Jugh pov's
Dopo la festa e la notte passata con Mel, dopo l'interruzione di Tony in stanza, tutto si era trasformato in un vero incubo.
Mel era la mia unica salvezza, e con il mio cazzo dì orgoglio avevo rovinato tutto.
Subito dopo l'uscita di Mel dalla festa presi la mia Yamaha e corsi a cercarla, era buio pesto, le strade non erano tanto tranquille e di lasciarla sola non mi sembrava il caso, volevo risolvere con lei, volevo raccontargli tutto, il mio passato, l'effetto che mi faceva, del nostro primo incontro, volevo raccontargli delle mie paure e di quando ero immaturo rispetto a lei.
Girai vicoli, stradine, fino a vedere da lontano una ragazza che barcollava, con i capelli tutti scompigliati, era lei, nonostante i difetti della serata, lei era meravigliosa, era sempre bellissima, e forse non glielo dicevo abbastanza, non ero mai stato un tipo romantico, e questo faceva uscire la mia stupidità che puntualmente rovinava tutto.
Con la mia moto mi avvicinai alla ragazza che ovviamente era lei, la mia Donna.
Lei rifiutò tutte le mie scuse e rifiutò anche l'invito di accompagnarla a casa, era testarda ma io più di lei, nonostante lei non volesse più parlare, non potevo restare fermo a guardarla in quelle condizioni, perché si inutile che lei si asciugava il viso, si vedeva che stava male, ed era ferita solo per colpa mia.
Si è vero guardavo anche le altre, ma nessuno come lei, le altre erano passatemi lei non era un passatempo, e non volevo farle del male.
Non so spiegare cosa sia lei per, cosa lei scatena dentro di me.Dopo aver rifiutato l'ennesimo invito ad accompagnarla indietro, entro in azione il mio orgoglio e la lasciai li, li sul ciglio della strada da sola, ma ovviamente non l'avrei lasciata realmente da sola, non saresti andato a casa senza sapere che lei stava davvero bene.
Mi misi a spiarla piano piano in tutto cioè che faceva mentre la mia mente pensava alle cazzate che stavo facendo nei suoi confronti e che mi portavano solo ad allontanarla da me, e la cosa che non volevo era che lei andasse via, perché grazie a lei, ero un ragazzo diverso.
Mentre l'alba stava salendo andai nuovamente vicino a lei, e ancora una volta lei mi cacciò via, ma rimasi comunque vicino a lei finché non entrò in dormitorio.
Amavo proteggerla, ma sapevo che bisognava proteggerla anche da me stessa, lei non conosceva niente di me nonostante fosse passato tanto tempo, e lei avesse condiviso davvero tanto con me, ma avevo paura, non paura del suo giudizio paura di ciò che poteva accadergli dopo che avesse scoperto chi davvero sono.Mesi dopo...
Dopo la festa decidi di sparire, sapevo che per lei ero una persona tossica, volevo che si distraesse e conoscesse nuove persone e si allontanasse da me, e dalle grinfie di Serpville.
Mi allontanai da lei, ma nonostante tutto anche se a distanza chiedevo sempre di lei, e le risposte che giorno dopo giorno ricevetti non erano quelle che mi aspettavo, lei stava male, lei saltava le lezioni, i pasti e perfino le feste.. non mi capacitavo del fatto che lontana da me, avrebbe reagito in questo modo, non avevo capito quando fossi importante per lei, forse ero davvero uno stronzo, forse meritavo tutto il male del mondo, anche se vederla in quello stato mi faceva stare solo peggio.
Non mangiare, non dormire, era sinonimo di depressione è mai avrei voluto che lei cadesse nelle mani della depressione, non era la persona da fare male, quella ero io. E se lei era in quelle condizioni la colpa era solo la mia.
Al suo contrario io ero migliorato a scuola è solo grazie alle due perle di saggezza, alle sue mappe e al suo sapere, lei mi aveva donato tanto, e io in cambio cosa le stavo regalando? Solo il male.Durante una lezione di filosofia si avvicinò Nick e mi avviso del fatto che sarebbe partita con le sue amiche per Parigi, che doveva esserci anche Nick ma con il nuovo amore alle porte preferiva non fare danni, così mi avvisò che Mel sarebbe partita, e a quelle parole feci un sorriso, Parigi era una delle sue città preferite e sicuramente le avrebbe fatto bene, e sarebbe tornata a sorridere.
Ritorno a Serpville di Kiara e gli altri, ma non Mel... Kiara incontra Jugh...
Oggi sarebbe stato il giorno in cui tutti sarebbe tornati da Parigi, e io ragazzo per niente romantico, mi ero preparato per aspettare la mia dolce Mel in aeroporto, dopo mesi e mesi a riflettere, e a stare lontano da lei, nonostante sia stato io a sparire e a farla stare male, senza di lei non sapevo stare, ero pronto a raccontargli tutta la mia storia, ma soprattutto il mio passato, superare tutto insieme e costruire una bella storia d'amore.
Arrivato in aeroporto in sella alla mia moto, prima di entrare mi sistemai i capelli arruffati dal casco e sistemai la giacca di pelle, oggi mi ero vestito quasi elegante per lei, ero pronto, ero deciso, orami ero lì, non potevo tornare più indietro..
Arrivato fuori il gate vedo scendere tutti, tutti tranne lei, ma ecco che vedo spuntare lunghi capelli ricci era Kiara, quindi in sostanza dietro di lei doveva esserci Mel, ma lei non c'era..
alla mia vista Kiara rimase di stucco, non si aspettava di vedermi li, pronto con in mano stupide rose, alla mia vista la ragazza minuta disse;
"Ciao Jugh! Devo dire che mi hai davvero stupito nel vederi qui? La mia domanda dovrebbe essere chiara, quindi non dovrei fartela ma è più forte di me.. cosa ci fai qui? Se si tratta di Mel, meglio se vai via, le hai causate già parecchi problemi e non ne ha bisogno di altri, lei si sta costruendo una vita, fuori da questa città, fuori da questa gente ma soprattutto fuori dalla tua vita o meglio dire, fuori tu dalla sua vita.
Mi spiace essere così schietta con te, ma non meriti altro che parole dette con il veleno, dopo tutto quello che hai fatto per Mel, lei adesso è felice, è davvero felice con Simon e non ha bisogno di te."A quelle parole rimasi davvero di stucco neanche medusa avrebbe potuto pietrificarmi così.
Non risposi ma semplicemente uscì furioso, gettai le rose atterra e unica cosa che avevo in testa, era l'ultima frase che mi disse la riccia, "Simon" chi era adesso questo? Cosa voleva dalla mia Mel? La rendeva felice? Mi stava portando via la mia metà, come ha potuto?
Avevo tante domande in mente ma non potevo girarmi tutta Parigi, per trovarla, anche perché lei non mi avrebbe fatto parlare, la conoscevo troppo bene, questa era una grande pugnalata, la più grande mai ricevuta nella mia vita.
Stavo perdendo o meglio avevo già perso la mia vita.
Per colpa mia! Solo colpa mia, del mio orgoglio e delle cazzate che facevo ogni giorno, senza rendermi conto che la stavo solo allontanando da me, senza sapere che sarebbe fuggita a chilometri di distanza, senza sapere che era felice nelle braccia altrui, mi stava bene, lo meritavo, ma non me ne facevo una ragione, in fondo ero il testardo Jugh non potevo dargliela vinta, ma come era andava avanti lei nella vita dovevo andare avanti anche io.
Perciò sarei tornato solo in caso in cui lei avrebbe avuto bisogno di me, perché si, io per lei ci sarei stato in ogni caso, qualsiasi cosa lei avesse bisogno sarei corso da lei.
Perché lei meritava questo il mio aiuto, cosa che in tutto questo tempo, non sono riuscito a fare, ed ero dannatamente frustrato da tutto questo.
Io stupido Jugh stavo perdendo la partita più importante di tutte, stavo male, ed era solo colpa mia.
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Via di qua...🤍🏹J&M
FanfictionIn seguito al raggiungimento del suo sogno, Mel è costretta a vivere i suoi anni da liceale in dormitorio, li inizia a stringere amicizia con tre pilastri fondamentali della storia, le sue compagne, insieme a loro inizierà a vivere varie avventure...