2 - Nuove scoperte scientifiche

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«Ed è così che io e Presidente abbiamo svaligiato un alimentari» disse contento Nikolai.

Sigma gli lanciò un'occhiata scettica, rigirando la forchetta in plastica nel bento davanti a sé. Molti suoi compagni lo guardavano storto per questa cosa.
«Ok Niko, penso che la tua immaginazione stia correndo un po' troppo oggi-» il suo sguardo si spostò al banco davanti a sé «Dos-kun digli qualcosa»

Il corvino guardò placidamente il ragazzo dagli occhi luminosi che adesso si stava dondolando sul banco al lato destro di Sigma.
Da quando si erano trasferiti in Giappone, ormai tre anni fa, Nikolai sembrava essere più felice.
Forse era soltanto la Russia che lo faceva stare male.
I ricordi che aveva lì.

Anche per il suo amico era così. Non era proprio entusiasta come Niko ma, sicuramente stava molto meglio rispetto a prima.

«Nikolai, sta buono»

«Agli ordini Dos-kun!» E si rimise seduto.

Sigma ridacchiò leggermente e osservò i due amici.
Come facevano a non stare insieme?
Questo era quello che si chiedeva ogni volta che li guardava.
Insomma, in anni che li conosceva, non li aveva mai visti separati!
In più si vedeva che Nikolai fosse cotto di Fyodor, o Sigma non avrebbe saputo spiegarsi il suo comportamento.
Solo...

Sigma sospirò, preferiva non pensarci per l'ennesima volta.
Aveva due amici strani. Ma almeno aveva due amici.

«SIGMA-KUN!»

Il diretto interessato sobbalzò e guardò Nikolai con gli occhi sgranati.
«Dio santo, Nikolai mi hai fatto prendere un colpo!»

«Scusa Sigma-kun ma stavi fissando il pavimento da un po' e se non sbaglio il tuo pranzo è sul banco.
A meno che a te non piaccia dare morsi al pavimento.
In tal caso non ti giudicherò» rispose l'albino, scuotendo la testa come se stesse ballando.

«Certo, adoro dare morsi al pavimento. Dovresti provare anche tu. Mi raccomando più è forte il primo impatto col pavimento, più questo diventa buono»

Sul viso di Dostoevskij nacque un piccolo sorrisino.

Nikolai invece era sconvolto.
«Ma... Sigma-kun tu non eri così cattivo un tempo» piagnucolò lui, mentre la classe cominciava a ripopolarsi di persone.

L'attenzione di Fyodor si spostò sugli altri studenti che chiacchierando, si stavano mettendo seduti ai loro posti.
Sembravano così spensierati... Un pochino li invidiava.
Invidiava la loro normalità. Invidiava come le loro misere esistenze non gli pesassero.
Era sempre un "Oggi ci incontriamo lì, domani ci imbuchiamo là, oddio domani c'è la verifica e non so nulla".
Sembravano delle scatole vuote.
Scatole vuote che non sanno di esserlo e per quanto qualcuno cerchi di farglielo capire, loro continuano a non farlo. Loro avevano i loro obiettivi, le loro speranze e i loro desideri e non gli pesava niente che non fosse un problema concreto.
Forse era lui che si faceva troppi problemi? Forse era lui la scatola vuota?
Si sentiva così estraneo a loro, alla loro vita...

«Dos-kun, Presidente era di nuovo nello zaino!» Disse Niko prendendola e posandola sul banco.
Il topo ricambiò lo sguardo di alcune ragazze della classe, terrorizzate da lei poi fece un po' di parkour dal banco di Nikolai a quello di Sigma e (dopo aver rimediato un chicco di mais) a quello di Fyodor.
Gli occhi viola del ragazzo si chiusero un paio di volte, poi cominciò ad accarezzare il pelo pezzato della topolina.

«Niko, devi starci più attento. Lo sai che non può venire a scuola con noi» disse rivolto all'amico.
Il sottoscritto gli rivolse un sorriso che presto si trasformò in un ghigno furbo.
«Se non la trovano che problemi ci sono Dos-kun?»

Sono qui - FyolaiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora