«Fuggire.»

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Pov Zulema
"Fanculo!"
Un'altra volta fui vittima dell'ennesimo attacco d'ira e rabbia repressa.
"Zulema, hermana, calmati."
"Non c'è un cazzo per cui calmarsi Saray! Avrei solo voluto starmene per i fatti miei, studiare cazzate di cui non mi interessa niente, e invece no, una stupida bionda si presenta alla mia porta."
"Zulema non puoi prendertela così per niente. Che ne sai? Magari ti farà bene un po' di compagnia."
"Non me ne frega un cazzo della compagnia e tu lo sai bene. Soprattutto se si tratta di una...bionda ossigenata."
"Beh, l'idea di veder uscire dalla doccia una bionda mi attizza molto a dire il vero."
Sbuffai una risata che solo lei riusciva a provocare, anche durante i miei periodi peggiori.
Non per nulla Saray era come una sorella per me.
L'unica persona che mi conosceva davvero per quella che ero.
"Vaffanculo Saray. Pensa alla tua ricciolina."
"E tu pensa alla bionda ossigenata. Non partire subito col piede di guerra Zule..non tutto ciò che ti accade nella vita deve per forza essere qualcosa di negativo."
"Fin'ora è stato così."
"Ah si? Bene."
Risi alla vista del suo finto broncio.
"Sai cosa intendo."
"Si Zule..lo so. Per questo ti dico di non partire prevenuta. Non tutti i mali vengono per nuocere."
"E questa cazzata da dove l'hai tirata fuori?"
"Dario Fo, autore di origini italiane, capitolo 27."
"Dio Saray...sparisci dalla mia vista."
"Ti voglio bene anch'io!"
Decisi di incamminarmi per vie desolate distanti dal college. Avevo bisogno di respirare, di staccare da tutto e da tutti. Una routine per una come me.
Che poi, esisteva qualcuno al mondo realmente come me? Mi auguro di no per lui.
Mi avviai verso il solito posto, il lago con il dondolo.
A nessuno è mai importato niente di quello spazio di terra desolato, lo ritenevano "strano" o da sfigati.
Che si fottessero.
Se dentro di me c'era tutto meno che tranquillità, quel posto era in grado di darmi la pace di cui avevo bisogno. Era circondato da un'aurea positiva e rilassante.
Neanche il tempo di arrivare che notai qualcuno seduto sul dondolo. Il mio dondolo.
Tirari un forte sospiro e mi avvicinai minacciosa.
"Senti chiunque tu s..."
"Perchè dev'essere sempre tutto così difficile?"
Quella voce. Quella testolina bionda che avvicinandomi i miei occhi realizzarono di conoscere già. Non poteva essere possibile. Quella ragazza mi perseguitava.
"Perchè dev'essere così dura ogni volta?"
Per un frangente provai quasi compassione per quella voce malinconica, mi chiedo se fosse ridotta così a causa mia.
Era il suo primo giorno ed io le avevo già distrutto tutte le aspettative migliori che si era creata.
Sì, perchè è questo che faccio io.
Io distruggo tutto: le cose, le persone, i sentimenti altrui. La cosa peggiore è che non me n'è mai fregato un cazzo.
Nessuno aveva mai avuto bisogno di me e di conseguenza io non avevo mai avuto bisogno di nessuno.
Quella testolina bionda però, ora fissa ad osservare il lago, aveva un non so che di diverso.
Decisi di indossare la mia solita corazza da stronza che si rispetti.
"Perchè le cose facili annoiano bionda."
Trattenni una risata nel vederla sobbalzare e intanto mi accesi una sigaretta.
Sentii il suo sguardo su di me imperterrito, attento, quasi bisognoso di vedere, di capire.
Ma il tempo mi ha portata a saper indossare perfettamente le vesti di una persona senza cuore n'è sentimenti. Il mio sguardo era imperscrutabile.
"Ti piace quello che vedi?"
Ovviamente la misi in difficoltà. Era proprio quello il mio intento, allontanarla da una sfida già persa in partenza. Perchè di me bionda, mi dispiace, ma non riuscirai a capire niente.
Mi avvicinai però a lei, senza esitare un attimo.
Appoggiai la mia mano sulla sua gamba, così fragile.
Mi innervosiva il fatto che qualcuno al di fuori di me avrebbe potuto trattarla di merda. Perchè mi gioco tutto, ma se solo l'avessero vista in tutta la sua fragilità, l'avrebbero sicuramente presa di mira.
Ed io non potevo permetterlo.
"Guardami."
I suoi occhi, ora nei miei, quasi mi chiedevano pietà.
Una pietà che mai avevo concesso a nessuno, ma che in quell'istante mi sentii di donarle, insieme ad un consiglio che tanto mi stava a cuore.
Mi staccai d'impulso da lei, senza nemmeno lasciarle il tempo di controbattere e, senza voltarmi, me ne andai.
Da lei.
Da quel vortice di emozioni.
Io fuggii.

Fue porque la necesitas.🦂Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora