Capitolo 11: L'orgoglio di Black Goku

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Anche in quella notte speciale Rosy poté visitare il regno del Kaioshin Supremo attraverso i suoi sogni.

"Avevi ragione, Hayat! Black si è dimostrato premuroso e ha destato in me una sensazione nuova. Apprezzo molto la sua compagnia. E anche lui vuole salvare la natura... ma in un modo diverso... non so se riuscirò a farlo ricredere sugli esseri umani..."

L'essere onnipotente, mantenendo sempre la sua personalità calma e serena, le disse: "Tu stai già facendo del tuo meglio per redimere la sua anima corrotta... al suo stato attuale, l'anima di Black sta tornando ad essere rigogliosa... manca solo l'ultimo atto e finalmente la sua anima sarà purificata."

"D-dici sul serio?!" esclamò la fanciulla.

"Ma per adempiere a quest'ultimo atto non sarà facile... poiché Black dovrà subire un forte shock..."

"Un forte shock? Cosa vuoi dire?"

"Non devi preoccuparti di questo, Rosy... andrà tutto bene" la rassicurò Hayat con un sorriso. Ogni notte, il padre degli Shinjin le aveva dato dei consigli su come doveva comportarsi davanti a Black Goku. Intanto quest'ultimo era seduto nuovamente sul letto della terrestre e la osservava in silenzio, facendosi sfuggire delicatamente una carezza sul suo viso bianco come il latte.

"... Hayat..." sussurrò Rosy nel letto.

"Parla nel sonno...?" disse l'essere superiore.

"... Grazie per avermi fatto incontrare Black..." pronunciò la giovane dai capelli castani chiari e sorrise felice. Anche Rosy si era affezionata a quell'uomo e avrebbe continuato a lottare per farlo riscattare dai peccati. Il saiyan divino rimase stupefatto nel sentirle pronunciare quella frase.

Un flashback gli balenò nella mente quando da bambino, sul pianeta dove frequentava il corso d'apprendista, si sedette davanti al grande albero di ciliegio, lo stesso dove ascoltò la lezione del suo ex maestro che narrò ai piccoli Shinjin la leggenda di Hayat, il primo Kaioshin della storia.

Un flashback gli balenò nella mente quando da bambino, sul pianeta dove frequentava il corso d'apprendista, si sedette davanti al grande albero di ciliegio, lo stesso dove ascoltò la lezione del suo ex maestro che narrò ai piccoli Shinjin la legge...

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L'assistente del protettore del creato del decimo universo lo aveva raggiunto e gli aveva domandato: "Sei tornato qui, Zamasu? Non dirmi che stai ancora pensando al Kaioshin Supremo di cui ti raccontai la storia alcuni giorni fa?"

"Sì! Se esiste ancora... mi piacerebbe tanto incontrarlo!"

Il suo maestro lo aveva visto con un'espressione allegra e con un sorriso giubilante. Erano stati accarezzati dalla pioggia di foglie e petali. A seguire, Kibo gli aveva domandato: "Come mai?"

"È naturale, maestro Kibo, per dirgli... Grazie! Per avermi fatto nascere... e per aver creato il cosmo rigoglioso di questa bellezza! Mi basterebbe anche una sola volta nella vita... vorrei tanto conoscere l'aspetto del mio papà..."

"Chi lo sa... forse nostro padre potrà accogliere la tua richiesta e magari ti starà anche sentendo in questo momento. L'universo è pieno di misteri. Se continuerai a sperare che egli sia ancora vivo... vedrai che un giorno lo incontrerai."

A Thwarted Love - Una luce nell'oscuritàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora