21. Jugh pov's

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"Ascoltare con la musica di sottofondo."

Sono passati ormai mesi dal mio primo incontro con quella piccola fanciulla, lunghi capelli mori, e due grandi occhi color nocciola.
Mel era una ragazza sbadata ma proprio per questo aveva catturato la mia attenzione.
Sono stato un vero coglione a dubitare della sua bontà per i miei problemi, ad accettare quella scommessa pensando solo al divertimento.
Fin dal primo momento lei c'è sempre stata per me, per qualsiasi problema lei era lì pronta a correre per me, pronta a tendermi le mani, a farmi rialzare se cadevo.
Durante la mia permanenza in ospedale, fu davvero l'unica che si è preoccupò per me, l'unica che per farmi stare bene mi portò piccoli doni, proprio li ho capito che lei, era diversa da Tracy e da tutte le altre che avevo avuto in passato.
L'ho baciata e da quel bacio lunghi brividi hanno attraversato il mio corpo, una sensazione mai provata, forse l'unica che avrei mai provato in vita mia.
Non volevo piacere alle sue amiche, tanto meno alla sua famiglia, mi importava solo di lei, mi importava solo di averla al mio fianco.
Volevo solo e soltanto il suo bene.
Lei era il mio bene.

Mi sono allontanato da lei, per evitare di metterla in pericolo, mi sono allontanato per evitare che standomi vicino vivesse momenti tossici.
Ma decisi di inviarle quel messaggio perché anche lei dopotutto doveva sapere, che il coglione non ero solo io.
Che oltre a me qualcun altro al mio contrario voleva il suo male.
Le stava vicino ma solo per tenerla ancora più a se e vincere e fregarsene di tutto.
Io la volevo vicino per proteggerla, era un controsenso, tutta la situazione era un controsenso, ma volevo essere il suo serpente attorno alla mia rosa.
Proteggerla dal male, dalle eventuali spine.

Quella sera a casa di Tony la vidi mezza ubriaca avvicinarsi al bagno e prima che Nik potesse abusare di lei inconsciamente, mi sono gettato dinanzi a lei, non rendendomi conto, di ciò che potessi scatenare dentro di lei.
Al mio sguardo iniziò a sbiancare e cadde a terra, la prima cosa che mi passò per la testa, fu prenderla e postarla su un letto darle dell'acqua e farla riprendere.
Al suo risveglio, vedendo che dopotutto stava bene inizia a giocare con lei, facendo piccole battute, facendole credere che avessi buttato le sue cose.

Lei furiosa si gettò di fronte la finestra, li feci il mio primo passo, iniziò a baciarle il collo e la schiena, sentivo di fare queste cose non per la scommessa fatta, ma perché sentivo di farle.
Volevo il suo corpo, desideravo la sua persona più di qualsiasi altra cosa, e se era destino sarebbe stata mia.

Al mio tocco iniziò a gelare, era impaurita, fu sorpresa dal mio gesto ma nonostante tutto dopo un po' si lasciò al suo desiderio.
Averla sul mio corpo era la sensazione più pacifica del mondo, intorno a me tutto era sparito c'era solo la sua figura la sua presenza, i nostri respiri e i nostri gesti.

Tutto ciò che volevo stava accadendo, avevo la ragazza dei miei sogni sul mio corpo e non avrei permesso a nessuno di intromettersi.

Una volta terminato il nostro attimo, le diedi il suo vestito e come un gentiluomo gli allacciai la zip, e uscimmo dalla stanza, una volta usciti, notai la presenza di Tracy e alla sua vista, notai la sua faccia e sapevo già cosa avrebbe detto, e ciò che stava per dire, avrebbe rovinato il tutto, ma non feci in tempo a pensare che fui io a rovinare tutto.
Dissi davanti a Mel e Tracy che ero appena uscito dalla sua stanza dopo un ora intesa con una ragazza, usai parole molto spinte, e a quelle parole notai la faccia di Mel, delusa e sconvolta.
Si era fidata di me, ed in un attimo rovinai tutto.

Prese le sue cose e uscì dalla porta, volevo andarle dietro, ma Tracy mi bloccò impedendomi di correrle dietro.
Dopo vari tentativi di liberarmi della vipera di Tracy la gettai a terra urlandole che doveva letteralmente lasciarmi stare, che io e lei non eravamo più una coppia ormai da tempo, doveva lasciarmi vivere la mia vita, ero felice con Mel e non doveva rompermi il cazzo.

Uscì e di corsa presi la mia moto, mi infilai il casco e mi diressi nelle vie della città.
In lontananza vidi una ragazza rannicchia sul ciglio della strada era lei, mi avvicinai, ma come sospettavo mi evitò.
Preso dall'orgoglio non insistetti e andai via, ovviamente non l'avrei mai lasciata sola, in quella notte buia, solamente che l'avrei osservata da lontano.
Sapevo ogni suo spostamento, ogni suo movimento, ogni sua parola, ero lì ma allo stesso tempo non c'ero.

Alle prime luci dell'alba vidi che ormai era vicina al suo dormitorio, mi accertai che fu al suo interno e tornai indietro, era stata una notte magica ma allo stesso tempo da cancellare, ancora una volta Tracy aveva rovinato il tutto, insieme ad essa il mio stupido orgoglio.

L'amavo e non mi sarei arreso, lei sarebbe stata mia nonostante tutti e tutto. 

"Questo è il pensiero del piccolo Jugh!! Cosa ne pensate?"

Via di qua...🤍🏹J&MDove le storie prendono vita. Scoprilo ora