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Il colore tenue e caldo prese possesso del cielo limpido, lasciando che il tramonto dominasse l'aria, mentre ammassi di nube nera, si muovevano verso ovest, lontano da loro.

Erano già le 20.30 di sera, e tutti ne sembravano sorpresi.

Niall stava accordando la sua chitarra, da cui non si staccava mai nel tempo libero.

Quando il ragazzo iniziò a pizzicare le corde del suo strumento, una strana tranquillità parve avvolgere tutti i presenti. Mentre la ridda di note musicali volteggiava nell'aria, Louis socchiuse gli occhi, ondeggiando in piedi sul posto, pronto ad iniziare una partita di calcio con Liam e Zayn.

Le ragazze erano scattate subito in piedi, le lunghe vesti semitrasparenti con motivi floreali fasciavano i loro bellissimi corpi sinuosi, e iniziarono ad improvvisare una sorta di danza ancestrale ad occhi chiusi.

Danzavano tenendosi per le mani, i piedi nudi a contatto con la terra, lo stesso vento che soffiava tra gli alberi smuoveva le loro chiome colorate, catturandone il profumo e inebriando le narici di tutti i presenti.

Le ragazze si muovevano leggiadre tra l'erba, i loro movimenti era sensuali ma non miravano a provocare, era come se affascinassero senza neppure rendersene conto.

I loro corpi erano impegnati a stendere sull'erba, muovendosi in modo leggiadro e scherzoso un enorme tovaglia patchwork tutta colorata che al centro mostrava un simbolo della pace, stavano "apparecchiando" un piccolo pic-inc come fecero la sera precedente, poco lontano dal fuoco, che avevano preparato arduamente tutto il pomeriggio.

Scherzavano, recuperando cibi in scatola abbastanza prelibati accompagnati da qualche schifezza.

Niall si era proprio immedesimato, mentre ora compieva difficili note e accordi, lasciando che quella melodia ora scheggiante prendesse il suono del silenzio, mentre i ragazzi ora, ognuno impegnato a far qualcosa si rilassavano, lasciando dietro quella melodia, un brusio sottile.

Harry era seduto sul prato, lontano da tutti, mentre ondeggiava un poco, compiaciuto da quella melodia.

Sospirò, pensando subito dopo a quanto gli mancasse il suo fedele strumento musicale. Era da un bel po' che non lo suonava.

Esattamente un mese.

Da quando conobbe Louis quel 15 giugno.

Un mese.

Harry si sorprese, e non sapeva se era per l'allontananza che prese dal suo strumento o di come Louis sia sfrecciato nel suo cuore così in fretta.

30 giorni possono sembrare pochi, ma le giornate a Harry, sembravano mesi, e aver passato tutti i giorni di quest'ultimo mese assieme a Louis era tutt'altro che poco.

Per non parlare dell'adolescenza.

Harry era in piena fase ormonale, ciò auspicava rabbie improvvise, brufoli a non finire e sentimenti incontrollabili.

"Stupidi ormoni" si ritrovò a pensare, aggiungendo che la sua, sia solo una di quelle cottarelle adolescenziali.

Quelle cotte che possono essere strambe, a cui madri non fanno caso, etichettando la cosa come "è normale avere una cotta, sei ancora giovane. Il vero amore lo troverai dopo i 18." e avevano ragione. Harry non aveva mai visto un sedicenne come lui, amare veramente.

Si poteva considerare ancora un ragazzino immaturo, e anche Louis poteva benissimo constatarlo.

Se mai avrebbe detto quella dichiarazione a voce, Louis sicuramente, gli avrebbe riso in faccia affermando poi un "sei solo un ragazzino, non capisci ciò che dici." .

The Butler. || Larry Stylinson.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora