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Guardo l'orologio che porto al polso e noto che sono le undici di sera, sono passate all'incirca 5 ore da quando l'aereo ha preso quota. Dovremmo arrivare verso le 03:00 in Giappone.
Con Aron fin ora ci siamo scambiati solo qualche occhiata veloce, per via delle numerose richieste dei passeggeri.

Mi guardo intorno e noto che stanno dormendo tutti, ad eccezione di qualche ragazzo che gioca o guarda qualcosa al computer e qualcuno che rimane sveglio per paura che l'aereo possa precipitare da un momento all'altro.
Sono molto stanca e affamata, dato che ho mangiato una misera insalata di lattuga e pomodori. Non pensavo che fare l'hostess richiedesse tutte queste energie.

Finalmente dopo altre 6 ore arriviamo nell'hotel dove alloggierá la nostra compagnia, Il APA Hotel Chiba Ekimae che dista circa 600 metri dal centro.
Entriamo nell'hotel e con la nostra valigia ci dirigiamo alla reception. La ragazza della reception ci consegna le chiavi senza troppe cerimonie, poiché avevamo prenotato prima che l'aereo decollasse. Quando tutti abbiamo ognuno la propria chiave,io, Britney e David ci salutiamo, non prima di esserci messi d'accordo di vederci per il pranzo.La mia stanza si trova al quarto piano, quindi con le mie ultime forze mi dirigo all'ascensore.

Premo il bottone per far chiamare l'ascensore e faccio un passo in dietro, sbattendo con qualcosa o meglio qualcuno. -Mi scusi, non pensavo che ci...-Cerco di scusarmi, ma mi blocco non appena mi scontro con gli occhi color oceano. Mi schiarisco la voce.
-Scusami non pensavo ci fosse qualcuno dietro di me-
-Tranquilla,è tutto okay-mi sorride.
Nel frattempo si aprono le porte dell'ascensore, Aron mi fa un cenno con il capo per farmi capire di entrare per prima, lo ringrazio ed entro dentro e lui dopo di me.

-A che piano devi andare?-mi domanda
-Al quarto-rispondo
-Perfetto, siamo nello stesso piano-
-Che numero di stanza è la tua?-mi domanda
-La 305-rispondo, leggendo il numero sulla chiave.
-oh a quanto pare saremo anche vicini di stanza -
È incredibile, sorride sempre.
Io invece arrossisco.

-Sei molto carina quando arrossisci.-dice, mentre il suo sorriso si allarga  sempre di più.Io invece credo di essere diventata completamente un pomodoro.
Non rispondo,se lo facessi direi qualcosa di sicuramente insensato.
Finalmente l'ascensore arriva al quarto piano. Le porte si aprono e esco prima ancora che me lo possa dire Aron.Ci incamminiamo nel corridoio con le proprie valige in mano, che ci serviranno per i prossimi due giorni. Quando arriviamo davanti alle nostre camere ci auguriamo la buona notte e Entriamo ognuno nella propria camera.

È un'ampia camera matrimoniale con un letto a due piazze con lenzuola bianche,in un lato c'è pure un comodino bianco, il pavimento è in marmo bianco, e ha un bagno privato con doccia.

Carina.

Metto la valigia sopra il letto e la apro,prendo l'occorrente per farmi una doccia veloce calda dato che siamo a Febbraio e mi dirigo verso il bagno.Mi levo la divisa cercando di non bagnarla e l'appoggio sopra al comó accanto al lavandino,poi tolgo anche l'intimo, gli orecchini e l'orologio per poi entrare  dentro la doccia. Faccio lo shampoo due volte, poi metto il balsamo nelle punte e nel frattempo mi insapono il corpo con il bagnoschiuma, subito dopo risciacquo i capelli e il corpo ed esco dalla doccia. Indosso l'intimo pulito in pizzo nero e l'accappatoio ed esco dal bagno. Appena esco bussano alla porta.

Sono indecisa se aprire o no, dato che sono quasi le quattro di mattina.Smetto di fare pensieri paranoici e mi avvicino alla porta, metto la mano nella maniglia e con un po'di esitazione apro. Rimango stupita e confusa alla vista di Aron poggiato allo stipite della mia porta.

-Ehm... ti serve qualcosa?-gli domando confusa.
Non risponde, si limita a squadrarmi dalla testa ai piedi con occhi lussuriosi.
-Aron, tutto okay?-gli domando nuovamente,mentre rimango stranita per il suo silenzio.
Poi capisco il motivo,sono davanti a lui alle quattro e un quarto di mattina con addosso solo un accappatoio corto che lascia poco all'immaginazione a parlare tranquillamente, come se fosse una cosa normale.

Arrossisco violentemente, nel momento che mi rendo conto della situazione imbarazzante che ho creato.
-Scusami... ma sono appena uscita dalla doccia.-mi giustifico.
Appena finisco di parlare, Aron sembra svegliarsi dal suo stato di trance.Si schiarisce la voce.
-Ehm..no, scusami tu. Volevo soltanto chiederti una cosa.. ma visto l'orario lo farò domani. Buona notte-detto ciò fa per tornare nella sua stanza, ma lo fermo poggiando una mano nel suo braccio facendo resistenza, lo faccio girare e lo guardo negli occhi blu.
-Hey... cosa volevi dirmi? -dico con un sorriso di incoraggiamento.
Lui mi guarda.

-Volevo chiederti se domani mattina ti andava di fare colazione insieme... -dice, mentre si gratta la nuca con fare nervoso.
Io d'altro canto spalanco leggermente gli occhi dalla sorpresa, non mi aspettavo che mi chiedesse qualcosa del genere.
-Tranquilla, se non ti va faremo un'altra volta. -mi dice, forse notando la mia reazione.
-no no va benissimo per domani, se per te è okay -mi affretto a rispondere.

-si, mi va benissimo per domani -risponde
-Ci vediamo all'ingresso dell'hotel alle 10?-
-Ci vediamo all'ingresso per le 10-conferma sorridendo.
-Okay... allora a domani-dico.
-A domani. Buona notte -risponde facendomi l'occhiolino mentre incomincia a indietreggiare.

-Notte-Lo saluto mentre sorrido di rimando, per poi chiudere la porta,mi appoggio sopra essa chiudendo gli occhi mentre ancora ho un piccolo sorriso sulle labbra, poi mi dirigo verso la valigia, prendo il mio pigiama a quadretti rossi e neri e richiudo la valigia poggiandola a terra e successivamente mi metto sotto le calde coperte.

Amore inaspettato Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora