Capitolo 3: Il dominio di Black Goku

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Zamasu aveva eseguito gli ordini del suo lato oscuro, uccidendo il maestro Gowasu e rubando i suoi oggetti magici. E con le Super Sfere del Drago aveva espresso il desiderio di scambiare il proprio corpo con quello di Goku, per poi eliminarlo con tutta la sua famiglia. Lo Shinjin ribelle trafisse con la sua lama di Ki il petto del saiyan, ritrovatosi nel corpo di Zamasu, e, prima che spirasse, gli sussurrò all'orecchio: "Non temere, farò buon uso del tuo corpo... portando la pace nell'universo."

Gli occhi di Son Goku, il leggendario guerriero di tutti i tempi, si spensero, lasciando il pianeta Terra senza difesa

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Gli occhi di Son Goku, il leggendario guerriero di tutti i tempi, si spensero, lasciando il pianeta Terra senza difesa.

Erano passati tre giorni su quel pianeta dell'universo 10 dopo l'attacco alla sartoria della città da parte dell'uomo misterioso e costui indossò l'uniforme realizzato dal sarto che aveva minacciato.

"Perfetto, assolutamente perfetto! Mi sta proprio benissimo."

I suoi nuovi abiti erano neri, neri come il buio, come la notte quando non era illuminata dalla luce del chiaro di luna. La tuta da combattimento era formata da una veste grigio scuro, una maglia nera a maniche lunghe con il colletto alto, una fascia rossa intorno alla vita, dei pantaloni neri e degli stivali a punta bianchi.

"S-sono contento che le piaccia... a-allora, mi risparmia la vita...?" chiese turbato l'anziano sarto, mentre l'uomo continuava a contemplarsi allo specchio, rimanendo alquanto affascinato dal suo nuovo look.

"Sì, non c'è che dire, sei davvero il miglior sarto del nostro universo... i miei complimenti" si congratulò l'uomo dal sorriso maligno.

L'alieno ne rimase un po' sollevato, sperava di averlo convinto ad andarsene senza che gli facesse nulla, ma l'uomo riprese parola: "... peccato però... c'è un unico difetto... che rimani comunque un mortale da sterminare!"

L'individuo oscuro non gli lasciò il tempo di parlare e trafisse, con una scivolata della sua lama, il povero anziano che crollò a terra privo di vita. L'uomo in abiti neri uscì dal laboratorio, si sollevò in volo e distrusse l'intera città con una potente Kamehameha, una delle tecniche che appartenevano al possessore originale del corpo. Tutto era distrutto, le fiamme divoravano qualsiasi cosa e le vite delle persone scomparivano una dopo l'altra. Il responsabile del disastro fluttuava a mezz'aria tenendo le gambe incrociate e osservava dall'alto lo scenario distrutto con sguardo compiaciuto. Il pollice della mano destra era ancora macchiato del sangue del sarto e l'uomo se lo portò verso le proprie labbra, assaporandolo con la lingua.

"Il piano zero mortali... hmhmhm... un nome perfetto... un opera dell'estinzione degli umani... davvero deliziosa... hmhmhm."

Mentre osservava la città intrappolata dalle fiamme, i suoi occhi si spalancarono e una parte di sé soffrì nel vedere quel disastro, perché gli fece ricordare la sua meravigliosa oasi quando venne distrutta dalla furia degli umani. Il nero cercò di trattenere tale emozione.

"Non lascerò... non lascerò che questo sentimento mi ostacoli! Quello che sto facendo è giusto! Gli umani devono sparire tutti! Solo così potrò salvare la natura e riportare la pace nel mondo!... tsk... non posso indebolirmi da un banale sentimento pietoso... dopotutto, me l'aveva insegnato il maestro Kibo, non cadere mai nel tranello del tuo sentimento d'animo... ed è quello che ho intenzione di fare... hmhmhm."

A Thwarted Love - Una luce nell'oscuritàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora