Right where he belongs

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Kiau sono tornataaaa : )

Tra impegni e cose varie non ho nemmeno avuto il tempo di avvicinarmi anche solo al pc, ma ora finalmente sono qui a scrivere sotto le coperte e a mangiare cioccolato lindt (credo di aver sviluppato una dipendenza)

Penso che abbiate visto tutti il nuovo profilo twitter di Gerard, davvero mascolino e very metal devo dire, ew, ma lui è diva e può fare quello che vuole e vbb

Detto questo, passiamo al Gee della mia storia, un po' più virile e un po' meno rosa shocking lol

Buona lettura

M.

Ps. La canzone da cui ha preso spunto il titolo del capitolo è Right where it belongs dei Nine Inch Nails, se non la conoscete vi consiglio di sentirla quando volete tipo deprimervi un po', perché è bellissima e tristissima aw

CAPITOLO 22 - RIGHT WHERE HE BELONGS

GERARD

Frank allungò le mani verso il mio viso, attirandomi a sé. Lo baciai dolcemente, lentamente, senza fretta. Avevamo tutto il tempo del mondo. Accarezzai la sua guancia mentre le nostre lingue si intrecciavano, e non chiusi gli occhi, ma li tenni ben spalancati e fissi nei suoi, per godermi fino in fondo quel momento.

Non sapevo cosa ci facessimo lì. Eravamo in un letto, lenzuola bianche quasi abbaglianti, una stanza spoglia e tanta, tanta luce che entrava dalle finestre. Avrei voluto alzarmi, provare a uscire dalla stanza e capire dove fossimo, o sbirciare fuori dalla finestra, ma l'unica cosa che il mio cervello mi imponeva era di rimanere lì, sdraiato su quel letto accanto a Frank, perché tutto quello sarebbe finito presto e non dovevo sprecare altro tempo.

E così feci.

"Ti amo, Frank" gli dissi, sussurrando le parole nel suo orecchio, sfiorandogli il lobo delicatamente, e lui rabbrividì sotto il mio tocco, come accadeva ogni volta che sentiva le mie mani sulla sua pelle.

"Ti amo, Gerard"

Non ce lo eravamo mai detti prima, e quando ci guardammo ci sorridemmo entrambi, come se fossimo custodi di un intimo segreto. Qualcosa di nostro. Soltanto nostro.

Lui era mio. Io ero suo.

Fine.

Importava solo questo.

"Gerard..."

Premetti il mio corpo contro quello di Frank, salendo sopra di lui, e scesi con le labbra lungo il suo petto, lasciando piccoli baci sulla pelle morbida.

"Gerard" sentii di nuovo il rantolo soffocato di Frank, ma non mi importava. Credevo fosse un gemito di piacere, o magari voleva che mi fermassi e voleva dirmi qualcosa, ma qualsiasi cosa fosse non mi importava. Non mi importava di nulla, volevo solo baciarlo. Sentirlo.

"Ssssh" bisbigliai contro la sua pelle, e scesi ancora più in basso.

Volevo godermi ogni istante. Frank era qui, io ero qui, dovevamo stare insieme e basta.

"Gerard!"

Alzai di colpo la testa, spaventato dalla sua voce ansimante e disperata.

E lo vidi.

Frank... stava andando a fuoco. Letteralmente.

Mi scostai un attimo prima che le fiamme lambissero anche me. Frank si dibatteva e urlava, scalciando via le coperte, dandosi schiaffi sulla pelle per cercare di spegnere le fiamme. Io mi alzai e cercai disperatamente qualcosa per aiutarlo, cercai anche di buttarmi sopra di lui, ma prima che potessi fare alcunché le fiamme si consumarono lentamente, e con loro cominciò a consumarsi anche Frank.

Destroy MeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora