Capitolo 24

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Genova, 24 marzo 2017

Le parole di suo padre e Miriam sull'incontro tra questi e Alba e sulla notizia della gravidanza di lei avevano impedito ad Elena di dormire per tutta la notte: non aveva fatto altro che pensarci su e immaginare cosa potesse essere successo di così terribile da compromettere così tanto un sereno quadretto familiare, quello che la giovane Guerrieri non aveva mai conosciuto.
Si capiva benissimo che mancava un tassello; ormai la fine della storia era vicina, e voleva condividere quel momento con colui il quale aveva rigettato luce su quella storia: suo nonno.
Sapeva che non le avrebbe anticipato niente, ma era stato lui per primo a spingerla a ritrovare, anche a distanza, quella parte di famiglia di cui non sapeva nulla.
Prese lo smartphone, cercò il contatto di Lorenzo Molinari e avviò la chiamata.
<< Pronto? >> fece la voce dell'anziano autore dall'altra parte dello schermo.
<< Nonno, sono io. Mi hanno raccontato di Alba e di quando ha detto a mio padre che era incinta di me >> rispose la ragazza.
<< Capisco... Quindi manca poco >> affermò l'uomo.
<< Pochissimo, sì. Solo gli eventi a partire dal 1992 >> ribatté lei.
<< Benissimo: allora non ti anticipo niente >> disse lui.
<< Nonno? >> lo richiamò l'una, prima che riattaccasse.
<< Sì? >> chiese l'altro.
<< Quando finirà tutto, torneremo insieme a Sanremo? >> domandò la prima.
Il secondo fece una lunga pausa.
<< Ma certo, cara >> concluse.

                                      ***

Quando si fu vestita scese al piano di sotto per fare colazione, ma vide che nessuno era a tavola.
Vide passare la governante Aurora e il maggiordomo Armando con delle valigie.
<< Ma cosa sta succedendo? >> domandò Elena appena si accorse dei bagagli.
<< I signori sono in partenza, e anche la signorina >> rispose Armando, mentre Caterina, una delle cameriere, arrivava con altre valigie.
<< Andiamo in Svizzera >> rispose Miriam, venendole incontro insieme ad Antonio.
<< In Svizzera? >> chiese sbigottita la giovane.
<< Sì, a Lugano. Lì c'è qualcuno che può rivelarti l'ultima parte della storia >> spiegò il discografico.
<< Qualcun altro? >> fece Elena. Quella vicenda, sebbene volesse scoprirla fino in fondo, era terribilmente ingarbugliata: come mai per capire la parte di storia familiare che andava dal 1992 al 1995 bisognava andare proprio in Svizzera?
<< Si tratta di Viviana Demagisti >> replicò Miriam.
<< Demagisti? Come Sara, la segretaria di Andrea Guerrieri? >> volle sapere Elena.
<< È sua figlia. Ed è lei l'ultimo tassello di tutta questa faccenda >> aggiunse Antonio. Poi guardò l'orologio.
<< Quanto ci metti a preparare la valigia? >> domandò alla figlia.
<< Vado subito >> ubbidì quest'ultima, con il cuore che le batteva forte nel petto.

                                     ***

Lugano, 24 marzo 2017

Il viaggio da Genova a Lugano durò due ore e mezza, e durante il tragitto Elena pensò bene a cosa avrebbe voluto dire a quella donna, l'unica vera figlia biologica di Andrea.
Il suo desiderio più grande, ciò che non aveva mai ottenuto da Giulia: che avesse voluto più bene a questa signora che ad Alba, sebbene non l'avesse mai riconosciuta legalmente?
Prima di avere un'idea chiara di ciò che le avrebbe detto, suo padre parcheggiò e scese insieme a Miriam. Poi Elena li seguì.
Davanti a loro c'era un palazzo storico, sicuramente di epoca ottocentesca: Antonio suonò all'interno sei, dov'era scritto sulla targa "Demagisti-Müller".
<< Chi è? >> fece una voce femminile alterata dal citofono.
<< Sono Antonio Sebastiani. Sono venuto con mia moglie e mia figlia. Vogliamo parlarle >> rispose deciso il discografico.
<< Non ricevo visite >> rispose freddamente la donna.
<< Bene. Perché noi resteremo qui finché lei non ci aprirà >> si impuntò allora l'uomo.
A quel punto il portone si aprì.
<< E questo scoglio lo abbiamo aggirato. Bisogna solo sperare che non ci cacci una volta che siamo dentro >> sentenziò poi, mentre insieme a Miriam ed Elena si dirigevano verso l'ascensore.

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