato al mio orecchio.
"Dispiace a me. Lo so che cosa ha fatto quel coglione e avrei dovuto dirti prima che ti svegliassi che Amelie.. Si era fermata da noi" -disse dispiaciuto.
"Non importa" -dissi stanca. "Dove sei?" -chiese.
"Sulla spiaggia" -dissi cambiando la mia posizione e stendendo le gambe sulla sabbia. "Hai intenzione di scappare?"- domandò ridacchiando.
"E tu? Hai intenzione di rincorrermi?" -chiesi con il suo stesso tono. Lui rise.
"Mhm.. Forse. Dieci minuti e sono da te." -promise.
Ecco perché dicevo che era la cosa migliore che mi fosse capitata. Le mie labbra si distesero in un leggero sorriso e le mie mani disegnarono simboli confusi sulla sabbia in attesa del suo arrivo.
Dieci minuti dopo proprio come aveva promesso stava venendo verso di me. Dei pantaloni stretti neri gli fasciavano le gambe e una t-shirt bianca aderiva perfettamente al suo busto. I suoi occhi erano socchiusi per via del forte sole, d'altronde era ancora mezzogiorno e le sue labbra accennavano un sorriso.
"E così stavi scappando da me, eh?" -disse ironico.
"Sei l'ultima persona da cui scapperei" -gli confidai prendendo le sue mani e invitandolo a sedere accanto a me.
"Gli ho dato un pugno." -sputò improvvisamente. Sapevo esattamente di chi stesse parlando. "COSA?!" -mi accigliai.
"Hai sentito. Sono stanco del suo comportamento da codardo" -continuò Niall.
"E così hai pensato che dargli un pugno avrebbe cambiato le cose?" -dissi voltandomi completamente verso di lui.
"No. Ma mi ha fatto stare meglio" -sogghignò.
"Niall.. Non è questo il mod-" -volevo riuscire a completare la frase ma due labbra umide si posarono sulle mie e spalancai gli occhi. Il tutto durò meno di un minuti e mentre si allontanava i miei occhi erano ancora spalancati.
"Sono stanco di vederti soffrire" -completò.

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(Leggete tutto per favore)
Eccomi! Sto cercando di pubblicare ogni settimana anche se per me è complicatissimo.
Vi ho sganciato una bella bomba eh?
Spero vi piaccia!
Ah, volevo anche dirvi che se il capitolo non avrà oltre i nove commenti non continuerò con il prossimo perché ci sono troppi lettori silenziosi e io vorrei sentire l'opinione di tutti.
Un bacio
-Mary

Obdura [l.t]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora