Quella mattina fui svegliata da un tumulto:
il vetro che veniva raccolto ogni venerdì, e faceva un rumore infernale. Odiavo essere svegliata così.
Mi alzai lentamente e salutai mia madre che mi stava aspettando per fare colazione. Mi lavai, mi vestii in fretta e accesi il telefono, scrissi alla mia migliore amica e improvvisamente sentii una voce chiamarmi: era mio padre, che mi diceva che era ora di andare.
Diedi un abbraccio a mia madre ed entrai in macchina; arrivata a scuola, nonostante fossero le 8:05 non c'era quasi nessuno, mi voltai verso Lucia, o Hakri, come preferisce essere chiamata.
Mi ricordò che quel pomeriggio avremmo avuto una riunione con gli altri.
"Finalmente torno ad Hikari!" pensai accennando un sorrisetto; vidi che le persone cominciavano a guardarmi, stranite dal mio comportamento, e decisi di rimandare la conversazione con Hakri a dopo.
Arrivò la mia amica ed insieme entrammo in classe. Ero stanca, non avevo proprio voglia di fare 5 ore di lezione. Probabilmente sarebbero venuti Alex e Lavinia a trovarmi, ma ciò non cambiò molto il mio umore.
Odio le giornate sulla Terra, soprattutto quando devo andare a scuola. La scuola umana è così monotona...se solo le persone potessero vedere com'è ad Hikari. Mentre pensavo questo, entrò in classe il mio migliore amico.
Quando ero piccola ad Hikari, mi hanno sempre detto di non affezionarmi o di fidarmi troppo delle persone sulla Terra, ma quando conosci certe persone, è impossibile non farlo.
Sul mio pianeta, i miei amici mi raccomandano sempre di stare attenta a tutti, spesso non approvando del tutto i miei rapporti col mondo umano, ma dopo tutto è la mia vita sulla Terra, decido io cosa fare e cosa no, nonostante questo mio modo di pensare, spesso mi abbia portata ad essere ferita.
L'allegro "Buongiorno ragazzi!" del professore di educazione fisica mi riportò alla realtà. Quell'uomo mi stava davvero simpatico, se non fosse per la materia che insegnava, in cui non ho mai sfoggiato buone qualità.
Travolta dai miei soliti pensieri, l'ora passò velocemente, quando improvvisamente avvertii un orribile malore, che ahimè, conoscevo bene.
Hakri apparve subito davanti a me.
Un'espressione preoccupata le delineava il volto, provocandole un solco tra le sopracciglia corrugate, la bocca era socchiusa. Gli occhi, emettevano la solita luce travolgente, capace di capirmi in un solo istante, come nessuno sapeva fare.
H: Cosa c'è che non va?
(io) A: Non riesco a capirlo, sento solo un insieme di orribili sensazioni...io credo che lui..sia tornato, per noi Hakri.
Ci sta dando la caccia. E non si fermerà, finché non otterrà ciò che vuole.

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La Luce che mi Illumina l'Anima
FantastikHikari è un pianeta magico e antico, nascosto dietro la Luna, e soprattutto è impossibile da raggiungere per gli umani. Pieno di creature, folletti, fate, fiori magici, foreste, streghe e maghi che vivono insieme... Gli abitanti di Hikari possi...