6.

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Louis mugugnò di dispiacere quando il mattino dopo, la luce del sole iniziò a contornare il suo volto.Aprì di poco gli occhi, cercando di abituarsi a quella luce cristallina, sentendo subito un peso sul suo petto.Abbassò lentamente il capo, focalizzando un Harry ancora dormiente.Sorrise a quella vista, ammirandolo estasiato.Louis gli scostò qualche capello dal viso, ammirando i suoi occhi chiusi, le ciglia lunghe e il suo respiro pesante.Accarezzò lentamente la tempia, non riuscendo a distogliere lo sguardo da quel meraviglioso profilo.Louis sospirò, accarezzando furtivamente il viso del più piccolo, sorridendo ancora una volta, leggermente stordito.Harry, ormai sveglio da qualche minuto. Cercava di star tranquillo sotto al tocco di Louis, ma il suo stomaco era nella sua maledetta gola e il suo piccolo cuore svolazzava come l'ala di una falena, nel petto.Non aveva mai amato in modo particolare le carezze.Ma quelle di Louis le adorava.Il sorriso del più grande crebbe maggiormente quando la luce filtrata dalle tende colpì il volto del suo piccolo ometto.Soffiò tremante, pensando che fosse la creatura più affascinante di questo mondo.Harry sorrise, mentre si muoveva sospirando, girandosi ad occhi chiusi.Le sue labbra erano crespe, leggermente schiuse mentre si avvicinava maggiormente al petto caldo del più grande.Louis respirò faticosamente, ammirando il più piccolo fino a quando non si fermò dal suo momento di spostamento.Ora era girato dalla stessa parte di Louis, con le braccia chiuse davanti al petto e la testa bassa, con il mento che sfiorava lo sterno.Louis lo tirò più vicino, e il più piccolo espirò lentamente, mentre Louis gli grattava delicatamente il cranio, con movimenti leggeri e soffici, che facevano sentire Harry ancora più assonato.Il minore sbatté lentamente le palpebre, liberando il verde acceso dei suoi occhi, che iniziarono ad ammirare inconsciamente Louis.«Buongiorno.» disse con un sorriso tutto fossette, con la voce roca, ancora impastata dal sonno.E allora Louis ne fu certo.Era decisamente la creatura più meravigliosa del pianeta.Louis lo ammirò, estasiato per tanta bellezza.Non era pronto a vedere un Harry mattutino, con i capelli scompigliati, la voce ancora più bassa del normale e quei occhi così lucenti pur essendo spenti da tempo ormai.«Ciao a te riccio.» Louis cercò di sembrare il più normale possibile, non distogliendo per un solo attimo, lo sguardo da quel viso angelico.La luce del sole aveva sottolineato le linee morbide del suo volto, e Louis non poté che deglutire rumorosamente.«Ho sentito.» il più piccolo riprese parola, senza muovere un muscolo dalla posizione in cui si trovava.Louis avvampò, cercando di schiarirsi la voce.«Di che stai parlando?» Louis chiese, cercando di suonare il più normale possibile.«Le tue carezze.» Harry parlò con voce decisa, lasciano Louis senza parole.«Io.. è che -«Mi è piaciuto» il riccio sorrise, interrompendo le parole di Louis, per poi stiracchiarsi.«E mi è piaciuto dormire così. Dovremmo farlo più spesso.» suonò basso e titubante, con le goti lievemente arrossate.Louis stava decisamente sorridendo. Sorrideva cosi tanto che la mandibola cominciò a fargli male.«Sei affamato?» Accarezzò lievemente i capelli di Harry, mentre qust'ultimo annuiva convinto.«Ce sempre molto cibo nel frigo di Niall. Avremo una colazione con i fiocchi.» Sorrise soddisfatto, mentre con una mano scompigliava i capelli del più piccolo, infastidendolo.Louis si sedette sul divano, strofinandosi come sempre il viso, aggiungendo uno sbadiglio gutturale che lasciò le sue labbra.Harry seguì le movenze del più grande, alzandosi direttamente.I suoi piedi nudi toccarono il pavimento freddo di legno, e Louis rise per il suo entusiasmo.Fece per aiutarlo; gli prese la mano dolcemente, e assieme si diressero verso la cucina, da dove provenivano risate e brusii.Si fecero spazio nell'ampia stanza, avendo subito gli sguardi attenti dei suoi amici, mentre ridevano sotto i baffi.Louis si accigliò, aggrottando di poco le ciglia spesse, cercando di capire il motivo di quei ghigni sul volto dei ragazzi.«Oh guarda, i piccioncini» tubò ad alta voce Zayn.Niall si girò per nascondere la fragrante risata mentre Liam, Eleanor e Jade, cercarono disperatamente di non ridere, portando alle labbra il tè.Louis aggrottò maggiormente le sopracciglia, guardando un Harry del tutto arrossito.«Di che diamine stai parlando?» chiese in modo naturale Louis, ora del tutto curioso, lasciando lievemente le mani del più piccolo.Niall ancora ridente, scese dallo sgabello, camminando con un ghigno, verso il più grande.Rise, mentre mostrava a Louis le foto in cui lui è Harry erano dormienti, coccolati sul divano, con un lieve sorriso a increspargli il viso.Erano più di venti e alcune erano veramente bizzarre.Una in particolare lo fece imbarazzare.Aveva la bocca aperta, i denti in vista, e un po' di saliva ai lati della bocca. La foto era stata modificata dal biondo, con una cornice cazzona a fiori rossi e cuori, con una scritta "love" altrettanto ridicola.Niall vedendola rise maggiormente, piegandosi in due vicino a Louis.«Qui sei un vero modello Louis.» indicò il volto di Louis nella foto, mentre le lacrime uscivano dagli occhi ormai troppo rossi per le risate.Louis si portò una mano in viso, cercando di nascondere l'imbarazzo, ammirando infine Harry, che aveva uno sguardo del tutto confuso.«Siete così carini! Chi avrebbe mai detto che Louis era così tenero?»Prese parola Eleanor, regalando uno sguardo d'affetto verso i due compagni.«Giuro che mi vendicherò» Disse serio ammirando tutti con sguardo innervosito.Liam rise e gli altri quattro sorrisero alzando le spalle.Louis si girò verso il più piccolo spiegandogli quello che avevano fatto i suoi compagni, ricevendo come risposta solo un "oh." notando come fosse diventato rosso Harry.Le due ragazze si precipitarono subito verso il riccio, dandogli un bacio sulle goti ancora rosse mentre un "buongiorno" detto in coro lasciò le loro bocche.Lo fecero avvicinare verso il lungo tavolo bianco, dicendogli in modo caloroso che avevano preparato loro, la colazione per lui.«Spero che i pancakes, uova e bacon non ti dispiacciano!» Esultò Jade, dando una pacca sulle spalle del più piccolo, che annuì in senso di approvazione.«Grazie per la considerazione ragazze.» Louis si sedette stanco, sullo sgabello accanto a Niall, mentre con una mano si grattava il capo.«Louis! Harry è un nuovo arrivato, dobbiamo dargli attenzioni, se le merita. Fatti la colazione da solo. Hai il bollitore lì, e le buste del Yorkshire Tea che piace a te.» tuonò Eleanor, indicando i vari oggetti sul bancone della cucina.E mentre preparava infastidito il tè, non riuscì a distogliere lo sguardo dalle due ragazze, che continuavano a comportarsi in modo affettuoso e dolce davanti al più piccolo, facendolo rilassare e divertire.Sorrise a sua volta, affermando che quel cambiamento d'aria, avesse fatto bene a Harry.Si versò il tè caldo, dopo qualche minuto, in una tazza del Manchester United, mentre raggiungeva ancora una volta i ragazzi, seduti a chiacchierare amorevolmente.«Ho voglia di fare una gita con voi ragazzi. Oggi è il 23 giugno e L'estate è iniziata da tre settimane ormai, è ancora, non ho messo piede fuori da Londra.» Zayn spiegò del tutto serio, mentre i ragazzi annuivano convinti.«Dobbiamo fare una di quelle gite strampalate, che ricorderemo a vita.» Niall diede corda a Zayn, prendendo poi un altro boccone di bacon.«Che ne dite di un campeggio? Quattro giorni immersi nella natura più totale, guardie boschive che ci danno il coprifuoco, noi tutti attorno ad un falò mentre parliamo di cazzate varie.» Eleanor ci pensò su, e lo sguardo di Harry si illuminò all'istante.Louis si ricordò, che era uno dei tanti punti nella lista di Harry e così si ritrovò ad accettare con voce piena.«Ma si dai, ci sarà da divertirsi. Inviterò anche Perrie se non vi dispiace.» Zayn annuì, prendendo subito il cellulare per inviare un messaggio alla fidanzata.«Facciamo uhm, il 15 Luglio?» Liam chiese titubante ai tre ragazzi, cercando un posto vuoto nella "sua agenda".I ragazzi sorrisero entusiasti, e Louis ne fu felice, ammirando poi quel ragazzo timido e impacciato, sorridere a sua volta, in modo raggiante.°°°°°°°Nel pomeriggio, i due ragazzi ritornarono a casa Styles, dopo essere stati accompagnati da Eleanor in macchina.Harry venne accolto dalle due cameriere, che gli chiesero insistentemente se fosse stato bene, del tutto preoccupate.Lui fece un lieve cenno con il capo, dirigendosi con lentezza disarmante e solo, verso il grande salotto.Louis s'incamminò dietro alla sua figura, mentre il silenzio s'impossessò dell'aria, ora molto tesa.Harry si sedette con lentezza sul divano, sdraiandosi con un sospiro allungato.Louis lo ammirò in silenzio, in piedi accanto al divano.Erano passati minuti, e il più piccolo sospirò pesantemente, intento a pensare a qualcosa che Louis voleva sapere.«Grazie.» percepì quella voce soave appena, sorridendo lievemente.«Non ce di che riccio. Spero che la mia compagnia ti sia piaciuta.» Ridacchiò, sedendosi accanto alla figura sdraiata inerme.Harry non rispose, ma quel sorriso fu abbastanza chiaro a Louis.«Possiamo continuare a leggere?» cambiò discorso Harry, mettendosi più comodo.Louis afferrò il libro, tirandolo fuori dal cassetto del tavolino bianco, in mezzo al salotto, lisciando poi, le pieghe sulla copertina.«Posso ehm.. Tenerlo per un secondo? Ti prego» Harry sembrò implorarlo, così Louis glielo passo cautamente tra le mani.Il più piccolo afferrò il libro, arrossendo lievemente appena sfiorò le dite calde di Louis.«Posso tenerlo io oggi?» chiese speranzoso Harry, mentre cercava di indirizzare un sorriso a Louis, sbagliando direzione.«Uhm come faccio a leggere per te?»«Puoi sederti qui, accanto a me» disse Harry e Louis esitò per un momento mentre Harry si trascinava accanto allo schienale del divano, facendo spazio a Louis.Scivolò in maniera sorprendentemente facile accanto al più piccolo, sporgendosi un pochino per avere una buona visuale del libro che Harry teneva in mano.Il libro era pesante nelle sue piccole mani. La copertina era sgualcita.Sfogliò qualche pagina, sentendo i fogli ruvidi pressare sulle propria dita.Avrebbe fatto di tutto pur di riuscir a rileggere un giorno, rannicchiato su una poltrona nella sua libreria, in solitudine, con una tazza di tè caldo con limone tra le sue mani, seguendo preso dalla lettura, le parole scritte in nero, sulle pagine vecchie ingiallite.«Harry..» rispose Louis, quasi in un sussurro, guardando gli occhi di Harry riempirsi di lacrime.Il più piccolo chiuse gli occhi, avvicinando il capo al libro, prima di inspirare l'odore dei vecchi libri, e quello che identificò come l'odore di Louis.«E se la vista non mi tornasse più? E se non riuscirei più a leggere? Odio essere cieco. Mi sento così inutile. Non mi sento vivo, non posso fare nulla» sussurrò piano il minore, respirando tremante, mentre Louis sentì la sua forte angoscia.Il liscio rimase immobile per un momento, mentre Harry aspettava qualche segno di conforto da parte di Louis.Non stava cercando di ignorare il più piccolo; stava solo pensando al modo migliore per rispondergli.«Non esiste "tempo al tempo" Harry. La vera vita la scopri dopo aver lottato, sia che vinca sia che tu perda. Io non aspetto più un domani migliore e non rimando più nulla di ciò che posso fare oggi. Io vivo ora. Ciò che per me esiste è solo questo attimo, questo istante, perché solo questo ho di certo. Tutto il resto, se Dio vorrà, sarà storia in più da poter scrivere e ricordare.Ma l'importante per me è comporre al meglio la pagina dedicata a questa nuova giornata.Tu puoi vivere Harry, non perdere tempo, vivi ogni giorno, ogni istante al meglio. Sei un non vedente, ma niente è impossibile se ci credi. Sei qui, e ti lamenti per tutto. Ti lamenti e non affronti la realtà. Li fuori ce un mondo Harry, e tu devi ancora scoprirlo, provarlo. Ti stai perdendo dietro la scusa di essere cieco lasciando scorrere il tempo, e le meraviglie che ti offrono questo mondo.» Harry sospirò sentendo quel discorso ormai finito da qualche trentina di secondo, annuendo a quelle informazioni.«Tu..Tu non capisci. Ho smesso di vivere ormai. Senza vista mi sento in un mondo buio, senza vivacità né sentimenti. Nei miei sogni è tutto perfetto. Riesco a vedere la luce e i vari colori. Ma poi, apro gli occhi e vedo solo il buio più totale. È come morire se non posso vedere le persone, e le cose che mi stanno attorno, e ormai ho perso le speranze.» continuò sentendo le sue goti bagnate, dal suo pianto silenzioso.«La vita Harry, non è tutta rosa e fiori. Arrivano ostacoli e difficoltà, e questo è solo uno dei tanti. Devi cavartela, io sarò con te, e lo supereremo insieme. Okay?» Louis posò la mano sulla sua gote, asciugando qualche lacrima, cercando di farlo rilassare.Harry per la prima volta, sentì la speranza. La speranza di ritornare a vivere, a vedere. La speranza di svegliarsi al mattino con la luce accecante del sole. La speranza di poter camminare da solo, senza che vada a sbattere da qualche parte.Louis era lì, e poteva contare sul suo aiuto.E in qualche modo si sentì protetto e voluto bene, sotto quei tocchi delicati che Louis gli stava regalando.E come se niente fosse, dopo una decina di minuti in silenzio, il ragazzo riprese a leggere, lasciando che il più piccolo si avvicinasse maggiormente al suo corpo.La cameriera interruppe la loro lettura dopo qualche ora per dire che la cena era pronta.I due ragazzi avevano alzato lo sguardo, sorpresi dal rumore dei tacchi, districando le dita che avevano intrecciato senza nemmeno accorgersene.

The Butler. || Larry Stylinson.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora