Penultimo capitolo? .
Tutti piangono. E' una cosa naturale.
Si piange per tristezza, gioia, rabbia, frustrazione...dolore.
Si fanno pianti brevi, pianti che durano una vita o pianti silenziosi.
Ogni persona ha i proprio motivi per piangere.
Come Harry in quel momento, mentre continuava a osservare quel corpo nudo davanti ai suoi occhi, del tutto esterrefatto.
Ammirava quei occhi, azzurri, grandi ma sottili e taglienti come pezzi di ghiaccio affilati, i lineamenti marcati e mascolini, i capelli arruffati, color grano, ma scuri.
Come se avessero perso il loro colore naturale dando vita ad un color grano, morto.
Colui che stava davanti a lui, per ciò che i suoi occhi, velati dalle lacrime potessero fargli vedere, era l'esatta trascrizione della perfezione.
Un viso che visto una volta, poteva perseguitarti nei tuoi sogni dolci, rendendo inconsciamente la tua vita come un paradiso sceso in terra.
Una dolce e scivolosa culla di tenebre e di fascino, al quale Harry non poteva sfuggire, neanche volendo.
Ormai non poteva togliersi l'immagine del suo amato dinanzi a lui, e no, neanche ci provava.
Era così..felice.
Stava vedendo.
Il suo cuore fece un altro tuffo, e prese a pensare che fosse un bellissimo sogno, dal quale non voleva mai svegliarsi.
Stava vedendo. Stava ammirando colori; caldi e freddi, che da oltre tre anni non era riuscito a scrutare.
Riusciva a vedere i raggi del sole, che un tempo lo infastidivano, ma ora erano lì, accecanti, d'oro, e brucianti, la cosa migliore che Harry avesse mai visto.
Ed era così felice.. Una sensazione che aveva perso sostanza in quei anni, e ora acquistava un non so ché di famigliare; un'emozione che Harry ricordava come quella sensazione che provava quando prendeva un bel voto nell'interrogazione di scienze, o quando sua madre, da piccolo, gli consegnava la sua paghetta settimanale.
Non sapeva, non sapeva proprio come descrivere quei sentimenti contrastanti.
Cos'era successo? Aveva così tanta voglia di volare, fuggire.
Le grate della prigione che si era costruito, le aveva divelate.
Il suo piccolo cuoricino, ora furioso, aveva messo le ali e, gioioso giocava con lui facendolo impazzire.
Felice, in libertà, si sentiva finalmente in armonia col mondo, smettendo di pensare a dilemmi, che come zavorre gli facevano cadere in basso.
Per la prima volta si sentiva felice, e non che non lo era insieme a Louis. Ma ora, era tutto un'altro discorso.
Qual tanto ed atteso sentimento che aveva smesso di provare sulla sua bianca pelle.
Quel sentimento che lentamente lasciava il suo corpo appena incontrò il suo sguardo.
Tutto quello che riuscì a vedere in lui, erano lacrime che come le acque profonde del mare sgorgavano in silenzio, rivelando al minore, l'esistenza di sentimenti ignorati.
Paura si celava nelle sue iridi, mentre lentamente abbassava il suo sguardo alle lenzuola consumate sul suo corpo. Riusciva a vederla, a percepirla mentre lentamente velava i suoi occhi, rendendoli cupi.
Quel bel viso, che tanto aveva immaginato, ora, aveva paura ed era scosso da quei lacrimoni che Harry avrebbe tolto amorevolmente.
Ma cristo, era del tutto pietrificato.
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The Butler. || Larry Stylinson.
FanfictionLouis trova lavoro come maggiordomo personale per un non vedente. Harry Styles, questo è il suo nome. ________________ "Lo guardò negli occhi profondamente, sfoggiando quel sorriso che solo gli dei possedevano. E fu in quel momento che capì, che ma...