Iris e Rei

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"Irisss! Iris, dove sei?" inizio ad urlare. Questa mattina, appena sveglio, mi è venuta la malsana idea di portare il mio cane, Iris, al parco di Milano. Mi sono distratto cinque secondi e ora non la trovo più. 

"Iris, vieni da papà" continuo ad urlare. "Merda, l'ho persa" mormoro. 

Il parco è grandissimo e trovarla è un'impresa. Ma non mi do per vinto e inizio a camminare in direzioni diverse nella speranza di trovarla al più presto. 

"Dove sarà?" bisbiglio con l'affanno che inizia a farsi sentire. Dopo aver ispezionato ogni angolo di questo enorme parco e dopo aver chiesto ad ogni passante, mi arrendo. 

Mi siedo su una panchina e cerco di riprendere fiato. Iris ama l'acqua e qui in questo parco ci sono tre fontane. Due di queste le ho già ispezionate e della mia cagnolina nessuna traccia. All'elenco mi manca una fontana: sarà per forza lì. Con un ultimo sforzo mi alzo e mi incammino. 

Raggiungo la fontana e sento dei rumori sospetti. Piano piano mi avvicino e:

"Oh cazzo, Iris! Cosa cazzo stai facendo?" mi copro gli occhi. La mia cagnolina sta letteralmente scopando con un altro cane. "Ma per caso ti ho insegnato a darla a tutti i cani che incontri per strada?" 

"Non ci credo!" sento una voce un po 'troppo famigliare alle mie spalle. "Rei, ma che fai?" 

Mi volto e dietro di me c'è Francesco nonché il proprietario del cane che sta scopando la mia Iris. 

"Tu?" chiedo io sorpreso. "Il tuo cane sta ... sta ... la mia Iris ..." inizio a balbettare. 

"Tommaso?" esclama Francesco quando mi riconosce. "Non ci credo" e scoppia a ridere. Dopo un po 'mi unisco anch'io alla sua risata perché, si è una situazione imbarazzante. 

Dopo esserci ripresi tentiamo di staccare i due cani, che nel frattempo, non hanno smesso. 

"Io e te faremo i conti a casa" mormoro quando la prendo tra le braccia. 

"Ah, Tommaso, ti ringrazio per i consigli che mi hai dato l'altro giorno. Io e Angela abbiamo fatto pace e ora tutto va a gonfie vele."

"Sono contento" dico con un finto sorriso. Cosa mi prende? Non sono mica geloso vero?

"Eh, a proposito di questo - continua lui - ti devo offrire un caffè. Sei libero adesso?"

Merda, mi sta invitando ora, in questo momento. Se dico di no probabilmente ci rimarrà male ma se dico di si ...

"Si, sono libero" esclamo con troppa euforia. Mi ci vorrà un bicchiere di vodka altro che caffè.

                                    *************

"Mio padre è britannico di conseguenze ho frequentato l'università a Londra. Purtroppo avendo i genitori separati ho vissuto la mia infanzia senza una presenza costante di mio padre. Ma va bene così, ho mia madre che prende il ruolo anche di padre." racconto. 

"Non è poi così male Londra, vero?" chiede Francesco mettendo lo zucchero nella sua tazzina da caffè. Lui lo beve zuccherato, io amaro e se è vero che gli opposti si attraggono ...

"Oh, è bellissima - sospiro con aria sognante - la gente, il luogo, le tradizioni, tutto è fantastico lì"

Bevo un sorso dalla mia tazzina. "Tu invece? Raccontami qualcosa di te"

"Ho vent'otto anni e ho sempre studiato qui a Milano. Quando voglio guadagnare di più lavoro al ristorante che sta qua accanto. Mi piace ballare e forse l'hai capito anche tu."

"Da quanto tempo balli?"

"Oh, fin da piccolo. Da quando avevo cinque, sei anni. Mi è sempre piaciuto. E poi grazie alla danza ho conosciuto Angela."

E 'innamorato perso, penso con un pizzico di tristezza. 

"E se vuoi un giorno te la presento, magari diventiamo amici di feste o di serate"

"Oh, mi piacerebbe tanto" dico bevendo un sorso d'acqua e per poco non mi strozzo. 

"E tu invece, sei fidanzato?" mi chiede Francesco guardandomi con così tanta intensità. 

"Ahia, hai un'altra domanda?" chiedo sarcastico. In realtà non so se rivelargli che sono gay, probabilmente potrebbe non avere reazioni positive. Ma decido che non devo avere paura del suo giudizio. "No, a parte gli scherzi. Ho lasciato il mio ultimo fidanzato qualche mese fa e ho deciso di prendermi una pausa. Relazioni ovviamente, il mio corpo è ancora attivo" ironizzo.

Francesco scoppia a ridere. 

"Troverai anche tu un ragazzo che ti amerà" mormora alzandosi "Pago io, ci vediamo domani a lezione?"

"Certo" annuisco e mi allontano insieme ad Iris che nel frattempo ha continuato a limonarsi Rei.

La promessa dell'albaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora