Prologo

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La sagoma della donna era sfocata, come se non si trattasse di un sogno, ma di un'allucinazione; le sue linee erano opache, come se non fosse una presenza terrena; il viso era semi-cancellato, come una foto dove ci era finita dell'acqua sopra.
Ma la sua voce, quella era chiara e nitida, rimbombava leggermente, così come era chiara e nitida la spiaggia di fronte al Mar Ligure, dove la portava spesso quand'era piccola.
<< Elena! >> la chiamava ridendo.
<< Mamma, mamma! >> Elena rispondeva, tre anni di innocenza e spensieratezza.
<< Vieni in braccio alla mamma! >> la esortò la donna, e la bambina ubbidì saltandole al collo.
Le onde si infrangevano sugli scogli, spruzzi d'acqua salata arrivavano fino a loro.
<< Ti voglio bene, mamma! >> esclamò la piccolina.
<< La mia bambina, la mia piccola Elena! >> decretò la madre, dandole un bacio sulla testa, mentre il mare le guardava mugghiando la sua approvazione.

                                      ***

Genova, 1 febbraio 2017

Quella mattina di inizio febbraio la sveglia arrivò come una governante acida che andasse svegliare una giovane educanda, in uno dei collegi di inizio Novecento; quando sognava sua madre, Elena Sebastiani avrebbe voluto non svegliarsi mai: la passeggiata in riva al mare era l'ultimo vero ricordo che possedeva di lei, prima della scomparsa; suo padre Antonio le aveva raccontato che era infelice, che qualcosa la divorava dentro e perciò si era gettata giù dal Ponte Morandi, una mattina del 1995.
Elena aveva tre anni e dovette aspettare qualche tempo prima di conoscere la verità; suo padre era andato avanti, si era rifatto una vita con Miriam, cantante anche lei come Alba, la madre della Sebastiani: lui invece era un discografico, e tutti poterono benissimo pensare che la seconda moglie avesse trovato il pollo da spennare, ma non era così; Miriam Bertone si era rivelata un'ottima madre per Elena, solo che era inevitabile che un po' le mancasse quella vera, avendola persa così presto. Tuttavia era convinta che qualcosa le avesse lasciato, prima di togliersi la vita: la passione viscerale per la musica.
Suo padre, poi, aveva fatto il resto: nonostante sua figlia avesse solo venticinque anni, la consultava per avere un parere su questo o quel cantante, dai più pop fino agli esponenti dei generi più diffusi tra i giovani, come la trap.
In quei giorni poi avrebbero parlato di musica a oltranza: presto si sarebbe svolta la 67ª edizione del Festival di Sanremo. L'evento più atteso dai discografici di tutta Italia.

                                     ***

Quella mattina Elena sentì un gran vociare mentre scendeva a colazione, tra la servitù: tutti la stavano guardando sorridenti.
<< Buongiorno a tutti... >> fece lei, un po' insospettita, ruotando gli occhi marroni da una persona all'altra.
<< Buongiorno, signorina Elena! >> esclamò la governante Aurora, che l'aveva cresciuta.
<< Come mai tutta questa euforia? >> domandò la ragazza.
<< C'è una sorpresa per lei... Il signore e la signora l'aspettano in sala da pranzo! >> rispose il maggiordomo Armando.
Piena di curiosità, Elena si avviò verso la sala da pranzo, dove venivano consumati i pasti principali: suo padre e Miriam la aspettavano, sorridenti anch'essi.
Antonio Sebastiani era un uomo sui cinquantacinque anni, con gli stessi capelli castani e occhi marroni di sua figlia; Miriam, di dieci anni più giovane, invece contrastava una massa di capelli ricci e scuri a un paio di occhi celeste chiaro.
<< Finalmente sei arrivata... >> esordì il discografico.
<< C'entra con l'euforia della servitù? >> chiese la figlia.
<< È arrivata questa lettera per te >> confessò Miriam.
<< Mica l'avrete letta? >> volle sapere Elena.
<< Ma no, solo che ne immaginiamo il contenuto. Dev'essere qualcosa di importante, visto che viene direttamente da Sanremo! >> esclamò Antonio.
<< Da Sanremo? >> domandò la giovane, prendendo avidamente la lettera per strappare la busta e leggere il contenuto.
<< Oh sì. E pensare che abbiamo rischiato di non farlo, per via di quei poveretti di Rigopiano. Ma che colpa ne aveva il Festival se quell'hotel era costruito dove non doveva essere? Persino Beppe Vessicchio si è rifiutato di dirigere l'orchestra... >> commentò la seconda signora Sebastiani.
<< Oh mio Dio... >> mormorò Elena. Il padre e la matrigna si girarono di scatto verso di lei.
<< Mi hanno nominata coordinatrice delle attività attinenti al Festival della Canzone Italiana! Devo partire per Sanremo entro dopodomani... >> rispose la venticinquenne, piena di stupore ed entusiasmo.
La più grande manifestazione canora italiana, quell'anno condotta per la terza volta da Carlo Conti, affiancato in quell'edizione dalla collega di Mediaset Maria De Filippi, aveva bisogno di lei, della sua presenza e della sua supervisione. Elena sentiva che era il più grande onore della sua vita.

Tra le stelle e i fioriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora