tony:
Era tardi,era maledettamente tardi. Ormai ne ero più che sicura: mi avrebbero licenziata, ma non sarebbe finita qui, il Signor Stark in persona lo avrebbe fatto. Correvo più veloce che potevo anche se il danno ormai era fatto e non c'era modo o giustificazione per ricucire il tutto.
Ero immersa nei miei pensieri quando un'auto di lusso si fermò affianco al marciapiede dove stavo camminando, il finestrino si abbassò e mi ritrovai il mio capo tutto spettinato e assonnato
<<Signor Stark, ma lei non doveva essere già alla riunione?>>
<<in realtà dovevi essere anche tu lì>> rispose sarcastico, e senza darmi il tempo di ribattere, aprì lo sportello del passeggero incitandomi di salire. Salì senza replicare anche perché non sapevo cosa dire
<<siamo entrambi in ritardo>> disse sfoggiando uno dei suoi magnifici sorrisi
<<già, Signor Stark la prego di scusarmi, ma vede la mia auto si è rotta, ho perso l'autobus e non sapevo come far->> mi interruppe <<sta tranquilla, capita a tutti di fare ritardo>> disse indicandosi, facendomi ridere leggermente <<oh, già che ci sei dammi del tu>> non sapevo come rispondere quindi feci un semplice cenno col capo <<sai, noi due abbiamo molte cose in comune>> ammise scoppiando in una sonora risata che trasportò anche me.steve:
Quando Sam mi aveva mostrato il suo costume da "uccello" non avevo saputo far altro che ridergli in faccia. Il poveretto ci era rimasto male, e cercando dì risollevargli il morale gli avevo chiesto di farmi conoscere i suoi compagni di battaglia, gli avengers se non sbaglio. Appena entrata nell'edificio mi si è fiondato davanti un tizio biondo che per poco non mi aveva fatto prendere un colpo. Era gigante. Si, ovviamente c'era il fatto che io fossi veramente bassa, ma quel tizio faceva paura.
<<ciao Sam>> salutò <<chi è la tua amica?>> chiese mostrando interesse <<ehi Steve. lei è y/n, una mia amica>> mi indicò <<piacere, sono Steve>> disse porgendomi la mano <<anche tu hai un costume da gabbiano?>> domandai sarcastica <<no, in realtà io sono captain america>> Mai sentito, ma cercai di non fare la figura dell'idiota, quindi annuì leggermente.
Dopo un tour del palazzo il biondino rivolgendosi sia a me che a Sam disse <<Ehi Sam, la tua amica sarebbe disponibile stasera?>>loki:
Essere un avengers non è semplice, ci sono molte difficoltà, una tra queste è sopportare Loki. Non era gentile con nessuno, con me era ancora più arrogante. <<sai y/n mi chiedo se tu sappia davvero combattere o sai semplicemente guardare>> lo odio quando fa così, ma perché deve essere così stronzo? <<sai loki, una cosa so farla>> mi alzai di scatto dalla mia comoda poltrona lanciandogli un calcio proprio nel punto debole di ogni uomo e dio. Lui, anche se non volendo mostrare la debolezza, si accasciò leggermente proteggendosi la parte sfondata dal mio calcio per paura di riceverne un altro.
Andai in camera mia, lanciandomi sul mio comodo letto in preda allo sconforto, perché doveva essere così cattivo con me? Io non gli avevo fatto nulla, anzi, appena era arrivato nella squadra avevo cercato di creare un rapporto, ma lui avevo iniziato fin dal primo momento a trattarmi male. In quel preciso momento la porta si spalancò, e Loki entrò chiudendola alle sue spalle. Si lancio sul mio letto come se fosse niente <<ma certo fai come se fossi sul tuo letto>> mi ignorò. Dopo cinque minuti si decise a parlare <<scusa>> disse solo questa parola per poi coricarsi accanto a me facendo avvicinare i nostri corpi. Quella piccola parola unita a quel gesto insignificante crearono l'inizio di un grande sentimento.