Capitolo 2

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La mattina successiva Elena si svegliò di soprassalto, dopo una notte di sogni agitati: oltre a sua madre, erano comparsi anche Lorenzo Molinari, Carla Grandini, Jacopo Lo Monaco e Umberto Di Biase; tutti dicevano la stessa cosa: di conoscere la sua famiglia.
Non sapeva davvero cosa pensare: il suo primo istinto era quello di pensare che fossero membri di un'associazione a delinquere, che intercettata una preda ricca da spennare avevano montato su la storia dei suoi familiari del ramo materno, dopo aver appreso l'informazione che non li aveva mai conosciuti; il secondo era invece quello di lasciarsi un margine di dubbio per sincerarsi se davvero tutti loro mentissero e la stessero truffando, o se stessero soltanto cercando di dirle una verità che lei ancora non riusciva ad accogliere.
Prese il biglietto da visita di Lorenzo Molinari e decise perciò di salvare il suo numero sulla rubrica, pur non chiamandolo: sicuramente se lo sarebbe ritrovato per tutta Sanremo,  come uno stalker. L'avrebbe ignorato per vedere fino a che punto si sarebbe spinto per raccontargli quella sua versione dei fatti di allora.

                                        ***

Scese a colazione, dove la sala era già particolarmente affollata: gli artisti in gara, i loro agenti, i produttori, anche qualche animale domestico si erano portati.
Elena si guardò accuratamente intorno, prima di prendere posto a sedere.
Poi però, appena si sedette, sentì dei passi dietro di sé e le si raggelò il sangue nelle vene: Lorenzo Molinari era forse tornato alla carica? Ma non aveva una vita, quell'uomo?
<< Agg parlato co' chill signore là. Mi sa che tieni un ammiratore, anche se nu poc viecchie... >> fece una voce maschile dal simpatico accento napoletano.
Elena rivolse lo sguardo verso di lui: era il rapper Clemente Maccaro in arte Clementino, uno dei primi artisti che aveva conosciuto lavorando accanto a suo padre.
<< Guarda, Clementì. È una storia che se te la racconto non ci credi... >> commentò lei, alzandosi per salutarlo. Meno male che aveva le scarpe con i tacchi: arrivava al metro e sessanta, mentre lui superava il metro e ottanta.
<< Magari veramente si è messo in testa che l'amore non tiene età >> osservò l'artista.
<< Vorrei crederlo. È che ho conosciuto gente pazza che dice di conoscere la famiglia di mia madre >> ammise la giovane coordinatrice delle attività.
<< E tu non ci credi? >> domandò l'uno.
<< Vorrei, ma a malapena conosco mia madre. Non è che mi abbia potuto dare tutte queste spiegazioni... >> sospirò l'altra.
<< Ce crir. Però se non ci parli non lo saprai mai chill ca tiene dind 'a capa... >> affermò Clementino. Poi si alzò.
<< Comunque adesso mi vado a provare. Mica mi basta la gara, qui fuori è pieno di fan e voglio fargli una sorpresa, tra una serata e l'altra... Oh, t'aspiett co' nonn tojo. Ca tenet somijanza assaje... >> fece poi, congedandosi e strizzandole l'occhio per salutarla.
La seconda pensò alle sue parole. Dalle finestre a vetri non si vedeva più la figura di Molinari. Sicuramente se n'era andato al bar dell'Ariston, dove l'avrebbe aspettata.

                                        ***

<< Potrei denunciarla per stalking, se non fosse che per via della sua età non le darebbero molti anni di carcere... >> esordì la ragazza, dirigendosi verso il tavolino dov'era seduto Molinari.
<< Non lo farebbe, perché è curiosa. Altrimenti non sarebbe venuta qui >> rispose questi, guardandola dal basso verso l'alto con i suoi occhi azzurri e penetranti.
<< Io non l'ho capita. A che gioco sta giocando? Lei è un autore di successo, ho cercato il suo nome su Google. Che bisogno ha di millantarsi mio nonno? >> lo sfidò lei.
<< A nessun gioco. È la verità, e io posso dimostrarglielo >> replicò lui tranquillo, tirando fuori dalla sua valigetta un quaderno di pelle marrone e porgendolo alla Sebastiani.
<< Cos'è questo adesso? >> domandò quest'ultima.
<< È il diario di tua nonna, Giulia Fioretti. C'è tutta la sua storia, qui dentro. Tutta la nostra storia >> spiegò Lorenzo.
Elena esitò a prendere in mano l'oggetto, poi pensò che se lo avesse rifiutato, si sarebbe tormentata per tutta la vita chiedendosi cosa ci fosse scritto. Perciò glielo strappò dalle mani avidamente.
<< Adesso ho da fare, quando ho tempo lo leggo >> disse poi, frettolosamente.
<< So che tornerà. Anzi, che tornerai. Credo proprio che quando leggerai il contenuto di quel quaderno, dovremmo darci del tu >> ribatté l'anziano autore, mentre Elena gli voltava le spalle e si dirigeva verso l'Ariston.
Non pensava di poter credere alle parole che avrebbe letto il contenuto del diario di quella Giulia Fioretti, ma voleva dare a Molinari il beneficio del dubbio.

Tra le stelle e i fioriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora