Capitolo 30.

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EMMA 'S POV:
Mi sono offerta di restare a casa di Chloe insieme ai nostri fratelli, soprattutto per controllare i più piccoli, ed Adam ha deciso di farmi compagnia.
Abbiamo cenato tutti insieme, ha ovviamente cucinato Adam perché io non sono in grado neanche di accendere un fornello. Ho però dato una mano a sparecchiare e a lavare i piatti. I miei fratelli si sono dileguati, mentre io ho addirittura aiutano Isacc ed Allison a lavarsi e a mettersi il pigiama. Stare in questa a famiglia mi fa bene, ho abbandonato completamente la principessina che ero e sto scoprendo lati del mio carattere che non sapevo  neanche di avere.

Io ed Adam ci siamo messi a guardare un po' di Tv sul divano ma io totalmente assorta dai miei pensieri non mi sono nemmeno accorta che mi sono completamente adagiata sulla sua spalla senza che lui mi abbia dato il permesso.
"Scusa io non volevo." - gli dico imbarazzata mentre mi sposto velocemente.
"Tranquilla, non mi da fastidio." - mi dice lui gentilmente. Adam è sempre stato molto carino con me, nonostante il mio carattere.
"Credi che oramai  abbiano fatto pace?" - gli chiedo cercando di cambiare discorso.
"Penso di sì. - Adam fa una pausa e poi continua - Ma non ti da fastidio che loro stiano insieme?"
"No, ormai è acqua passata. Dopo tutto quello che è successo, questa storia tra Aaron e Chloe è seriamente l'ultima cosa che mi ferisce. Vorrò sempre bene ad Aaron, ma è appunto solo bene." - gli rispondo sorridendo. Non volevo lasciare Aaron solo per un mio capriccio, adesso sento di essere cresciuta tanto e ho capito che la nostra storia non poteva andare da nessuna parte perché noi non ci amavamo più.
"Quindi hai voltato pagina?"-mi chiede Adam. Non capisco proprio cosa vorrebbe sapere.
"Sì certo, ma non riesco a capire cosa vorresti chiedermi." - lo guardo confusa.
"Ma no niente di che, è una cosa stupida." - siamo seduti l'uno di fronte all'altra, ma lui non riesce a guardarmi negli occhi.
"Puoi chiedermi quello che vuoi. "-lo incito a parlare.
"Ecco... Volevo chiederti... - Adam imbarazzato balbetta un po'- se te la senti magari, qualche volta, potremmo uscire insieme. Niente di serio se non vuoi , solo un'uscita tra amici." - lui torna a guardarmi, e le mie guance si tingono di rosso. Non so neanche quanto tempo sia passato dall'ultima volta che sono uscita con qualcuno che non sia Aaron ma voglio fidarmi di Adam.
"Per me va bene." - gli rispondo sorridendo.
"Seriamente?" - mi chiede lui ancora incredulo.
"Certo perché no. Ma ti avviso non voglio niente di elegante, voglio la normalità più assoluta. " - gli dico puntandogli un dito contro.
"Oh okkei." - noto che Adam ci è rimasto un po' male.
"Pensavi seriamente di portarmi un ristorante a 5 stelle?" - gli chiedo ridendo.
"Avevo pensato a qualcosa del genere." - lui corruga la fronte.
"Non mi importa niente dei ristoranti e delle cene eleganti, mi va bene anche un panino strapieno di salsa piccante nel peggiore fast food del South Side." - mi stupisco delle mie stesse parole.
Lui mi guarda come stesse pensando a qualcosa e poi mi risponde -"Ho in mente il posto perfetto."
"Non vedo l'ora." - sbatto le mani come una bambina felice.
Adam sembra proprio un bravo ragazzo, nonostante sia totalmente diverso da me. Ma se c'è una cosa che ho imparato da Chloe è che l'amore può nascere  dovunque anche dove non ti aspetti, quindi voglio dargli questa opportunità.

CHLOE' S POV:
Quando mi risveglio ho ancora la testa che mi gira come se avessi assunto qualche sostanza stupefacente. Mi ci vuole un attimo prima di mettere a fuoco l'ambiente in cui mi ritrovo. È un vecchio edificio abbandonato e mal ridotto, ci sono pietre e resti di altre cose che non riesco a riconoscere ovunque, non ci sono finestre, e la poca luce proviene solo da una piccola lampadina appesa al soffitto che scende al centro della struttura.
Cerco di muovermi ma mi accorgo che braccia e gambe solo legate alla sedia sulla quale sono seduta, l'unica cosa che mi viene in mente allora è gridare più forte che posso.
Da non so dove vedo arrivare due uomini, e dietro di loro riconosco il proprietario del Diamond's, Philip.

"È inutile che urli, nessuno può sentirti." - lui sogghigna.
"Che cazzo vuoi?" - gli rispondo a tono, anche se ho molta paura. Non capisco perché mi abbia rapita.
"Ragazzina modera i termini." - mi richiama lui.
"Perché mi ha rapinata?" - gli chiedo ancora, cercando di essere più calma possibile.
Lo vedo avvicinarsi e sussulto sulla sedia, ma poi mi ricordo che non posso muovermi perché sono legata.
"I soldi che mi devi." - spalanco gli occhi alla sua risposta.
"Il mio tempo non è ancora scaduto." - mi ricordo solo adesso che non ho ancora trovato una soluzione per racimolare tutti i soldi che mi ha chiesto.
"Lo so, ma nel frattempo sono venuto a conoscenza che stai insieme al figlio di Colin Wood quindi li puoi chiedere a lui i soldi, oppure potremmo farlo noi." - lui ride e gli altri due uomini lo seguono. Non posso permettergli di trascinare Aaron in questa situazione, piuttosto gli darei la mia vita in cambio.
"Noi non stiamo più insieme." - gli rispondo sincera e la sua espressione cambia totalmente.
"E ti aspetti che io ci creda?! Dove stavi andando prima che ti portassi qui?!." -deglutisco faticosamente. Vorrei trovare una scusa plausibile ma francamente non c'è nè neanche una che reggerebbe.
"Ecco appunto non rispondere perchè so con esattezza che stavi andando diritta a casa Wood, quindi adesso faccio una chiamata al tuo amichetto e gli dico di darmi i soldi che mi spettano altrimenti per te si metterà molto male."
"No, ti prego, non chiamarlo."- lo imploro io. Non so se Aaron pagherebbe tutti quei soldi per salvarmi, fino e poco tempo fa era così ma adesso non ne sono poi così tanto sicuro. Ma comunque sia non voglio trascinarlo in tutto questo.
Philip sembra non ascoltarmi neanche e si avvicina ad uno dei suoi due uomini.
"Tu resta qui mentre io mi faccio una chiacchierata con Aaron Wood."- Va via portandosi dietro l'altro uomo.

"Stai buona, non gridare e vedrai che andrà tutto bene."-  mi dice una volta rimasti soli  questo uomo  alto quasi due metri che  sembra tutto fuorché un delinquente.
Non posso far arrivare Philip ad Aaron devo fare qualcosa per impedirlo, così sperando che non mi sia sbagliata su questo uomo  mi affido al suo buon senso.
"Hey!"- gli grido.
"Che cosa vuoi?"- mi chiede avvicinandosi.
"Devo fare la pipì."- è la prima scusa che mi è venuta in mente per farmi slegare e riuscire a fuggire.
"Ti sembra questo il momento?"- mi chiede ma lo vedo in difficoltà, come se non sapesse cosa fare.
"Ti prego  non c'è la faccio più."- Non sono mai stata una tipa religiosa ma giuro che se realmente esiste qualcuno al di sopra di  noi in questo momento lo sto pregando con tutta me stessa.
"E va bene, ma io ti devo controllare quindi ti guarderò, non mi frega niente che sei una donna."- mi dice lui mentre si avvicina a me e inizia a slegarmi. 
Il cuore inizia a battermi all'impazzata, forse è una completa e totale pazzia quella che sto pensando di fare ma devo almeno provarci.
Per prima cosa mi slega le mani e poi si abbassa per slegarmi i piedi, quando ha ormai quasi finito gli do una gomitata più forte che posso dietro la nuca, dovrebbe essere il punto debole di ognuno di noi no?! Lui si accascia a terra dolorante mentre io mi libero dell'ultima corda ed inizio a correre più veloce possibile.
E' strano che 5 minuti fa non sentivo neanche più di avere delle gambe ed adesso invece stanno addirittura correndo.
"Torna qui, stronza!"- mi grida dietro lui. 
Non so neanche dove andare ma intravedo quella che presumo sia l'entrata senza nemmeno una porta, sono quasi arrivata ma alle mie spalle sento uno sparo fortissimo. 
Il mio primo pensiero è che abbia sparato in aria per spaventarmi ma improvvisamente sento un dolore lancinante al fianco sinistra  che mi costringe a fermarmi. Mi porto la mano al fianco ed essa si tinge di rosso. Lo sparo era rivolto a me e mi ha preso in pieno. Mi tengo al muro imbrattandolo di sangue ma non c'è la faccio più a continuare. Per me è finita qui.
"Ti ho presa stronza!"- esclama lui una volta arrivato a me.
La vista inizia ad annebbiarsi, la ferita continua a sanguinare mentre anche dalla bocca inizia ad uscirmi del sangue.
"Oh no che cazzo ho fatto"- queste sono le ultime parole che sento prima di chiudere completamente gli occhi.

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