Pov Zulema
Mi allontanai il più possibile da quel ridicolo teatrino messo in scena dalla Bionda.
Mi allontanai da lei, dalle altre due che ridevano divertite, ma più di ogni altra cosa, mi allontanai da quella tempesta di emozioni che si stava mano a mano accendendo nuovamente dentro di me.
Stupida bionda, la odiavo.
La odiavo perchè da quando mise piede in quella fottuta stanza dentro di me rinacquero sensazioni ormai lontane anni luce.
Emozioni che ero riuscita a reprimere e a tenere a bada per così tanto tempo.
Promisi a me stessa che non mi sarei mai più lasciata abbandonare ad una cosa tanto stupida.
Mai mi sarei abbassata ad una stronzata come l'amore. Era solo una debolezza, un inutile tallone d'achille che io non avrei voluto avere mai più.
Perchè l'amore ti rende fragile, ti rende bambino, la parte più pura di questo mondo.
Ti spoglia da qualunque tipo di corazza rendendoti debole e spoglio di armatura.
L'amore ti rende un bersaglio facile, una preda bramata da un mondo capace di sfamarsi solo delle fragilità altrui.
"Zulema fermati!"
Chiusi gli occhi sentendo l'imperterrita presenza della Bionda dietro di me, ingenua del fatto che non mi sarei mai fermata neanche se me lo avesse chiesto in ginocchio.
Salii le scale ed aprii la porta della camera, ma un gesto a dir poco azzardato da parte sua mi fece voltare di scatto.
"Coño Zulema escuchame!"
La sua mano afferrò il mio polso facendomi girare di tutta forza.
Non persi tempo a poggiare la mia mano sul suo petto e spingerla contro quella fottuta porta, ormai chiusa.
Sobbalzò dalla sorpresa e notai come il suo sguardo impaurito viaggiava da un mio occhio all'altro.
"Si può sapere che cosa cazzo vuoi mh?"
"Perchè devi fare così? Perchè devi sempre respingermi?"
Sbuffai una risata, incapace per una volta, di trovare una risposta.
Alzai un braccio per poter prendere i suoi polsi, ma vederla sussultare mi fece aprire il cuore a metà.
"Hai..paura di me?"
Il suo sguardo ora era fisso sul pavimento al di sotto di noi e notai come nei suoi occhi stavano nascendo delle lacrime profonde.
"Io non..non ti farei mai del male."
Alzò finalmente lo sguardo su di me e notai un velo di sorpresa dipingere quegli occhi ormai lucidi.
Sorrise annuendo, per poi buttare fuori tutto ciò che aveva da dirmi.
"Non mi allontanare Zulema..non scappare ancora."
"Tu non ti rendi conto del rischio nel quale ti stai mettendo Macarena."
"Me ne sono resa conto dal primo istante in cui ho messo piede in questa stanza."
"E allora perchè sei ancora qui?"
Notai la difficoltà nelle sue espressioni. Aprì leggermente la bocca, come se volesse far uscire parole che non era in grado di esprimere.
Le alzai piano il viso con due dita, incatenando i miei occhi nei suoi smeraldi dove affogavo ogni qual volta che incrociavano il mio sguardo.
"Perchè sei ancora qui?" ripetei.
"Perchè ti voglio Zulema. Io ti voglio dal primo momento nel quale mi hai trattata di merda e qualche ora dopo eri affianco a me a spendere consigli. Ti voglio perchè so che dentro di te c'è del buono, ma fai di tutto pur di nasconderlo perchè sei impaurita. Sei fottutamente impaurita da un passato che ancora ti insegue."
Quell'ultima frase mi fece stringere per un secondo la presa sui suoi polsi.
"Zulema.."
Allentai la presa che si fece sempre più stretta dal momento in cui mille flashback passati invasero la mia mente, ancora freschi.
E lei come sempre riuscii ad intuirlo.
"So che non sei pronta a parlarmene, perchè non sono nessuno per te. Ma un giorno spero tu possa riuscire a farlo."
"È proprio questo il problema di lasciarsi andare. Io non lo farò. N'è con te n'è con nessun'altro. Perchè non sono qui per soddisfare le aspettative altrui.
Se le persone vedono che c'è del bene in te, si aspettano del bene. Non sono quel tipo di persona Macarena, mettitelo in testa."
Annuì abbassando lo sguardo, arresa a delle parole che avevo sputato un'ennesima volta solo per allontanarla.
Si liberò lentamente dalla mia presa, asciugandosi le lacrime e voltandomi le spalle.
Avete presente quei momenti precisi nei quali un solo istante potrebbe cambiare tutto il percorso degli eventi a venire? Quando solo una frase, un gesto, un secondo sarebbero stati determinanti?
Ecco. Quello era uno di quei momenti.
Avevo due scelte: lasciarle varcare quella porta e farla uscire definitivamente dalla mia vita, mettendo davanti il suo bene nonostante sembrasse il contrario.
Oppure fermarla in un millesimo di secondo, annullando ogni mio ideale e abbattendo tutte le voci che avevo in testa, dettate da un passato feroce.
E tra due opzioni a disposizione, ovviamente, scelsi la terza.
Scelsi di non avere opzioni.
Scelsi di non pensare.
Presi di forza i suoi capelli biondi chiudendoli in un pugno.
Mi avvicinai al suo orecchio facendo sbattere i nostri corpi, ora incollati, contro la porta.
"Non sembrava mi volessi così tanto quando hai dato il tuo numero a quel ricciolino."
"Zulema.."
Sentire il suono del mio nome uscire ansimante dalla sua bocca mi fece perdere ogni tipo di controllo.
Le morsi con foga il lobo, per poi scendere sul suo collo in contemporanea con i gesti della mia mano che a poco a poco stavano percorrendo il suo interno coscia.
"E questa felpa? Chi ti ha dato il permesso di metterla?" ripetei, alludendo a ciò che le dissi quella mattina.
"Non ho bisogno del tuo permesso.."
La girai di forza facendole sbattere la schiena contro la porta, senza farle mai male, ma con quella carica dettata da una passione che stava esplodendo dentro i corpi di entrambe.
"Tu..Bionda..provochi un po' troppo per i miei gusti."
"Cos'hai intenzione di fare a riguardo eh? Punirmi?"
Un fuoco ardente quanto il calore degli inferi bruciò ogni parte dentro di me, annullando completamente ogni tipo di pensiero razionale.
"Stai giocando con il fuoco."
"Lasciami giocare allora."
Le presi di forza il collo e senza pensarci ulteriormente annullai la distanza tra di noi facendo scontrare le nostre labbra fameliche.
Ci scambiammo un bacio lento ma voglioso, voglioso di sfogare tutta la tensione che si era accumulata tra di noi in queste settimane.
Si fece sempre più passionale, più potente.
Le nostre bocche si divoravano fameliche e vogliose di assaporare l'una il sapore dell'altra.
La spostai di forza verso il letto, senza staccarmi nemmeno per un istante dalle sue labbra che tanto avevo bramato.
La buttai sotto di me e non persi tempo a spogliarla da ogni indumento che copriva quel corpo meraviglioso.
Vederla sottostare al mio corpo, in intimo, priva di qualsiasi controllo ed in balia delle sensazioni che solo io le stavo facendo provare era una cosa che i miei occhi non riuscirono a smettere di contemplare.
Involontariamente mi passai la lingua tra le labbra, gesto che non riuscii a controllare e che sicuramente non passò inosservato agli occhi della Bionda sotto di me.
L'avvicinai piano, continuando a donarle e a farmi donare baci, ora più calmi.
Sentii il suo corpo tremare, forse per la passione in corpo ma anche per l'agitazione del momento.
Mi staccai da lei, perdendomi in quegli occhi smeraldo che tanto mi avevano colpita dal primo istante.
Le accarezzai dolcemente il viso, spostandole una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
La guardai cercando un consenso da parte sua, proprio come quando ci ritrovammo nello stanzino.
Mi sorpresi di me stessa.
Mai in vita mia mi ero soffermata su nessuna donna che mi portavo a letto, ma con lei sembrava essere tutto diverso, perfino il sesso.
Con lei avrei speso ore solo a contemplare quel bellissimo corpo, ora sotto le mie mani.
Avrei speso il mio tempo ad osservare ogni suo piccolo dettaglio a partire dalle sfumature dei suoi occhi fino al piccolo neo sulla sua pancia.
Sorrise annuendo lievemente ed io, non persi tempo a fiodarmi nuovamente sulle sue labbra.
La sentii mugugnare tra un bacio e l'altro, cosa che mi fece impazzire.
Le mie mani percorsero la sua schiena, slacciandole il reggiseno che adesso era quasi di troppo.
Mi soffermai ad osservare le sue forme e mi persi completamente quando notai il colorarsi del suo viso, ora lievemente abbassato per l'imbarazzo.
Lo sollevai piano con due dita, puntando i miei occhi nei suoi.
"Eres meravillosa."
Il suo labbro inferiore sparì sotto ai suoi denti ed io non potei fare a meno che annullare un'ennesima volta la distanza tra di noi.
La foga prese il sopravvento su tutto e la stanza ora era dipinta solamente dai nostri respiri affannati.
Le tolsi completamente ogni indumento, lasciandola nuda sotto di me, pronta per accogliermi.
Sentii le sue mani spogliarmi lentamente, cosa che mi fece irrigidire in un primo momento.
"Zulema..voglio..voglio sentirti."
Chiusi gli occhi cercando di mantenere un controllo che oramai avevo perso da tempo.
"Lasciati andare, fallo per me.."
Puntai il mio sguardo dritto nei suoi occhi, indecisa sul da farsi.
Ma, come sempre, se si trattava di Macarena ogni barriera che mi ero costruita in anni, in un batter di ciglia si frantumava.
Annuii, lasciandomi spogliare da lei.
Mi irrigidii sentendomi troppo esposta.
Non era da me.
Non era da me niente di quello che mi veniva da fare con lei.
In realtà sapevo bene che, invece, proprio quello era da me, ma mi convinsi per troppo tempo del contrario, creando una maschera che prese il sopravvento sulla mia persona. Una persona ormai morta da tempo, uccisa dal genere umano, così crudele e feroce.
Ma che, non sapevo nemmeno io il perchè, solo con lei riuscivo a mostrare.
"Nemmeno io ti farei mai del male Zulema."
Sorrisi, trattenendo tanta emozione per quella semplice frase.
Presi il suo viso e la baciai, portandola nuovamente a sdraiarsi sotto il mio corpo.
Le nostre intimità ora si scontrarono, facendo uscire un gemito di piacere da entrambe le nostra bocche.
Involontariamente i nostri fianchi presero a fare movimenti sorprendentemente coordinati.
"Aah Zulema..."
I nostri corpi presi dalla passione aumentarono i movimenti a dismisura, facendo strusciare le nostre intimità ferocemente.
Senza ritegno dalle nostre bocche uscirono ansimi e versi di piacere.
Non ci importava del resto.
In quell'istante il mondo circostante sparii.
C'eravamo solo noi.
Noi, perse in una completa ed estenuante estasi che stava dipingento l'opera d'arte più bella di sempre: due corpi e due cuori che parevano fatti l'uno per l'altro, entrati completamente in una sorprendente simbiosi, concatenandosi in modo perfetto, guidati da una passione carnale ed emotiva.
E quando c'è in gioco anche la seconda, si crea una combo perfetta.
Quando c'è in gioco la chimica, non c'è via di scampo.
Venimmo insieme dopo qualche minuto, nel modo più bello che potesse mai succedere.
Dopo minuti che avrei voluto fossero stati eterni, cademmo sfinite sul letto, una accanto all'altra.
Ora, entrambe sorridenti ed ancora affannate, ci scambiammo un bacio casto.
Mi sembrò così strano anche quel gesto.
Ma, per disgrazia o per fortuna, con lei mi veniva tutto più semplice e naturale.
Accarezzai dolcemente la sua testa, ora sul mio petto.
I nostri corpi, ancora nudi, ora erano incatenati l'uno all'altro, in un modo tanto dolce e poetico da sorprendere perfino me stessa.
I battiti dei nostri cuori allentarono e l'ossigeno nei nostri polmoni aumentò.
Cosa mi aveva fatto questa stupida biondina che ora giaceva tra le mie braccia?
Chi ti ha mandata angelo?
Forse qualcuno intento a salvare il diavolo?
Cosa ho fatto per meritarmi tutto questo?
Sentii il respiro della Bionda divenire più pesante ed io, sempre stata insonne e tormentata dai miei stessi incubi, mi addormentai cullata da quella dolce melodia.
Perchè, per una volta, non mi sentivo succube di un incubo.
Per una volta, stavo vivendo in un sogno.Spazio Autrice
Vi avevo avvisati che ne sarebbe valsa la pena..🦋
Scusate l'attesa, ma è davvero un periodo pieno.
Cercherò di aggiornare quanto più possibile, ma non preoccupatevi: non abbandonerò questa storia.
Come sempre vi ringrazio per tutto il supporto che mi date. Vi amo e aspetto i vostri commenti.
-A.
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Fue porque la necesitas.🦂
Fanfiction"Odio e amore sono divisi solamente da una linea sottile." Zulema e Macarena ambientate al college, una storia diversa dalle altre. La storia di un amore travolgente e di un odio profondo tra due poli opposti, destinati ad incontrarsi tra le mura d...