Cap. 14: Epilogo

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Dopo che John Coffey era stato proclamato innocente mio padre si era licenziato e aveva iniziato a lavorare come medico iniziando a fare del bene alle persone.

Per quanto riguarda me io lavoro ancora nel miglio ma ho vietato, se non per casi veramente eccezionali, l'uso della sedia elettrica.

Avevo faticato veramente tanto per ottenere questo risultato ma alla fine ne ero uscita vincitrice.

Pochi anni dopo il processo di John Coffey, 10 dicembre 1941, avevo ricevuto una brutta notizia da parte di Wallace.

Il 6 dicembre dello stesso anno gli Stati Uniti erano entrati in guerra e questo voleva dire solo una cosa: i ragazzi maggiorenni dovevano arruolarsi.

Io e Wallace eravamo fidanzati da sette anni, dal sei settembre 1934 quando eravamo andati in vacanza a Los Angeles.

Quel giorno era stato veramente uno dei migliori se non il più bello della mia vita: eravamo stati al mare e a cena in un ristorante bellissimo dove lui si era dichiarato.

In quei giorni la guerra era solo uno sfondo terribile e pensavamo che non ci sarebbe mai toccato e che non ci saremo mai divisi, ma una bomba, pochi anni dopo, scagliata dai giapponesi sull'isola di Pearl Harbour aveva mandato all'aria le nostre speranze.

Noi ci amavamo tanto:  avevamo avuto un bambino che avevamo chiamato John, nato il 5 maggio 1937, ma il nostro amore si era poi spezzato con l'entrata in guerra del nostro Paese.

Quel dieci dicembre era stato uno dei giorni più brutti della mia vita: stavamo pranzando insieme e guardavamo le notizie inirenti alla guerra quando era arrivato il postino.

Il volto di Wallace non faceva presagire buone notizie.

<< Amore cosa c'è scritto? >>

<< Non buone notizie, domani devo partire per la guerra >>

A queste parole mi ero pietrificata e molte lacrime avevano bagnato il mio volto.

<< No, non è possibile, non è vero! >>

<< Leggi tu stessa >>

Mi aveva dato quel foglio e questo era ciò che c'era scritto:

Egregio signor Wallace Hawkins

La informiamo che è stato chiamato per arruolarsi nell'esercito per difendere la sua patria.

Quello che dovrà fare è farsi trovare domattina all'alba pronto per partire.

Il suo comandante

Io non riuscivo a capire anche se era scritto nero su bianco che l'amore in tempo di guerra non era permesso e avevo paura per lui.

<< Non ci posso credere! Io non voglio vederti morto su una barella o privo di qualsiasi arto! Per favore non partire! >>

<< Devo amore, sono obbligato, ma ti prometto che tornerò tutto intero >>

<< Non fare promesse che non puoi mantenere >>

Lui mi aveva baciata e quel giorno eravamo stati insieme fino alle dieci di sera in cui ci eravamo amati fino a finire addormentati.

La mattina successiva era stata veramente terribile: il carro con tutti i ragazzi era venuto a prenderlo ed io avevo fatto fatica a dirgli addio.

<< Wallace mi prometti che almeno mi scriverai? >>

<< Lo farò senz'altro tesoro >>

Aveva poi salutato il nostro piccolo che continuava a piangere.

<< Ehi, su, non piangere, papà tornerà presto, tu fai il bravo, hai capito? >>

Gli avevo dato un bacio sulla fronte poi si era rivolto verso di me e mi aveva baciata.


I giorni senza di lui a casa erano tutti uguali e la sua mancanza era veramente pesante da sopportare ma almeno avevo Ryan che mi sosteneva e che giocava con John .

Le lettere di Wally erano frequenti e spesso lui mi scriveva dicendomi che stava bene e che aveva fatto amicizia con molti altri soldati.

Ma come ben si sa la vita in trincea riserva sorprese.

Il 31 agosto 1945, un giorno prima che finisse la guerra, avevo ricevuto una bruttissima notizia da parte del comandante dell'esercito in cui si trovava Wally.

Ero al mare con Ryan ed ero molto preoccupata perché era già da un bel po' che non ricevevo lettere da parte del mio fidanzato quando il comandante era entrato in casa mia.

<< Lei è la signora Hawkins? >>

<< In realtà io e Wallace non siamo sposati io sarei la signorina Edgecombe. Comunque ha qualche notizia di Wallace? >>

<< Mi dispiace dirle ciò che sto per dire ma lui era stato colpito da una bomba ed era morto >>

A questa notizia avevo sentito il mio cuore cadere a pezzi: " no, non è possibile! Lui non è morto! No! Lui è vivo e sicuramente mi sta facendo uno scherzo! No!".

Avevo iniziato a piangere disperatamente inginocchiandomi sul pavimento, era un dolore fortissimo quello che stavo provando, un dolore più forte di mille lame.

Dopo che avevo pianto mi ero ritrovata stesa sul letto e seduto accanto a me c'era Ryan.

<< Mi dispiace tantissimo per la tua perdita, Wally era veramente un bravo ragazzo >>

Io non gli avevo risposto ma avevo ricominciato a piangere e lui si era steso accanto a me abbracciandomi. Era, ed è, bello avere un amico come lui.

Quando mi ero svegliata avevo dato la notizia al piccolo che aveva cominciato a piangere ed io lo avevo coccolato.

Il giorno successivo avevano dato notizia che la guerra era finita e che il nostro Paese aveva vinto, ma a me non importava perché questa guerra mi aveva strappato ciò che amavo di più.

Quel giorno era stato pure celebrato il suo funerale ed io ero completamente a pezzi: non mi era importato di niente e di nessuno.

Era stata una cerimonia semplice e che lui avrebbe amato.

Ora sono qui a lavorare nel miglio all'età di cinquanta anni felicemente sposata con Ryan e abbiamo avuto un bambino che abbiamo chiamato Wallace.

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Il miglio verde ~ born to make history ( FUTURA REVISIONE ) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora