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-Stupido,ho scelto di restare  qui a New york.-Sorrisi.
Fissai il suo volto aspettando una reazione,che però non arrivava.
Pian piano il sorriso che avevo in volto andò ad affievolirsi.
Mi fissava senza emettere un suono.

Incominciavo a sentirmi a disagio.
Che si fosse pentito di avermi detto quelle parole?
Non sapevo cosa pensare.
Mi schiarì la voce.
-Ehm...non sei contento?-chiesi leggermente a disagio.
Lui sembrò riprendersi dal suo stato di trance.Sbatté le palpebra più volte.
-Certo che sono contento.-sorrise

-Solo che non mi aspettavo che rimassi.-Continuò.
Corruccia le sopracciglia,non capendo cosa volesse dire.
-Non ti nascondo però che fino ad ora ho sperato che accettassi,ma vedendo il rapporto che hai con i tuoi colleghi,non pensavo che scegliessi di restare qui piuttosto che viaggiare in loro compagnia.Quindi è per questo che sono rimasto sorpreso dalle tue parole,tutto qui.-alzò le spalle con noncuranza.

-Beh neanche io mi immaginavo di restare.Come hai già detto tu ho instaurato un bel rapporto con i miei colleghi, ma dopo le parole di Britney ho capito che questa è la scelta giusta.-dissi.
Annuì.
-Direi di fare un brindisi.Che ne pensi?-mi chiese.
-Penso che sia un'idea fantastica.-sorrisi.

Chiamò il cameriere,dicendogli di portare la miglior bottiglia dì champagne che avessero.Il cameriere annuì per poi dileguarsi,tornando pochi attimi dopo con una bottiglia in una mano e due calici in un'altra.
-Direi di brindare al futuro..-alzò il bicchiere verso la mia direzione.
Sorrisi.

-Al futuro.-alzai anch'io il bicchiere.
Fece tintinnare i bicchieri per poi bere un sorso dello champagne.

***
-Mi fanno male le braccia-mi lamentai.
-A chi lo dici.-sbuffò Britney.
Ieri sera dopo la cena,Ryan,mi accompagnò all'hotel.
Quando arrivai in camera mandai un messaggio a Britney,riferendogli la scelta che avevo deciso di prendere.
Stamattina,appena lesse il messaggio,me la ritrovai alla porta con un enorme sorriso.

Dopo avergli raccontato nei minimi dettagli ciò che era successo a cena,decidemmo di andare a fare un po' di compere per la mia nuova casa,anzi più di un po'.
Erano le otto di sera e ci trovavamo nel divano della mia nuova casa,completamente distrutte per via dei troppi scatolini e buste.
-Ho voglia di pizza.Tu?-esclamo.
-si,anch'io.-
-Perfetto ordino le pizze.-presi il cellulare e composi il numero della pizzeria.

Quando finì di parlare al telefono,io e Britney iniziammo ad apparecchiare la tavola.
-Hanno già trovato un sostituto che coprirà il tuo posto.-disse mentre posava le posate sul tavolo.
-Sono stati veloci...Hai già saputo chi?-chiesi.
-Miley Evans,è una ragazza di 21 anni,capelli biondi,occhi azzurri,alta 1,70,snella.-
-Sembra carina.-dissi.
-Speriamo lo sia anche caratterialmente,sennò la butterò io stessa dall'aereo.-affermò seria.
Scoppiai a ridere.

-Bry,ma come ti vengono certi pensieri?-dissi sempre ridendo.
-La sopporteresti una tizia antipatica per più di 2 ore in aereo?-disse.
Feci per rispondere ma mi anticipò.
-No,non lo faresti,anzi faresti i miei stessi pensieri.-disse
Scoppiai nuovamente a ridere.
-Cielo,mi mancherai tantissimo.-feci un sorriso triste.
-Non immagini quanto mancherai a me.-sorrise anche lei triste.
Girai dalla parte opposta dal tavolo e l'abbracciai con gli occhi leggermente lucidi.

-Ci sentiremo ogni giorno,promesso.-dissi staccandomi.
-Promesso.-disse anche lei.
Suonarono al campanello.
Diedi i soldi al fattorino e poi chiusi la porta.
Iniziammo a mangiare.
D'un tratto il mio cellulare prese a suonare.
-Chi sarà mai?-pensai ad alta voce.
-Sicuramente Ryan.
Lo presi e vidi il nome di Aaron.
Non sentivo Aaron da molto tempo.Perché chiamare ora?
-È Aaron.-dissi a Britney.
-Aaron?-disse,anche lei sorpresa.

Annuì.
-Su rispondi e metti il viva voce.-disse.
Risposi al telefono.
-Pronto?-dissi.
-Ciao Mya.-rispose
-Ciao Aaron.A cosa devo la tua chiamata?-decisi di arrivare direttamente al punto.
-Ho saputo che non lavorerai più con la nostra compagnia e volevo chiederti se domani mattina saresti disposta a parlare.Vorrei avere dei chiarimenti su ciò che è successo a Tokyo.-disse serio.

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