qual è la verità?

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"E uno, due, tre, quattro. Uno, due, tre, quattro, esatto ragazzi, distendete i muscoli"

Oggi abbiamo ripreso ad allenarci in fondo, dobbiamo esibirci tra due settimane, il tempo stringe. 

"Facciamo qualche squat, se li fate bene allora ve ne farò fare di meno"

Io e i ragazzi iniziamo a piegarci per eseguire gli squat mentre Francesco gira intorno a noi per controllare se li stiamo facendo bene. 

"Laura i piedi devono essere paralleli alle ginocchia! Matteo, complimenti! Sei migliorato parecchio!"

Dio mio, non mi sento più le gambe. 

"Bravo Tommy, continua così" mi da un piccolo schiaffetto nel sedere e si riposiziona davanti a noi. 

"Ora riproviamo di nuovo la coreografia, d'accordo?"

"Si" esclamiamo tutti insieme. 

La musica parte e tutti si sdraiano per terra eccetto me. Al ritmo di musica si muovono e quando Francesco ci da il via si alzano tutti. La prima parte del ballo è individua: ognuna balla da solo andando, naturalmente, sincronizzati. 

Nella seconda parte del ballo, invece, si formano le coppie: Laura e Luca insieme, Marta e Matteo e infine io e Francesco. 

"Apri un po'  le gambe altrimenti non riesco ad entrare" sussurra. 

Lo guardo per qualche secondo e poi capisco a cosa si riferisce. Apro le gambe e lui infila la sua tra le mie. 

"Muovi il bacino, Tommy"

Faccio come mi dice e alla fine della coreografia applaudiamo. 

"Bravissimi, siete stati tutti fantastici!" esclama. "Ci vediamo domani mattina, d'accordo? Sempre alla stessa ora!"

Prendo un asciugamano e mi dirigo verso le docce. 

"Oggi devo pranzare in agenzia, Michele mi ha chiesto di incontrarci per parlare di lavoro, che ne dici, vuoi venire anche tu?"

"Mmh, ok. Certo, se per te non ci sono problemi"

"Fra, ma quali problemi! E poi non hai mai visto dove lavoro..."

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"E quindi tu lavori qui?" mi chiede guardandosi intorno.

"Già, benvenuto nel luogo dove il mio talento è nato!" spalanco le braccia in modo teatrale. 

"E anche dove morirà, se non vieni ogni giorno per lavorare" esclama Michele alle nostre spalle. 

"Lo sai che con la danza sono sempre impegnato" provo a giustificarmi.

"Non sparare cazzate, Tommaso. Ti conosco bene e so che stai mentendo" il mio manager e Francesco si scambiano un'abbraccio. 

"Come fai a sopportarlo tutto il giorno?" gli chiede a bassa voce. 

"Michele ti sento!"

"Sedetevi pure a quel tavolo, vi raggiungo con i fogli"

Prendo dal frigo, che l'azienda ci ha messo a disposizione, una bottiglia di acqua fresca. 

"Non è birra o qualche altra bevanda ma ci accontentiamo" alzo le spalle.

"Se metessi la birra probabilmente passeresti tutto il tempo a bere!" 

"Ma arrivi sempre per criticarmi!?"

Mi mette davanti una pila di fogli lunghissima. 

"E questi cosa sono?" chiede Francesco indicando i fogli. 

La promessa dell'albaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora