Capitolo 3.

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Potrei dire di aver dormito sì e no 10 ore nell'ultimo mese, ormai sono veramente uno zombie ma ogni volta che mi butto sul letto non riesco proprio a chiudere occhio. Ieri sera soprattutto, dopo quello che è successo ho passato una notte in bianco, non posso credere che Nathan non mi abbia detto di essere gay e che io non me ne fossi mai accorta. Ho preparato miliardi di discorsi nella mia testa da potergli fare ma ho paura della sua reazione, in fondo se non me lo ha mai detto forse è perché non è pronto.
"Buongiorno sorellona."- mi saluta Austin appena metto piede in cucina, stranamente sta preparando lui la colazione.
"Aus... hai notato qualcosa di strano in Nathan ultimamente? "- chiedo titubante, forse i miei fratelli lo avranno notato mentre io ero troppo presa dalle mie cazzate.
"Veramente Nathan é sempre stato strano." -mi risponde lui sorridendo. In effetti non ha tutti i torti, Nathan non parla molto e sta sempre per i fatti suoi, notare qualcosa di diverso in lui sarebbe stato veramente impossibile.
Senza rispondere ad Austin, salgo in fretta per le scale per raggiungere la camera che quest'ultimo condivide con Nathan e Isaac.
"Buongiorno."- esclamo entrando nella stanza.
"Buongiorno."- mi risponde Isaac abbracciandomi per poi scendere in cucina. Restiamo io e Nathan che è intento a preparare lo zaino, io mi appoggio allo stipite della porta. Cazzo, non sembrava così difficile nella mia testa!
"Chloe...- mi dice lui mentre si siede sul letto e abbassa lo sguardo - so che mi hai visto ieri sera."
Mi siedo sul letto al suo fianco.
"Nathan senti non mi interessa se a te piacciono i ragazzi, o le ragazze, o qualsiasi altra cosa, per quanto mi riguarda puoi andare a letto con chi vuoi, ma sono tua sorella maggiore avrei voluto che ne parlassi con me."
"Lo so, lo so Chloe ma è successo tutto così in fretta..."- mi dice ed ha ancora lo sguardo puntato per terra, così gli prendo la mano per dargli coraggio.
" Ti va di parlarne?"- lui mi guarda e mi sorride.
"Credo di aver sempre saputo in cuor mio di essere gay ma è stato quel ragazzo con cui mi hai visto ieri sera a farmi aprire veramente gli occhi e a farmi capire chi sono. Si chiama Cameron e sì è lui il motivo per il quale quella sera ero a Lakeviewie , all'ora i suoi amici non lo sapevano ancora che ci stavamo frequentando perché io non volevo che dicesse in giro che sono gay, ma ora è diverso."
"Sei mio fratello e lo sarai sempre, per me non cambia nulla." -gli dico abbracciandolo più forte possibile.
"Senti agli altri non dire niente ti prego, voglio farlo io appena sarò pronto."
"Ma certo Nathan. Però ti prego non tenermi più allo scuro di nulla e soprattutto stai attento con quel ragazzo, fa parte di un gruppo che non mi piace."
"Cameron non è come Aaron, te lo posso assicurare." -mi dice lui sorridendo e c'è una luce nei suoi occhi quando parla di questo ragazzo che mi porta a credergli.

Stamattina, siccome il mio turno da Pop's è previsto per il pomeriggio, ho accompagnato i miei fratelli a scuola e mi sono dedicata un po' alle faccende domestiche.
Cameron non è come Aaron te lo posso assicurare, ripenso alle parole di Nathan, mi fido di lui ma non ne sono sicura. Insomma veramente un ragazzo ricco sfondato può innamorarsi di un ragazzino che non ha niente?! Certo mio fratello è un bellissimo ragazzo, è dolce, è gentile, è buono ma ho paura che proprio la sua bontà d'animo lo possa portare a fidarsi di questo stupido figlio di papà, stupido come Aaron. Che però ha davvero delle bellissime labbra, chissà che sapore avranno. Zitta coscienza non ti voglio ascoltare.
Vengo risvegliata dal trillo del mio telefono mentre mi sto cambiando per iniziare il mio turno da Pop's. È Nate che mi ha inviato un messaggio dove mi avvisa che stasera darà una festa a casa di un suo amico, forse ci andrò e mi divertirò un po'.

Ho chiesto ai ragazzi di occuparsi di Ali e Isaac mentre io vado alla festa di Nate, so già che tipo di feste organizza Nate e per qualche strano motivo mi sento elettrizzata.
"Hey." -saluto Nate, appena entro in casa che è intento a dividere la sua robaccia.

Il rumore della musica é così alto che quasi mi rompe un timpano, e c'è già così tanta gente.
"Vuoi provare?"- mi chiede lui sorridendo. In passato mi è già capitato di sniffare cocaina quindi non è una novità per me. Così decido di fare almeno un tiro, cosa mai potrà accadermi?!

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