«Angelo.»

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Pov Zulema
"Devi stare lontana da me."
Un'ennesima volta avevo respinto quell'angelo etereo dai capelli dorati.
Non so cosa mi prese quando sottolineai quella frase sul suo libro.
So solo che mi fece sorridere il modo in cui tutte quelle pagine erano arricchite di appunti e schemi colorati. Era così pura. Una bambina da proteggere.
E in quale modo migliore avrei potuto farlo se non allontanandola da me?
Avevo notato l'effetto che le provocavo, lo avevo percepito fin dal primo istante in cui i nostri sguardi si incrociarono in quella fottuta stanza.
Percepii quanto grande potesse essere il suo cuore.
La sua fragilità pareva immane tanto quanto l'aurea di purezza che la circondava.
Macarena, tu sei un angelo caduto dal cielo e io sono solo il male per te. Perchè non lo vuoi capire?
Vederla piangere fece tremare il mio cuore. Mi aveva toccata.
Vederla distrutta mi aveva fatto provare emozioni che a stento ricordavo.
Angelo noi non possiamo.
Non voglio rovinarti, io vado con i demoni e tu con gli angeli, fonderci sarebbe sbagliato.
Ti renderei scheggiata e rovinata, ti renderei un demone che non devi essere.
Tu hai questa fortuna: sei un angelo.
Per quanto tu possa farmi star bene, per quanto tu possa rendermi migliore, io ti renderei peggiore.
Devi stare lontana da me.

"Zulema mi ascolti?"
"Mh?"
"Mi dici che cazzo ti prende?"
"Niente."
"Non dire stronzate. Non a me."
"Saray piantala, lascia stare. Cosa dicevi? Della festa?"
Sospirò arresa. Alle volte mi chiedevo come facesse a sopportarmi.
L'unica persona che in anni ci era riuscita era stata lei.
Mai nessuno mi era stato accanto per così tanto tempo.
"Ci sarà una festa universitaria stasera. Inizierà alle 21. Credo proprio che una sbronza ti serva, qualunque sia il motivo di cui non mi vuoi parlare."
"L'ho fatta piangere."
"A chi? Alla bionda?"
Feci cenno di affermazione con la testa, evitando il suo sguardo.
"E da quando ti importa di chi fai piangere Zulema?"
"Infatti. Non me ne frega un cazzo. Volevo solo dirtelo."
Scoppiò in una risata che mi lasciò alquanto perplessa.
"Stronzate. E tu lo sai bene. Non c'è niente di male nel tenere a qualcuno. Mettitelo in testa."
"Certo, adesso TENGO a lei. Pff, che cazzata."
"Ti vedo Zulema. Vi ho viste quella sera in camera e ti vedo ora, completamente assente. Dimmi che non hai provato niente nel vederla piangere? Dimmi che non la stai cercando di respingere in tutti i modi possibili?"
Rimasi in silenzio. Un silenzio che valeva più di mille risposte.
"Come immaginavo."
"Senti Saray io non lo so. Non so che cazzo mi stia prendendo."
"Lo so io hermana. Datti tempo, non fuggire."
"La farei soffrire e basta."
"Non lo scoprirai mai se non ti ci butti."
Rimasi in silenzio, immersa nei miei pensieri e nella confusione che stava nescendo dentro di me.
Me, una donna di ghiaccio.
Una donna che da tempo aveva chiuso il suo cuore ed oscurato ogni centimetro di emotività che potesse rimanerle.
Una donna che aveva imparato a sue spese che per proteggersi dalle cattiverie del mondo il modo migliore era quello di apparire ancora più cattiva e senza cuore di esso stesso.
Una donna che vedeva l'amore solamente come un'inutile e stupida debolezza, ma che forse in cuor suo sapeva di averne bisogno, nonostante reprimesse questo desiderio con tutte le sue forze.
Perchè apparire fragili e bisognosi d'amore agli occhi del mondo per lei era come inginocchiarsi alla forza degli altri.
E mai avrebbe voluto dare una soddisfazione del genere a quelle persone, che tanto l'avevano resa dura ed impassibile.
Lei non era così, ma il dolore cambia un po' chiunque.
"Piuttosto, perchè non la inviti alla festa di stasera?"
Scoppiai in una risata, forse più isterica che divertita.
"Saray, dico io, ma ti è andato di volta il cervello?! Ti sembro il tipo di persona che potrebbe mai invitare qualcuno ad una festa?
Non ho bisogno di un'accompagnatrice."
"Ho capito, la inviterò io."
"Non ci provare nemm.."
"Ciao Zulema, è stato un onore fare da terapista!"
"Gitana dove cazzo stai.."
Mi chiuse la porta.
In faccia.
Presi un sospiro enorme cercando di mantenere la calma.
"Saray o fermi quel culo o ti giuro che sei morta."
"Sai Zule, allora dovrei essere già morta almeno un milione di volte."
Sbuffai una risata mentre a passo svelto la raggiunsi lungo il corridoio, ma non abbastanza in tempo per evitare di farla entrare in camera mia.
"BIONDA!!"
Chiusi gli occhi da dietro la porta e mi maledii portandomi una mano in faccia.
L'avrei ammazzata quella fottuta gitana prima o poi.
"Ciao Saray..se cerchi Zulema non è qui.."
Sentir pronunciare il mio nome da lei mi fece quasi sorridere, ma il suo tono malinconico mi riportò subito alla sfuriata del giorno prima, facendomi tremare il cuore.
Puta Rubia che cazzo mi stai combinando?
"In realtà cercavo proprio te."
"Me?"
"Sì. Zulema mi ha parlato di te e diciamo che ormai ti ho presa in simpatia. Stasera alle 21 ci sarà una festa universitaria nella villa di alcuni studenti.
Sono degli idioti, ma ci saranno anche altre persone.
In realtà credo tutta l'università.
Ad ogni modo, se vuoi venire l'indirizzo è questo."
Fremevo dalla voglia di sapere la risposta della bionda.
"Grazie Saray..ci penserò. Non saprei con chi venire, non conosco nessuno."
"Conosci me, e..Zulema. Potresti farle da accompagnatrice tipo."
Sbarrai gli occhi e non so quale forza celeste mi impedì di varcare quella soglia e strangolarla a mani nude.
"I-io..non credo sia la cosa migliore."
"Perchè dici così?"
"Perchè pensavo che nel profondo di quella donna fosse rimasto anche un briciolo di umanità.
Mi sbagliavo. È una stronza manipolatrice, lei gioca con le persone e trae piacimento dalla sofferenza altrui."
"Non è così bionda. Tu non la conosci."
"No, hai ragione Saray. Non la conosco e probabilmente non lo vorrò fare mai."
Dopo una quantità indecifrabile di anni, per la prima volta, qualcosa mi colpì veramente tra il petto e un cuore che pensavo non sarebbe tornato a battere mai più. E invece lo stava facendo. Un po' per il nervoso, un po' per l'agitazione.
Ma soprattutto per l'impatto che quelle parole ebbero su di me.
Mi accorsi che non furono le frasi in sè il problema, ma la persona che le aveva pronunciate.
"Fai come vuoi Bionda, ma ricordati bene una cosa: ci sono persone che quando hanno sofferto scelgono di non affezionarsi più per potersi proteggere."
Chiusi gli occhi e tirai un sospiro, cercando di riprendere l'autocontrollo che tanto mi caratterizzava.
"Ti aspettiamo stasera."
"Ciao Saray."
Mi allontanai dalla porta e me ne andai, voltando le spalle a Saray, a quella fottuta stanza e a quell'angelo etereo e ingenuo, ingenuo del fatto che io la stessi solo proteggendo dalle fiamme degli inferi che avevo dentro.
"Zulema aspetta!!"
"Non me ne frega un cazzo Saray, vattene!"
"Cosa fai ora? Allontani pure me?"
"Ho detto vattene!"
Sentii la presa sul mio polso e non so con quali forze mi trattenni dal non tirarle un pugno in piena faccia.
Sapevo che non fosse colpa sua.
In realtà non lo era nemmeno di Macarena.
Non era di nessuno se non mia.
Solo ed unicamente mia.
Sentii il respiro calmarsi e un attimo di lucidità farsi carico delle mie azioni.
"Mi..dispiace."
"Lo so Zule."
"L'hai sentita. Finalmente si è accorta di quel che sono."
"Si è accorta dell'opposto di quel che sei Zulema. Metti per un attimo da parte la tua corazza di merda e smettila di fare l'idiota."
Scossi la testa e non risposi. Sapevo che qualunque cosa avrebbe detto, anche se in buona fede, non sarebbe riuscita a farmi evadere dal blocco che avevo dentro. Ero intrappolata in una dura ed eterna pietrificazione che mi impediva di lasciarmi andare.
Mi sarei voluta abbandonare al piacere ogni qual volta che Macarena era a due centimetri dalle mie labbra.
Quando la sfiorai sentii il forte potere del gioco dell'attrazione. Mi attirava ed attraeva come nessuna prima d'ora. Ma doveva fermarsi qui.
Ad un solo ed unico piacere carnale.
Io non provavo niente, n'è per lei n'è per il resto del mondo. Questo era quello che continuavo a ripetermi.
Non potevo permettermelo.
Lo facevo per me.
Lo facevo per lei.

Spazio Autrice
Perdonate il capitolo calmo, ma come si suol dire "la quiete prima della tempesta".
Il prossimo capitolo sarà..di sostanza🔥
promesso, devo solo capire come buttarlo giù al meglio possibile, ma tenetevi forte perchè ho molte idee che vagano in questa testolina.
Nell'attesa, fatemi sapere se la storia vi sta piacendo, accetto qualsiasi commento o critica costruttiva.
Grazie per il supporto.
-A.

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