CHRIS - Parigi

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"Pronto, chi parla?" disse una voce femminile in tono diffidente.
"Trish, sono io, Tony" disse Chris, dalla cabina telefonica da cui stava chiamando.
"Chris! Chris, dove sei, sono mesi che non..."
"Lo so, mi dispiace Jill"
"Perché sei sparito così? Pensavo che noi tre avessimo deciso che avremmo fatto questa cosa insieme, e invece sei sparito, neanche Barry sapeva dove fossi, avresti potuto essere morto, per quanto ne sapevamo!"
"Bé, sono vivo..."
"Dove sei Chris?"
"A Parigi"
"A Parigi?! Si può sapere che ci sei andato a fare a Parigi?"
"Stavo indagando sulla Umbrella, e un agente governativo si è messo in contatto con me. È disposta ad aiutarmi, ma ha bisogno di prove concrete da portare alle alte sfere per poter agire"
"E ha chiesto a te di cercarle?".
Chris annuì. "Ha perso i contatti con un loro agente sotto copertura qui, nel laboratorio a Parigi. Devo scoprire cosa gli è successo" disse.
"E vuoi fare questa cosa da solo?" chiese Jill.
"Non ho molta scelta al momento"
"Potresti aspettare me e Barry, possiamo fare questa cosa insieme"
"No, è meglio che io agisca da solo e che voi non sappiate dove trovarmi, è meglio per tutti"
"E perché dovrebbe essere meglio per tutti?"
"Non voglio mettere in pericolo voi e Claire"
"Ma noi..." disse Jill, e sospirò. "Faresti qualsiasi cosa per i tuoi amici e la tua famiglia Chris, ma la verità è che non ti fidi di nessuno, nemmeno di noi. Neanche te ne accorgi, ma è così" disse.
Chris tacque per un po'."Devo andare Jill. Ti prometto che mi metterò in contatto con voi appena potrò" disse, e chiuse la chiamata.

Il laboratorio si trovava sotto uno degli edifici amministrativi della Umbrella, un palazzo di cinquanta piani che sembrava fatto di vetro. Mentre pianificava l'operazione, Chris aveva preso di sorpresa uno dei membri della sicurezza, rubandogli la divisa e il badge, e quella notte entrò indisturbato nell'edificio.
"Non sapevo fossi di turno stanotte, Jacques" gli disse in francese un'altra guardia.
"Sì, è stata una cosa... dell'ultimo momento" rispose lui, cercando di nascondere il più possibile il suo accento americano e il fatto che non conosceva bene la lingua.
Negli ultimi giorni Chris aveva cercato di imparare qualche frase da usare nel caso fosse stato costretto a parlare con qualcuno, ma le lingue straniere non erano mai state il suo forte. Grazie al badge riuscì ad accedere all'ascensore riservato al personale della struttura.
"E la parte più facile è fatta, ora resta quella difficile" si disse.
Inserì il codice che le era stato fornito dal suo contatto, ma vide che non funzionava. Sullo schermo comparve la scritta in rosso PERICOLO ACCESSO NEGATO.
"Cosa cazzo sta succedendo?" si disse Chris accigliato.
Bloccò le porte dell'ascensore, prese dalla tasca della giacca il dispositivo per sbloccare le serrature elettroniche, staccò uno dei pulsanti e lo attaccò. Per riuscire ad attivare l'ascensore doveva hackerare il sistema, un'altra cosa in cui non era mai stato molto bravo, ma nei mesi passati a indagare da solo era stato costretto a imparare. Dopo qualche tentativo, sullo schermo apparve finalmente la scritta ACCESSO AUTORIZZATO, e l'ascensore iniziò a scendere.
"Non sarà una cosa difficile, devo solo mantenere la calma e trovare quell'agente, e qualche prova. Posso sbrigarmela in poco tempo" si disse.

Appenale porte dell'ascensore si aprirono, si ritrovò davanti un corridoio completamente buio.
"Questo non è normale..." si disse Chris, e accese la torcia.
Il suo istinto gli diceva che non era semplicemente saltata la corrente, così prese la pistola con la mano destra, mentre teneva la torcia con la sinistra. Sembrava che in giro non ci fosse nessuno, le scrivanie erano in disordine, c'erano computer e fogli lanciati per terra, e nel corridoio Chris intravide una striscia di sangue per terra. Seguendola, si ritrovò davanti al corpo di un uomo, almeno a quello che ne restava, buona parte della carne era stata divorata, e in alcuni punti si intravedeva lo scheletro. Chris si voltò di scatto, e sparò in testa allo zombie prima che potesse aggredirlo.
"Lo sapevo, è come ad Arklay!"disse, lasciando in fretta la stanza.
Doveva esserci stato un incidente, che aveva causato la fuoriuscita del virus. Il laboratorio era stato quindi isolato, per evitare che potesse propagarsi all'esterno. Attirati dallo sparo, altri zombie vennero fuori, muovendosi verso Chris per aggredirlo. Lui ne eliminò alcuni, e continuò a muoversi.
"Sono tutti morti cazzo!" si disse.
Dal cadavere di una guardia recuperò un fucile a pompa e delle munizioni, e dopo averlo caricato riprese la ricerca.
"Immagino che non troverò quell'uomo vivo, dove trovare da solo quello che mi serve" pensò.
Ma non era facile cercare in giro qualcosa di utile, nelle stanze invase dagli zombie. In quei laboratori tutto sembrava andato distrutto, le attrezzature, i computer, i documenti, c'erano sostanze chimiche sparse un po' ovunque. Chris trovò una scala, e scese al piano inferiore. C'era una doppia porta a chiusura ermetica, ma tirando Chris riuscì ad aprirla, e a passare dall'altra parte. Chris si ritrovò in una sala con dei cilindri distrutti, e liquido semitrasparente sparso ovunque.
"Non promette bene" si disse.
Poi qualcosa gli cadde addosso, una goccia d'acqua. Sollevò lo sguardo e vide un Licker, la lingua che si muoveva come un serpente, e la bava che cadeva dalla sua bocca. Chris non aveva mai dovuto affrontare quel tipo di creatura, ma si era documentato abbastanza da sapere che erano ciechi, e attaccavano attirati dai rumori. Chris trattenne il fiato, e iniziò a muoversi piano, cercando di mantenere la calma. Illuminando altre parti del soffitto, scorse altri Licker appiccicati come gechi. Chris era appena uscito dalla sala, quando vide poco più avanti nel corridoio un Hunter, che lo fissava con i suoi piccoli occhi scintillanti.
"No no no..."disse sconvolto.
L'Hunter strillò, e con un balzo si fiondò sudi lui, pronto a staccargli la testa con le sue unghie. Chris riuscì a schivarlo di un soffio, e lo respinse con un pugno, ma ormai era troppo tardi, i Licker lo avevano sentito, e anche loro si preparavano ad attaccare. Chris iniziò a correre, si trovò alla fine di un corridoio, e si voltò per sparare con il fucile un altro Hunter che voleva saltargli addosso, mentre anche i Licker gli andavano addosso.
"Merda, ma quanti sono? Non ho abbastanza munizioni per tutti!" disse agitato.
Sfondò una porta alla sua sinistra, e continuò a correre, fino a nascondersi sotto una grande scrivania. Da quel che ricordava, non potevano sentire il suo odore. I mostri entrarono nella stanza, e iniziarono a vagare lì intorno.
"Devo evitarli, non posso ucciderli tutti" pensò Chris.
Aspettò il momento giusto, e riuscì a uscire dalla stanza, camminando basso. Non c'erano zombie in quella zona, gli Hunter e i Licker li avevano fatti tutti a pezzi. Senza accorgersene, Chris affondò il piede nel torace di uno zombie, rimase per un momento in tensione, temendo di aver allertato le altre creature, ma fortunatamente non lo avevano sentito. Staccò il piede disgustato, e proseguì.

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