6 settembre 2018
"Caro diario,
[...]
alzarmi dal letto e stato più difficile del solito.
Oggi uno sconosciuto mi ha chiesto come stessi ed io non sapevo realmente cosa rispondere.
Non sono triste.
Ma neanche felice.
Come faccio a spiegare come sto se neanch'io mi capisco realmente? "-
Si dice che l'arte serva per uscire letteralmente dall'inferno. Potrebbe sembrare che la solitudine sia un dono inestimabile, ma altre volte potrebbe essere il tuo peggior nemico. Potrebbe farti viaggiare nei posti più oscuri della tua anima, nella cruda reatà che vuoi sopprimere. Combattere contro sé stessi non ha mai fine e Namjoon lo sapeva molto bene.
Questo era il motivo per cui Namjoon amava tanto l'arte, i libri, la musica, tutto per dimenticarsi un po' delle sue ombre e sostituirle con la fasulla luce che traspariva dalla sua persona. Sentiva di essere un fardello troppo pesante per la sua famiglia che erano troppo esigenti riguardo al suo futuro, ma che lui non vedeva suo e che non voleva accettare. Se rifiuare di essere a capo di un'azienda significava essere un buono a nulla, allora Namjoon era fiero di esserlo.Troppo volte la parola "incapace" era affiancata al suo nome e troppe volte quella parola usciva dalla bocca di suo padre e faceva male tutte le volte, anzi, sempre peggio.
Sapeva che con i suoi testi e la sua musica non sarebbe andato molto lontano, o almeno così gli era sempre stato fatto credere, ma davvero era necessario rinunciare alla propria stabilità mentale per qualcosa di cui poteva fare a meno?
Sapeva di essere intelligente, di dover sfruttare quel suo cervello che si ritrovava, ma non avrebbe voluto per niente al mondo fare qualcosa che lo avrebbe reso infelice. E l'unico modo per allontanarsi da quell'ambiente tossico e non familiare era allontanarsi letteralmente.
Così adesso si ritrovava in una casa totalmente vuota, in un paesino disabitato poco distante dal centro, a disfare scatoloni pieni di polvere e ricordi.Un'abitudine che Namjoon aveva da sempre era di rifugiarsi al fiume Han, non solo quando era angosciato. Quel posto era pieno di momenti indimenticabili fin da ragazzino, che fosse stato rifiutato dalla ragazza per cui aveva una cotta o che avesse bisogno di ispirazione per la sua musica, Namjoon era sempre lì.
Forse quella era l'unica cosa di cui Namjoon avrebbe sentito più la mancanza trasferendosi lontano, per questo da quando era lì spesso si ritrovava tra le strade del posto ancora sconosciuto a vagare senza meta, cercando di acquisire familirità con le vie quasi deserte.
Le giornate di Namjoon erano diventate impegnative con gli studi all'università, ma avere la mente impegnata era positivo per lui.
Una cosa che Namjoon non si aspettava era che stava iniziando a ritrovarsi a passare le serate in compagnia di due persone: Yoongi e Hoseok, li aveva conosciuti all'università.
I ragazzi erano amici da tanto tempo e le loro passioni in comune avevano avvicinati i tre in sole due settimane. Non sapeva se definirli amici, ma neanche nella città in cui viveva da 20 anni aveva mai incontrato persone così piacevoli e simili a lui. Yoongi come lui componeva e Hoseok, oltre ad essere un rapper, era anche un ballerino molto acclamato nel paesino.E una volta trovata una stabilità tra programma di studi, casa e lavoro part-time, dopo quasi tre settimane Namjoon percorreva con un libro in mano quei pochi chilometri che lo separavano da casa al parco vicino.
Uno dei primi giorni da quando si era trasferito, Namjoon aveva preso una via diversa dalla solita per tornare a casa perchè si era perso. Alla fine percorrendo la strada si era ritrovato comunque a casa sua, ma durante il percorso si imbattè in una zona ampia a lato della strada che sembrava più un parco che un giardino, circondato da alberi con le foglie ingiallite e con vari tavoli e panchine per fare picnic, ma era totalmente inanimato. Non c'era nessuno e Namjoon si chiedeva come un posto così bello potesse essere così vuoto, vedeva solo di tanto in tanto qualcuno seduto sempre nello stesso punto, ma non sapeva se fosse una persona diversa o meno. Insomma, era il posto perfetto per Namjoon che amava stare a contatto con la natura, soprattutto se isolato dal resto del mondo.
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Quel Giorno Di Settembre
FanfictionNamjoon gli porse la mano e si aspettava che l'altro gliela stringesse, ma lo vedeva ancora titubante. "Di cosa hai paura?" "Che tu mi conosca troppo." . °.* Cosa succede quando nel momento in cui stai per precipitare delle ali crescono sulla tua...