ᴘᴀʀᴛᴇ ᴏᴛᴛᴀᴠᴀ

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tomioka sussultò e saltò per lo spavento improvviso, alzando la mano per stringere la felpa sul cuore. afferrò l'oggetto più vicino che riuscì a trovare, quello che finì per essere una scarpa, e lo lanciò in direzione di sabito.

"smettila di farlo!"

sabito sbuffò, schivando facilmente la scarpa. "mi spiace, mi spiace."

"perché non puoi usare la porta d'ingresso come una dannata persona normale!?"

"ti ho sentito parlare con tsutako-san e non volevo interromperti, quindi mi sono arrampicato sull'albero e sono entrato dalla tua finestra," spiegò sabito, gettando all'indietro il suo corpo e sdraiandosi sul letto mentre tomioka si avvicinava al suo armadio. "come dico sempre, la maggior parte-"

"il modo più conveniente. si, lo so." disse tomioka, terminando la citazione. "un giorno finirai per cadere e romperti una gamba, poi inizierai ad usare la porta come una persone normale."

sabito ridacchiò. "ma fino ad allora, continuerò a fare parkour."

"non è parkour," tomioka roteò gli occhi, scegliendo i vestiti per la sera. "è stupidità."

"stupidità, una parola carina per il parkour," disse sabito raccogliendo la scarpa e lanciandola a giyuu, che la prese con una mano. dando gli occhi al cielo ancora una volta.

dopo aver preso i vestiti, tomioka si cambiò e tirò sabito via dal letto; come la sera prima, sabito indossava la sua vecchia giacca di pelle e la sciarpa blu navy, i guanti senza dita e anfibi, mentre tomioka aveva un trench nero sopra un maglione blu scuro e jeans, anch'essi, neri. in un certo senso, si combaciavano.

tomioka spinse sabito fuori dalla sua stanza e chiuse la porta dietro loro. "avanti, useremo la porta."

"aw," fece il broncio sabito, permettendo a giyuu di spingerlo verso le scale.

passarono da tsutako in soggiorno, che ancora guardava la tv ma ora mangiando il gelato. si voltò a guardarli quando sentì i loro passi.

"già andando?" chiese, cucchiaio in bocca.

"sabito si è assicurato di arrivare prima," disse tomioka, tirando con sé sabito.

"ciao, tsutako-san," disse sabito, salutandola pigramente.

"hey, sabito," rispose, poi si accigliò, guardando giyuu. "è sempre stato qui sabito?"

"no, è saltato dalla finestra," alzò gli occhi cielo. "stiamo andando."

"divertitevi, ragazzi," disse tsutako, poi tornando al suo gelato. "fate attenzione, e usate le protezioni se fate sesso."

"lo faremo~" canticchiò sabito, facendo arrossire tomioka.

"andiamo." disse, e poi si lasciarono la casa alle spalle. sabito rideva con una mano sullo stomaco e le guance arrossate. "è così facile innervosirti."

"chiudi il becco." sibilò tomioka, allacciandosi la cintura. "guida."

sabito ridacchiò, facendo morire la risata, allacciandosi la cintura di sicurezza e avviando l'auto. "va bene, scusa, scusa."

dopodiché, caddero in un confortevole silenzio mentre sabito li guidava a casa di uzui. l'unico suono all'interno dell'auto era la canzone in sottofondo della radio, fino a quando tomioka, annoiato, la spense.

sabito, come sempre, conosceva tutte le canzoni, cantichiando sottovoce mentre guidava con prudenza per le strade, che iniziavano a svuotarsi per il freddo; con uno sguardo al cielo, tomioka concluse che probabilmente avrebbe cominciato a nevicare molto presto, rimpicciolendosi nel suo cappotto.

fortunatamente, era ben avvolto nei suoi vestiti invernali.

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