7. UNA VISITA INASPETTATA

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Draco stava sistemando delle cose in cucina quando all'improvviso il campanello di casa suonò e Draco si voltò verso la porta, stupito.

A parte Astoria, nessuno conosceva il suo nuovo indirizzo di casa.

Che Astoria fosse rientrata in anticipo dalle sue vacanze?

Draco andò in corridoio e poi aprì la porta di casa, restando a bocca aperta.

"Coach Weasley!" Disse il biondo sentendosi andare le guance a fuoco e vergognandosi per la maglia con i buchi bianca che indossava, insieme a dei pantaloni della tuta.

Quando Charlie fece scorrere lo sguardo lungo il suo corpo, Draco rabbrividì.

"Quante volte ti ho detto che non devi chiamarmi Coach quando non siamo più sul campo?" Chiese l'uomo e Draco annuì, facendosi da parte.

"Posso offrirle un caffè? Un the?" Chiese Draco portando l'uomo nel salotto-cucina che si sedette sul divano, mentre lo osservava sistemare lo straccio che aveva appena usato per asciugare i piatti.

Quando si accorse della sua occhiata, Draco sorrise imbarazzato.

"Sono passato per vedere come stavi...." Disse Charlie guardando Draco muoversi in cucina.

Draco alzò le spalle.

"Deluso per non essere stato accettato in squadra da quello che è il mio secondo idolo... Diciamo che al mio orgoglio non fa molto bene..." Disse Draco indicando la teiera.

Charlie annuì e si infilò una mano nella tasca anteriore dei jeans.

"Davvero non so da che parte iniziare sul chiederti scusa. Harry non è mai stato così violento con nessuno, non so perché se l'è presa con te... Ho cercato di farlo ragionare, ma non ci sono riuscito.."

Draco annuì mentre metteva su il the.

"Non è lei che mi deve delle scuse. Ma Harry... Diciamo che un po' è stata colpa mia, l'ho provocato e ho toccato un nervo scoperto..."

"Non è comunque giustificato a quasi strangolati mentre siete in volo su una scopa...." Disse Charlie.

"Ho capito che gli starò lontano o cercherò di starmene per i fatti miei durante gli allenamenti..." Disse Draco con un'alzata di spalle mentre versava il liquido in una tazza e la porgeva a Charlie che sorrise ringraziandolo.

Draco lo fissò imbambolato per qualche attimo, incredulo di trovarsi il suo idolo seduto sul divano di casa sua mentre sorseggiava il the.

Draco avrebbe voluto farci decisamente altro con Charlie sul divano, altro che bere the!

"Non puoi stargli lontano, dovete giocare insieme... Ci sarà una partita in cui verrai messo tu come cercatore al suo posto. Non so come sia diventato il campionato inglese in questi anni di lontananza, ma qui ti assicuro che ci andiamo giù pesante...."

Draco sorrise.

"Terrò a mente i consigli..." Disse Draco voltandosi verso la cucina per prendere la sua tazza di the.

I due restarono in silenzio per un po', Draco perso nei suoi pensieri mentre sorseggiava lentamente.

"Solo i giocatori ci vanno pesante o anche gli uomini in generale?" Chiese Draco guardando Charlie che abbassò la tazza.

Charlie lo fissò in silenzio poi Draco lo vide leggermente arrossire mentre sospirava.

"Non ho molta esperienza con gli uomini americani. Ne ho provato qualcuno appena arrivato e... Non sono male. Strillano un po' troppo, sono esibizionisti da fare schifo, ma vanno bene..."

"Credevo che con gli anni avesse una storia con un americano..." disse Draco stupito.

Charlie scrollò la testa.

"No, diciamo che ho sempre preferito le mie origini. Ho avuto qualche ragazzo della Romania per qualche tempo, quando avevo vent'anni e mi ero messo in testa di voler studiare i draghi. L'ho fatto per qualche anno, poi sono quasi morto per delle ustioni..." Disse alzandosi la manica del braccio destro, rivelando una bruciatura molto estesa "Cosi ho ascoltato mia madre che mi supplicava di fare un lavoro tranquillo e ho fatto domanda per giocare in una squadra. Li ho capito che amavo quel gioco e piano piano sono andato avanti fino a quando non ho giocato per la nazionale inglese che mi ha portato in America. Avrò avuto la tua età, più o meno. Il presidente dei Fire mi ha visto giocare contro la nazionale americana è quella stessa sera è venuto negli spogliatoi a parlarmi della nuova squadra che aveva creato e se mi andava di giocare per una stagione con loro..."

"Solo una stagione?" Chiese Draco stupito.

"Beh, da agosto a maggio... Poi terminato il campionato mi hanno chiesto se mi andasse di continuare e mi hanno mostrato un contratto con così tanti galeoni che sono impazzito. Era un contratto per tre anni. Dopo si sarebbe visto.."

Draco sorrise.

"Ah, quello lo so! Io ho tutti i tuoi poster a casa" disse Draco arrossendo.

Charlie sollevò il labbro in un sorriso.

"Mi sei sempre piaciuto..." Continuò Draco guardandolo negli occhi, usando di proposito il tu. "Il tuo modo di volare, di schivare, la tua determinazione a prendere il boccino... Per non parlare del campionato mondiale vinto...." Disse Draco saltellando.

Charlie rise gettando la testa all'indietro.

"Non sapevo di piacerti a questo modo... È... Divertente. Mi lusinga molto, grazie Draco.."

"Grazie a te.. Coa- Charlie..." Disse Draco con un sorriso.

Charlie osservò l'orologio che aveva al polso e si alzò velocemente dal divano.

"Cavolo si è fatto tardi, devo andare..." Disse porgendogli la tazza.

"Con tua sorella va tutto bene?" Chiese Draco mentre accompagnava l'allenatore alla porta.

"Oh, si si, grazie. È solo un po' stanca ma credo sia solo il periodo... Diventerò zio per l'ennesima volta... Quello che non avrò io, me lo stanno dando i miei fratelli..." Disse Charlie con un sorriso.

"Oh beh... In effetti..." Disse Draco prima di sbarrare gli occhi quando Charlie abbassò la testa per baciargli la guancia.

"Ci vediamo Lunedì agli allenamenti. Non fare ritardo..." Disse Charlie prima di aprire la porta e lasciare Draco con il volto in fiamme e un principio di erezione tra le gambe.

Draco afferrò la sua tazza vuota per portarla nel lavandino mentre ripensava alla conversazione appena avuta.

Ma alla fine, Charlie, era fidanzato o no?!

⁓Drarry⁓ Il cuore nel boccinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora