CAPITOLO 10

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Dopo la festa la metà della scuola non andò a quest'ultima perché finimmo di festeggiare alle sette.
Io in realtà me ne andai con Gio alle sei e mezza, ma mezz'ora in più o mezz'ora in meno non penso cambi molto.
Appena arrivati a casa successe il finimondo.
Il nostro piano era quello di sgattaiolare alla festa alle quattro di notte ritornare alle sette e alle sette e mezza venir svegliati dai "nostri" genitori, successivamente avremmo detto che stavamo davvero male entrambi e il gioco era fatto.
Ma il piano non stava minimamente in piedi.

Infatti appena aperta la porta mi trovai mia madre e suo padre davanti ad aspettarci.
Erano davvero furiosi e delusi da noi.
<<ma come hai potuto>> tuono mia madre per prima.
<<calmati Karen>> disse Sergio a mia madre.
<<come faccio a stare calma se mia figlia e tuo figlio sono usciti di nascosto per andare chissà dove di notte>> urlò per poi scoppiare a piangere.
Qualche lacrima scese anche a me che sciolse tutto il trucco.

Vedere il proprio genitore deluso da te è la cosa più triste che si possa provare.
Sergio, mentre consola mia madre, ci fece cenno di andare in camera, almeno per ora.
Senza dire nulla feci strada a Giorgio verso la mia camera; il sorriso di noi due alla festa in mezzo a centinaia di adolescenti impazziti si era subito spento davanti alla porta. Sembravamo dei morti, pallidi e senza alcuna espressione ed emozione.
Chissà cosa succederà dopo, pensai. Credo lo abbia pensato anche Gio, ma non si saprà mai visto che non sono una che legge la mente.

Mi tuffai sul letto come una tuffatrice professionale, Gio si limitò a lasciare il suo corpo alla gravità.
<<allora?>> iniziai balbettando.
<<allora cosa?>> ok. Ho la prova.
Il 57% di lui è cretino, il restante 43 di lui è cretino.
Ma..come cosa? Bah.
<<Come cosa?>>
<<Chissà cosa decideranno mia madre e tuo padre..>> non ho ancora usato una volta in pubblico la parola "nostri genitori" e penso che non lo farò mai <<magari si lasceranno e sarà solo colpa nostra>> mi nascosi il viso con le mani per dimostrare la mia disperazione.

<<stai tranquilla>> solo questo?
<<vuoi diventare psicologo?>> chiesi seriamente.
<<ehm no? Perché? Ma che stai dicendo Kayla>> sembrava confuso.
<<meglio>>
Nel caso avesse risposto di sì, sarebbe stato un GRAVE problema.
Me ne andai per non mettergli le mani addosso ed evitare un omicidio colposo.
Non sapendo dove andare andai nella camera dei due nuovi innamorati.

La camera era molto semplice; le pareti erano di un azzurrino chiaro e lo spazio era occupato dai mobili bianchi.
C'erano qualche foto di me da piccolina: una al mare, una dove mangiavo il gelato e un altra in cui ero in braccio a papà.
Mi manca. Forse dovrei sapere per quale motivo si sono lasciati e prima di tutto dove sia, perché non ne ho idea.
Mentre vago per la camera vado a sbattere la coscia contro un cassetto aperto; questo esce dal mobile e cade a terra: ci sono tantissimi fogli stampati sparsi sul pavimento.

<<mannaggia a me>> dissi a bassa voce. Dovevo metterli via prima che tornasse mia madre e si arrabbiasse ancora di più.
<<moduli per il divorzio..>> leggo su uno dei fogli per poi riporlo nel cassetto.
<<altri moduli per il divorzio>>
<<curriculum Karen Smith>>
<<soggiorno in Italia>> documenti abbastanza normali anche se non ci capisco niente di quello che c'è scritto sopra.
<<precedenti penali di Sergio Tommasini..>> cosa?!
Sergio è stato in carcere? E per cosa? Poi perché mia madre ha il documento che lo prova?

Aiuto, troppe informazioni e troppi pensieri mi passarono per la mente. Mia madre sta con un criminale, e magari lo sta pure aiutando nel suo prossimo crimine.
"Devo cercare altre prove velocemente" pensai.
<<liceo artistico..>> era il mio liceo. Questo era quello che c'era scritto su uno dei fogli di Sergio. C'entra qualcosa la mia scuola?
Sentii salire le scale e capii che uno dei due stava per arrivare qua.

Presi i fogli che pensavo mi sarebbero serviti di più e ritornai di fianco a Gio.
Lui non ebbe il tempo di scandire una singola parola che feci partire la suoneria del telefono.
<<Pronto? Amore>> disse Patrizio.
<<Ciao devi venire qui, ora subito se vuoi porta anche Pietro, ma entra dalla finestra>> dissi.
<<ok ma mi devo preoccupare?>> che carino quando fa così!
<<no, penso>> ammetto che questa risposta era un po' inquietante.

Appena buttai giù si aprii la porta della mia stanza e Gio sobbalzò dallo spavento.
<<oggi non andrete a scuola ovviamente, ma sia io che tua madre, Kayla, abbiamo deciso che sarete in punizione per due settimane ciò significa: scuola- casa e basta. Niente ragazzi o ragazze intesi?>> disse Sergio molto severo.
Sinceramente ero un po' spaventata dal mio "patrigno criminale", ma non lo feci notare. Ovviamente i documenti li avevo nascosti sotto le lenzuola.

<<intesi>> dicemmo io e Gio in coro. <<mamma mia tuo padre sa essere molto severo quando vuole, e io che pensavo fossi un figlio di papà..>> risi per non piangere.
Dopo venti minuti buoni arrivò Patrizio e il suo fratello gemello Pietro scavalcando la finestra.
Scena ideale da film.
<<allora perché siamo qui?>> sentenziò Pietro.
<<allora..>> dissi ma non continuai la frase, porsi solo l'ammasso di documenti ai gemelli.
<<oh mio Dio>> sussurrò Patrizio.
Oltre ai gemelli anche Gio, il diretto interessato, cominciò a leggere i documenti.

Lo vidi per la prima volta piangere, e di conseguenza piansi anche io. Eravamo tutti e due nella stessa fossa (si dice così?), suo padre un criminale con più di un precedente penale e mia madre che faceva da complice.
Forse mio padre sa molto di più. Dobbiamo andarlo a trovare ovunque sia. Magari si sono lasciati a causa di questo fatto.
<<lo risolveremo>> disse Patrizio.
Patrizio mi stava abbracciando con una mano e con l'altra teneva uno dei fogli del divorzio, che abbia in mente qualcosa?
Dal canto di Gio nessuno aveva intenzione di abbracciarlo perciò ci pensò Pietro.

Penso sia un piccolo inizio per loro..

AMICI LETTORI. VI È PIACIUTO? PENSO CHE LA STORIA SI STIA EVOLVENDO E I FATTI STIANO CAMBIANDO💛


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