sorry se non ho aggiornato prima, cercherò di fare più personaggi possibili in un solo capitolo❤️
Bucky:
Ero al supermarket sotto casa per comprare l'occorrente che mi sarebbe servito in seguito per preparare la mia amata crostata di prugne. Stavo posizionando la frutta necessaria in un sacchetto per poi portarle alla cassa per pagare il tutto, quando un ragazzo dai capelli abbastanza lunghi e degli occhi di un colore che potevano abbagliare chiunque, si avvicinò dicendo: <<Ti piacciono molto
le prugne?>>
<<Si tantissimo. Le sto comprando per farci una crostata.>> gli sorrisi dolcemente come aveva fatto lui in precedenza
<<Anche a me piacciono molto>> affermò prendendo qualche prugna per metterle anche lui in un sacchetto
<<Davvero? Sai se ti va potresti venire a casa mia per aiutarmi a preparare la crostata. La cottura è abbastanza veloce. Dopo potremmo mangiarla con un buon tè>>
<<Speravo che tu lo dicessi. Io sono Bucky>> ti porse la mano
<<y/n>>Peter Parker:
Uffa. La matematica è una tortura vera e propria. Fin da bambina non ero riuscita a capirci una mazza e adesso, alle scuole superiori, di certo le cose non erano migliorate. Avevo provato a svolgere quell'equazione un migliaio di volte ma il risultato non usciva. <<Ehi, se vuoi posso darti una mano>> disse un ragazzo che conoscevo solo di sfuggita, Peter Parker se non mi sbaglio
<<Sarebbe fantastico. Grazie>> cercai di fare un sorriso dolce anche se non ero dell'umore adatto
<<Sono Peter>>
<<Io mi chiamo y/n>>Bruce Banner:
Lo ammetto, essere un agente dello S.H.I.E.L.D non è mai stato facile e tanto meno normale, ma essere attaccati da un grosso gigante verde che prima era un innocuo dottore non è per niente qualcosa da tutti i giorni. Calmarlo non fu affatto facile, ma per fortuna nessuno aveva riportato ferite gravi. Ero stata incaricata di portare nuovi vestiti al dottor Banner siccome i suoi si erano distrutti durante la trasformazione.
Quando entrai nella stanza provai pena per l'uomo: era disperato e profondamente deluso da se stesso. Provai a tranquillizzarlo dicendogli che non era colpa sua, che la rabbia aveva preso il sopravvento e che lui non l'avrebbe mai fatto volontariamente. Per fortuna, forse per miracolo, si tranquillizzò e alla fine si decise a cambiarsi. Stavo per solcare la porta quando l'uomo mi pose delle domande <<Perché lo fa? Perché cerca di farmi stare meglio? Io sono un mostro e nient'altro>>
<<Lei è tutt'altro che un mostro>> le parole che stavo pronunciando erano vere, non stavo mentendo per farlo stare meglio con se stesso e con gli altri
<<Grazie...>>
<<y/n. Mi chiamo y/n>>
<<Grazie y/n. Io sono Bruce. Oh e per favore dammi del tu>>
Thor Odinson:
La vita di corte non ha mai fatto per me. Mio padre, grande guerriero, era sempre stato uno dei migliori amici del grande Odino, e per questo fin da piccola avevo vissuto nel grande palazzo. Avevo subito stretto un grande legame d'amicizia con Loki, il principe, mente con Thor, suo fratello, non c'erano mai stati grandi discorsi. Io avevo una grande cotta per Thor, ma lui era sempre sommerso da imprese e ancelle rompiscatole per capirlo. Però questo cambiò in un arco di tempo molto ristretto: iniziò a difendermi, a chiamarmi per nome e non Lady y/s, insomma era carino. Forse se n'era accorto, o semplicemente si era accorto della mia esistenza.Clint Barton:
(preciso che Clint, nei capitoli,non ha figli e non è sposato)
Ero entrata a far parte degli Avengers da poco e quel giorno avrei avuto la mia prima missione. Io e Clint, uno degli Avengers, avremmo dovuto mettere ko un ragazzino che cercava di costruire un'arma per distruggere il mondo.
Tutto andava alla meglio, il ragazzo era stato bloccato e l'arma distrutta, stavamo tornando alla Stark Tower mente Clint mi assillava con i suoi scarsi tentativi di fare colpo.
<<Sai, hai proprio un bel culetto>>
Sbuffai alzando gli occhi al cielo.
<<Dai! Ti ho fatto un compimento, dovresti ringraziarmi>>
<<Non lo farò mai>>
<<Vedremo>> disse facendomi l'occhiolinoPietro Maximoff:
Ho conosciuto Pietro durante la guerra contro Ultron. Non c'erano stati molti dialoghi tra noi, finché non gli salvai la vita mente lui la stava salvando a Clint. Con il mio potere, la super velocità, proprio come quella di Pietro, avevo disarmato tutti coloro che stavano per spararlo. Lui mi guardò stupito
<<Credevi davvero che ti avrei fatto morire? Abbiamo tante cosa da condividere>>