Capitolo 13: Il redimo di Zamasu

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Fusione Zamasu, serrando i denti, puntò di nuovo la lama rosata di Ki verso Rosy, ma ancora una volta il suo braccio sinistro tremò e non ebbe intenzione di colpire a morte la giovane terrestre. I due Kaioshin, che assistevano in lontananza a tale scena, rimasero stupiti e il protettore del creato del settimo universo domandò: "Ma... per quale motivo Zamasu non attacca la ragazza? Che sia bloccato da un potere che gli impedisce di farlo?"

Gowasu, lo Shinjin che era stato l'ultimo maestro di Zamasu, gli spiegò: "Niente affatto... è la volontà del suo lato buono che gli sta supplicando di non uccidere quella terrestre. A quanto pare... quello che ci aveva detto il Gran Sacerdote era vero. Zamasu, che è stato costretto a tenere in vita per quattro giorni quella giovane di nome Rosy, ha potuto avere l'occasione di conoscerla a fondo e ha finito col convincersi della sua innocenza. Nonostante continui a riservare odio verso i mortali perché commettono gli stessi errori e non si è mai sforzato ad osservarli come io gli avevo insegnato... è stato influenzato positivamente da una di loro che gli ha provocato un subbuglio sulla sua visione folle di giustizia."

Rosy si sforzò ad aprire i suoi occhi annebbiati per vedere meglio quella figura e, quando ci riuscì, non si lasciò impaurire dalla sua forma mostruosa, poiché capì all'istante che si trattava dell'uomo in abiti neri: colui che considerava ancora suo amico.

La fusione corrotta rabbrividì per quella situazione raccapricciante e, toccandosi per alcuni secondi il viso con il suo enorme braccio viola melmoso, urlò: "NO! Il Dio supremo definito non può tremare davanti a un essere inferiore! Il piano zero mortali consiste nel sterminare tutti gli esseri umani...! Non deve restarne vivo nemmeno uno!!"

Fusione Zamasu rilasciò la sua aura rinnovata di colore rosso scuro all'esterno e viola all'interno, protese la mano viola verso l'adolescente e creò nel suo palmo la sfera di energia simile al sole. Provò ad eliminare la pesca con quell'attacco, ma nulla, anche il braccio corrotto tremolò dinanzi a quella creatura inferiore e non volle scagliarle la sfera infuocata. Rosy, per la prima volta, tenne il sangue freddo e non ebbe paura di morire, specialmente per mano della persona con la quale si era legata. Lo Shinjin ribelle fece svanire la sfera di energia e, con sguardo adirato e con i nervi visibili sulla fronte, scosse all'impazzata il grande braccio melmoso, completamente scombussolato.

"Aaaaah! Una mortale debole non può ridurmi in questo stato! Ho ucciso milioni di creature inutili e con tutti loro non ho mai provato alcuna compassione! Ne ho incontrate di ragazze come lei... che mi avevano supplicato e pianto di vivere... e non ho mai esitato nel farle fuori!"

Si ricordò di quando, da Black Goku, si avvicinò ad una ragazza rannicchiata a terra che tremava terrorizzata davanti a lui.

"T-ti prego... non mi uccidere...! Io ho un bambino di tre anni e non voglio che rimanga senza la sua mamma...!"

Black aveva formato il suo sorriso maligno e, circondato dalle fiamme che danzavano al soffio del vento, le aveva risposto: "Bene, grazie dell'informazione. Allora... mi assicurerò che il tuo bambino ti possa raggiungere presto all'inferno... hmhmhm."

Il nero aveva formato in seguito la sua lama violacea di Ki e, con essa, aveva messo fine alla vita di quella sfortunata terrestre.

Fusione Zamasu si tenne sofferente la testa con il suo braccio corrotto e Rosy versò lacrime, come se stesse guardando una scena strappalacrime.

"Non osare guardarmi con quegli occhi! Se con quelle ragazze e con il resto dei mortali non mi ero fatto scrupoli ad eliminarli... perché con te... non ho il coraggio di ucciderti?!!"

Rosy era provata dalle sue parole e, senza smettere di piangere, gli disse: "... Zamasu... non sono io... anf... sei tu... quello che sta soffrendo di più... per favore... anf... lascia che ti aiuti..."

A Thwarted Love - Una luce nell'oscuritàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora