Scusate se ci ho messo tanto a pubblicare ma non sapevo più come continuare... spero vi piaccia lo stesso.
"Ti devo parlare" mi siedo sul divano e gli faccio segno di sedersi accanto a me.
"Dimmi tutto"
"Domani andrai al pranzo con i tuoi e con la tua ex, vero?"
"Si, ci andrò" mi risponde tranquillo.
"E cosa hai in mente di dire o fare?" mi gratto la fronte ansioso.
"Non lo so per certo, ma probabilmente dirò che questa storia deve finire"
"Mmh, quindi non hai mai avuto intenzione di dire il contrario?"
"In che senso? Spiegati meglio Tommy"
"Non hai mai avuto l'intenzione di rimetterti insieme ad Angela?"
"No, certo che no"
Sta mentendo, perché lo sta facendo?
"Sei sicuro?"
"Certo, sciocco, sono sicuro" carca di prendermi la mano ma glielo impedisco.
"Hai imparato a conoscermi e lo sai che ad una bella bugia preferisco una brutta verità ..."
"E va bene, qualche giorno fa ho avuto dei ripensamenti" sospira. "Ma ti giuro che non ho cambiato idea!"
"Perché non sei venuto da me per chiedermi un consiglio?"
"Perché non volevo disturbarti ..."
"Francesco, sono stato il primo ad aiutarti quando hai avuto la prima discussione con la tua ex, e in più non ti conoscevo ancora!" inizio ad alzare la voce.
Non litigate, non rovinare questo rapporto, mi ricordo delle parole di Michele.
"Scusami, ho sbagliato. Ma non posso ogni volta venire da te, non sono piccolo Tommaso!"
"Non ti sto dicendo che devi venire sempre da me per qualsiasi cosa! - mi alzo in piedi - ti sto solo spiegando che io ci sono, che se hai bisogno di un parare mi trovi qui"
Scuote la testa.
"Vuoi sapere la verità?"
"Più di ogni altra cosa"
"Ho ancora dei ripensamenti. A volte mi fermo e penso: cazzo, Angela mi conosce dal liceo, sa tutto di me, i mie difetti, i miei pregi, tutto. Non troverò mai un'altra persona come lei"
"Cosa mi vuoi dire con questo, Francesco?" mi passo una mano sul viso.
"Che sto pensando di rimettermi con lei" bisbiglia.
"Merda! Quindi tutte le cose che mi hai detto: non la perdonerò mai o certo, che non mi rimetterò mai più con lei o devo passare avanti, dimenticarmi di lei , erano tutte cazzate?"
"No, no, no. Tommaso la mia unica soluzione purtroppo è questa! E poi se mi rimetto con lei posso lasciare questa casa e avrai di nuovo tutto lo spazio per te! Non ti sarò più d'intralcio"
"Ma ti è mai passato per la mente che per me non rappresenti un peso? Che se ti ho ospitato a casa mia è perché ti voglio bene?" non devo piangere, non devo piangere , mi ripeto.
Sospira e si ributta nel divano.
"Cazzo, Tommaso, perché è tutto così complicato con te?"
Tra di noi cala il silenzio. Non posso permettermi di andare a dormire con la consapevolezza di non aver chiuso questo discorso.
"Va bene, mi dispiace. Capisco che non sono tua madre e non puoi venire sempre da me ogni volta che ne hai bisogno - dico con calma - e capisco anche che tutto questo per te è difficile. Se vuoi rimetterti con Angela non sarò io ad impedirtelo ma-
"Tommaso, io ti voglio bene, lo sai. Non voglio che dopo il pranzo di domani il rapporto tra di noi cambierà" mi interrompe.
"No, certo che no. Non cambierà niente - rispondo assente - io vado a dormire, ho un mal di testa enorme. Ci vediamo domani mattina, d'accordo? Buonanotte" lo saluto con un cenno della mano e mi dirigo verso la camera.
Ho sempre avuto il vizio di non riuscire a continuare una discussione dove vengono tirati in ballo i miei sentimenti verso una determinata persona. E la strada che prendo è sempre la stessa: scappare e chiudermi in me stesso.
Mi sdraio nel letto e tiro su la coperta fino agli occhi.
"Tommaso, possiamo parlare? Non mi va di andare a dormire con questo umore" dopo qualche minuto sento la sua voce.
"Francesco, ne abbiamo già parlato, non ho nient'altro da dire" mi giro dandogli le spalle e abbracciando il cuscino.
Lo sento sospirare. "Posso sapere cosa ti ha dato fastidio?"
"Niente, Fra, sono apposto. Veramente" vorrei soltanto chiudere gli occhi e addormentarmi.
Inizia ad accarezzarmi la schiena.
"Il nostro rapporto non ha bisogno di etichette. E forse io l'ho capito troppo tardi. - si ferma per qualche secondo - all'inizio ti consideravo come un fratello minore e mi sbagliavo. Poi ho iniziato a vederti come un amico speciale e mi sbagliavo di nuovo. Poi come un appoggio, un ancora e mi sono sbagliato per l'ennesima volta. E ora l'ho capito: non ho bisogno di dare un nome a questo - indica lo spazio tra di noi - non ho bisogno di specificare quello che ho imparato a provare per te; non servirebbe a niente."
Mi giro per osservarlo e per la prima volta in questa sera gli regalo un sorriso.
"Anzi, ti dirò di più. E' da stamattina che ho voglia di fare questo" e azzera la distanza fra di noi e posa le sue labbra sulle mie. E' uno di quei baci a stampo che durano pochi secondi ma che racchiudono tutto il bene. Appoggia la fronte sulla mia e mormora:
"Hai capito, ora?"
E io l'ho capito davvero: l'amore è qualcosa di troppo grande per noi ma è anche qualcosa che ci unisce.
"Si, penso proprio di si" rispondo sorridendo. "Hai un sacco di punti neri, lo sai?"
"Domani mattina, prima del pranzo, me li toglierai tu, ci stai?"
"Hai di fronte a te - mi fermo un secondo e osservo, attraverso lo specchio, il letto - anzi, hai sotto di te un esperto in punti neri"
"Oh" esclama quando si rende conto di come ci siamo messi. Si butta dalla sua parte di letto. "Allora, sarò più che felice di provare il suo servizio"
"Per servizio cosa intende, signore? Ne so fare parecchi" rispondo malizioso.
"Stupido" mi mette a tacere lanciandomi in faccia un cuscino.
Gli prendo la mano e chiudo gli occhi.
"Buonanotte"
"Buonanotte Tommy"
E forse non so ancora che domani quel fottuto pranzo può cambiare il nostro destino.
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La promessa dell'alba
RomanceQuesta è la storia di Tommaso e Francesco, rispettivamente gay ed etero. Cosa può nascere tra loro due?