4. IL BENIAMINO DEI TIFOSI

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Draco si svegliò il giorno dopo con un sorriso enorme sulla faccia.

Sì voltò con la testa e rimase incantato a fissare Charlie dormire.

Osservò il grande drago che aveva tatuato sulla schiena che adesso era acciambellato al centro e dormiva, il muso nascosto sotto le zampe, la grande coda attorno al corpo.

Draco allungò una mano per accarezzargli la testa e il drago aprì gli occhi prima di alzare il muso e guardarlo.

Se non sapesse di essere un mago avrebbe creduto di essere ubriaco.

A quanto pare il drago e Charlie dovevano essere connessi in qualche modo perché quando Draco allontanò la mano dalla schiena dell'uomo lo vide scrutarlo con i suoi grandi occhi azzurri.

Draco si morse il labbro inferiore mentre si metteva seduto sul letto, la sua erezione già in tiro.

Charlie la osservò interessato per qualche istante per poi riportare lo sguardo su di lui.

"Buongiorno..." disse il rosso mentre il drago cominciava a muoversi lungo la schiena prima di voltare e andare verso il bacino.

Charlie a quel punto si mise su un fianco e osservò il suo tatuaggio muoversi verso la sua erezione, la coda che si strinse attorno alla base, facendo gemere leggermente Charlie.

Draco era affascinato da quello che vedeva e a malapena si mosse, il respiro che si spezzava in gola ogni volta che inspirava.

Sentì a malapena la sua erezione contrarsi è una grossa goccia di liquido lucidargli la punta già scoperta e arrossata.

"Voglio scoparti" disse Charlie e Draco rabbrividì, chiudendo gli occhi per qualche attimo.

Draco prese un respiro profondo e guardò il suo allenatore che scoppiò a ridere prima di scendere dal letto.

"Ma so che non posso, o non per ora almeno, sei la mia unica speranza in questo momento, magari dopo aver giocato potrei pensare a fare qualcosa con te..." Disse Charlie. "Posso farmi una doccia?" Chiese l'uomo guardando il biondo.

Draco annuì e a sua volta si alzò, cercando di ignorare la sua erezione.

~*~

La partita fu difficile per Draco perché non riusciva a non pensare ad altro se non al suo allenatore.

Fortunatamente nemmeno il cercatore dell'altra squadra aveva avvistato il boccino e Draco stava osservando la sua squadra lottare con le unghie e i denti..

La squadra di Montreal era tosta e stava vincendo già di cinquanta punti rispetto alla squadra di casa.

Ad un tratto Draco si voltò verso la tribuna d'onore e si accorse che Harry Potter lo stava guardando con un paio di occhiali da sole sul volto ed entrambe le braccia incrociate davanti al petto.

Fu mentre lo stava fissando che Draco notò il bagliore dorato del boccino e senza pensare prese a rincorrerlo mentre i tifosi presero a intonare cori che Draco aveva già sentito per Harry ma questa volta avevano sostituito il nome dello storico capitano con il suo.

Draco si sarebbe volentieri voltato per guardare la faccia di Harry, doveva essere incazzato e Draco non poteva biasimarlo. Sì sarebbe arrabbiato pure lui se fosse stato al posto di Harry, ma non era colpa sua se Draco voleva diventare bravo!

Era cresciuto seguendo le partite di Charlie e di Harry e ora il solo fatto di giocare con entrambi lo rendeva euforico.

Per non parlare del fatto che tra lui e Charlie le cose andavano alla perfezione.

Draco si era preso una sbandata colossale per il suo allenatore e non vedeva l'ora di poter finalmente finire a letto con lui, ma a parte qualche pompino e una marea di seghe sotto la doccia, Draco non poteva avere.

Charlie era un allenatore serio e responsabile.

Prima di ogni partita cercava di stargli lontano perché altrimenti rischiava di distrarre Draco.

Il giovane cercatore si accorse di essere affiancato dal cercatore della squadra di Montreal, così decise di accelerare e si inclinò sulla scopa prima di trovare stabilità e ritrovarsi in piedi.

L'aveva visto fare da Harry Potter anni prima durante un derby per acciuffare il boccino, che gli finì direttamente in gola, e non appena Draco sentì le ali sbattere contro le sue dita, ne afferrò una prima di stringerla con entrambe le mani.

Non fece nemmeno in tempo ad esultare che la scopa toccò con violenza il suolo e Draco cadde malamente sul prato, finendo sui polsi.

L'arbitro fischiò la fine della partita mentre Draco gemeva per il dolore.

Sentì l'arbitro aprirgli il pugno della mano destra per rivelare il boccino d'oro e assegnare così i centocinquanta punti che portarono alla vittoria la squadra di Los Angeles.

Draco non ebbe nemmeno il tempo di lamentarsi sul dolore al suo polso che si trovò seppellito da tutta la squadra di Quidditch, sia i titolari che quelli in panchina.

I tifosi urlavano e cantavano mentre i suoi compagni si congratulavano con lui, qualcuno di loro gli arruffò i capelli.

Con una smorfia dolorante Draco si alzò i piedi e alzò la mano con il boccino verso l'alto.

Sì voltò verso la tribuna d'onore e il cuore gli schizzò in gola quando vide Harry Potter in piedi ad applaudire.

⁓Drarry⁓ Il cuore nel boccinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora