11. Mi baci o vai via?

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"Leggere con la musica in sottofondo"

Il giorno  seguente, dopo essermi svegliata, ancora con la bocca impastata, di birra, accesi il telefono, mille messaggi iniziarono ad arrivarmi.
"-Ciao tesoro, sono Jugh, scusa se ieri non mi sono fatto più vedere, dopo che sei uscita fuori, una ragazza ha iniziato a parlare in modo inadeguato, così sono finito in una rissa, con il suo compagno, sono in ospedale al momento, ma va tutto bene."

Impacciata, come mio solito, mi preparai in fretta, indossai dei jeans e una semplice t-shirt e corsi di fretta in ospedale, in taxi.
Lasciai la stanza, notai l'assenza della mia coinquilina, non diedi peso ed uscì.
Mostrai al conducente il nome dell'ospedale e sfrecciò verso il RiverHospiatal.
Posizionata nel sedile posteriore, misi le mie cuffie e ascoltai, tutte le canzoni mi potevano riportare a lui, alle sue sensazioni lasciate nel mio corpo ad ogni suo sguardo.

Arrivai in ospedale, pagai l'uomo del taxi ed entrai, all'entrata notai delle infermiere, di mezz'età, con capelli raccolti e camici verdi, con in mano mille scartoffie, mi avvicinai e in modo scortese chiesi:
"-Jughead Jones? La stanza di Jones? Dov'è"

La donna mi guardò e mi indicò la stanza "310"

Corsi in fretta per le scale, ed in un battito di ciglia mi ritrovai fuori la sua porta, eri lì seduto nel suo letto, con varie ferite, vari tubi nelle sue braccia, mi notò e mi fece entrare.
Iniziò a sistemare il suo cappello e fece un sorriso, e disse:
"-Sei venuta?"
                                                       "- Come potevo non venire? Cos'è successo? Dimmelo?"
                                                                "-Tesoro, è tutto okay! Sono qui solo per qualche

                                          "-Ma cosa dici? Guardati."

Improvvisamente, prese la mia mano, mi spinse a se, e mi rubò un bacio, si staccò subito, e con il suo sorrisi mi disse di andare.

Lo salutai nuovamente con un bacio, feci un saluto ed uscì.
Ero ormai fuori dalla sua stanza, le farfalle stavano volando dentro di me, piccole lacrime scendevano sul mio viso.
Ritornai in dormitorio e ancora incredula, non smisi di toccarmi le labbra, non sembrava reale.
Per la troppa euforia, caddi dalle scale, fortunatamente niente di rotto, e mi diressi nella mia stanza, ancora vuota.
Mi sistemai e inviai un messaggio:
"- Sono sana e salva in dormitorio, domani sarò di nuovo da te, salterò le lezioni, un bacio"

Aspettai la sua risposta, ma tardò ad arrivare, così decisi di scrivere alle altre, digitai:
"- Sono stata in ospedale, Jugh è stato ferito ieri alla festa, nulla di grave, sono in dormitorio, dove siete? Devo darvi una bellissima notizia, mi ha baciata."

Nel pomeriggio, dopo un pisolino, notai ancora l'assenza delle ragazze, così decisi di dedicarmi allo studio, dopo varie ore sui libri, decisi di prendere una pausa, così uscì dal dormitorio, mi diressi in pizzeria, presi una margherita e me la gustai.

Rientrai nell'edificio e notai la presenza delle tre, erano poggiate sul mio letto, con lo sguardo fisso sui miei appunti, guardandomi dissero:
"-Dobbiamo parlarti, lascia stare quel ragazzo, per i suoi danni è finito in ospedale, noi non ti vogliamo accanto a lui, puoi farti del male, lui può farlo, ascoltaci.

A quelle parole, non credetti alle mie orecchie così dissi a mia volta:
"- Non conoscete Jugh, su quale base mi dite ciò, con quale logica, vi voglio bene, siete le mie sorelle, ma non posso permettervi di immischiarvi nelle mie faccende, so badare a me, non sono una bambina, io conosco i suoi occhi, conosco i suoi gesti, e non è una brutta persona, non con me, quindi levatevi dal mio letto e lasciatemi sola."

Dopo la lite, le ragazze uscirono dalla stanza, lasciandomi li sola, passò una settimana circa, prima che ritornai a parlarle di nuovo con loro.
Passò una settimana, anche dall'uscita di Jugh dall'ospedale e per quell'occasione, mi portò fuori.

Iniziai a preparami indossando un abito blu con delle scarpe bianche, lunghi orecchìni a cerchio e una bella coda,mi infilai in auto e andammo al mare.

Arrivati in quel luogo magico, iniziò a ringraziarmi, per tutto ciò che avevo fatto per lui, riempiendolo di dolcetti e riviste varie, gli avevo persino lavato l'auto.
Dopo i vari ringraziamenti mi porse una rosa sulle gambe, non era una rosa come le altre, era semplice ma d'effetto proprio come piaceva a me, davanti a quel gesto iniziai a balbettare mille parole:
"- Jugh, non dovevi farlo davvero, ciò che ho fatto, l'ho fatto con il cuore e perché tengo a te, davvero, ho capito fin dal primo momento, che tra noi, c'è qualcosa, c'è chimica, tu sei speciale l'ho capito fin dal primo momento, mi fido di te."

Dopo le mie parole, mi spinse a se e mi baciò, un bacio diverso dalla settimana prima, un bacio molto passionale, lentamente le sue mani invasero il mio corpo, le mie mani invasero i suoi capelli, castani, fu un momento meraviglioso, io e lui, nella nostra bolla.
Le onde del mare facevano da cornice perfetta, al nostro ansimare.. ed il tramonto era la ciliegina sulla torta.

Mi accompagnò in dormitorio, e trovai le ragazze nella hall, decisi di radunarle tutte nella mia stanza, nonostante la litigata passata, non potetti non parlare con loro, erano le uniche che avevo.
Le raccontai tutto, ma con i loro sguardi assenti, mi chiusi in me stessa, chiusi nella mia nuova stanza.

Le settimane passavano, insieme ad esse anche i giorni di scuola, i miei voti iniziarono  improvvisamente a calare, non stavo più studiando, l'unico punto fisso era Jugh, passavo le intere giornate con lui.
Non m'importava di niente, non volevo sentire nessuno, volevo vivere solo del suo costante profumo e della sua presenza.
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"Come vi sembra questo capitolo? Cosa pensate delle ragazze? E del comportamento di Mel? Pensate sia davvero innamorata di lui?"
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Via di qua...🤍🏹J&MDove le storie prendono vita. Scoprilo ora