"è tornata"

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Guardavo le luci della città attraverso il finestrino di questo lurido taxi,la puzza di alcolici si fece strada nelle mie narici mentre alla radio passavano solo musica del cazzo "dio fammi uscire da questo taxi il più in fretta possibile" pensavo. Non riuscivo a pensare ad altro, non volevo ucciderlo, è stato un incidente, si per forza, non avevo altra scelta,è stato lui a premere il grilletto,non io. Ma se non fosse stata colpa mia, allora perché mi sentivo le mani ancora sporche del suo sangue?La testa mi stava scoppiando,basta avevo deciso di non pensarci più, sono passati anni ormai, e di certo quella non era stata l'unica morte che mi porto sulla coscienza,ma forse è vero ciò che si dice, la prima volta non si scorda mai. Non prestai attenzione alla figura nascosta nel buio dell'autista che fino a quel momento era l'ultimo dei miei pensieri.

Chissà come sarebbe stato tornare,spero sia tutto rimasto come sempre,odio le novità e i cambiamenti in generale. Sentì un tonfo improvviso che disturbò i miei pensieri, un rumore secco,il mio sguardo si spostò in avanti,verso il conducente,nello specifico verso le sue mani,stava armeggiando con un oggetto metallico,non potevo sbagliarmi,era decisamente una pistola. Distolsi immediatamente lo sguardo,non devo dare nell'occhio,scostai leggermente il mio cappotto nero per raggiungere uno dei miei coltelli,ne afferrai uno,uno dei più lunghi e slanciati e lo strinsi tra le mani aspettando il momento giusto.

Ero quasi arrivata a destinazione,potevo intravedere il posto,il mio pensiero si spostò nuovamente verso la mia meta,era un ristorantino cinese abbastanza discreto,niente folla,ne controlli dalla polizia. I miei pensieri furono nuovamente interrotti dal rumore di ferraglia della pistola riportandomi alla realtà,il conducente accostò accanto il marciapiede di fronte al ristorante,feci per aprire la portiera,ma la pistola mi fu puntata alla fronte e il conducente di quell'auto si avvicinò pericolosamente al mio viso.

Mi guardò negli occhi,e disse calmo "so chi sei e so che cosa dovrai fare una volta uscita da questa macchina e non ti lascerò scendere da qui finché non sarai morta" sospirai,chinai la testa in segno di resa e mi avvicinai ancora di più,intravidi il suo sorriso compiaciuto mentre io cercavo il punto perfetto da infilzare con il mio coltello, in fretta e con decisione presi la mia arma e lo trafissi nel basso ventre,il suo sangue scorreva sulle mie mani fino a quando non mi staccai da quella sorta di "abbraccio" "sei stato un ottivo conducente ma credo che la prossima volta prenderò un uber" dissi con un ghigno sul volto mentre uscivo tranquilla dall'auto.

Entrai nel ristorante e nel mentre le mie mani gocciolavano ancora di sangue che macchiava il pavimento,arrivai sul retro e cercai la porta che mi serviva,l'aprii e davanti a me uno degli edifici a cui ero più legata in assoluto:la king's.
Attraversai il breve cortile fino ad arrivare al portone che spalancai,ero tornata.

I corridoi di colore scuro di quella struttura mi facevano sentire a casa,mentre cercavo  di arrivare alla zona degli armadietti

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I corridoi di colore scuro di quella struttura mi facevano sentire a casa,mentre cercavo di arrivare alla zona degli armadietti. Erano le 19:00,nessuno era lì,i corridoi deserti mi davano sensazione di vuoto,ma dovevo recuperare alcune cose che lasciai lì. Aprì l'armadietto e caddero un fascetto di foto:la mia foto di riconoscimento della king's,"dio quanto ero messa male ai tempi" dissi tra me e me,una foto mia con delle mie care amiche Saya Kuroki e Maria Salazar,furono loro a reclutarmi ed a farmi entrare qui, "chissà cosa diranno quando sapranno che sono tornata" pensai, le altre sono mie e della mia famiglia,non capisco come io abbia fatto a lasciare qui.
Raccolsi le mie cose e le infilai in una delle tasche della giacca dell'uniforme,il mio cappotto nero appoggiato su una delle braccia e i polsini della mia camicia ricoperti di sangue rappreso mi fecero perdere la concentrazione mentre meditavo sul fatto di fare un'entrata scenografica nella mensa,si,era decisamente una cosa da me. Lasciai il cappotto su una delle panche accanto all'ingresso.

Spalancai le porte della mensa mentre passavo una mano tra i miei capelli lisci, sentivo gli occhi di tutti puntati addosso e mi piaceva,incrociai visi conosciuti come quelli di Saya e Maria che mi lasciarono un sorriso sorpreso,mi affrettavo ad arrivare verso il mio tavolo quando incrociai lo sguardo di un ragazzo che non avevo mai visto prima:aveva capelli di un marrone scuro così come i suoi occhi che erano contornati da delle ciglia abbastanza lunghe, e in particolare la parte destra del viso era ornata da una cicatrice evidente.

Pov Billy
Improvvisamente le porte della mensa si spalancarono creando un rumore non indifferente,non mi girai,ero troppo concentrato sul capire cosa ci fosse nel mio piatto,marcus invece lo fece,si girò, e dopo pochi minuti mi chiese chi fosse quella ragazza,alzai lo sguardo e non potevo crede ai miei occhi, non sapevo che dire,non pensavo di rivederla così presto,la gioia mi attraversò e mi fece iniziare a tremare,lasciai cadere le posate,l'unica cosa che riuscì a dire fu "è tornata!"



😼Spazio autrice😼
Questo è il primo capitolo e spero vi sia piaciuto,mi raccomando mettete la ff nella vostra libreria così che non vi perdiate nemmeno un capitolo!

nothing moves without you  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora