Sigma non aveva detto una parola e si era accostato a Fyodor per terra, almeno fino a quando non aveva comunicato a Nikolai, con sguardo ancora triste, che era pronto ad andare.
L'albino almeno gli aveva risparmiato la fatica di aiutarlo a portare Fyodor.
Rimaneva comunque preoccupato per lui, Sigma non aveva mai pianto davanti a nessuno e non sapeva quale potesse essere stata la causa scatenante di ciò.Durante tutto il tragitto infatti, il più alto era stato accompagnato dal pensiero fisso del loro amico che piangeva.
«Chissà cosa è successo a Sigma-kun...» farfugliò vagamente Nikolai, sfilandosi i guanti, posandoli poi sulla scrivania del corvino.
Questo, appena erano rientrati a casa, si era buttato senza esitazione sul letto, ignorando anche la madre, preoccupata all'ennesima potenza per lo stato del figlio. Dopo averle detto che Fyodor si stava già riprendendo dalla sbronza, cercando di farla calmare il più possibile, Niko aveva portato con fatica il corvino su per le scale, nella sua camera.«Che ha fatto?» Borbottò Fyodor girandosi scompostamente nel letto, infastidito dalla voce dell'altro.
Nikolai ridacchiò leggermente e si avvicinò, sedendosi di fianco a lui.
«Dai su, ne parleremo domani anche con lui, adesso mettiti seduto così ti aiuto a spogliarti»Il corvino sbuffò ma comunque alzò il busto e successivamente le braccia, così da lasciare che Nikolai rimuovesse tutti gli strati di vestiti che aveva indosso, fino alla canottiera.
Fyodor guardò il viso di Nikolai mentre questo lo spogliava, riguardava per l'ennesima volta quel viso sempre sorridente, forse lo vedeva ancora un po' sfocato a causa dell'alcol in circolo ma l'effetto che gli facevano quegli occhi luminosi, quel sorrisino beffardo e in generale, quel ragazzo, rimanevano invariati.
Quando l'albino ebbe tolto anche la canottiera all'altro e infilatogli una maglietta che usava per dormire, Fyodor portò istintivamente una mano sulla sua guancia.
«Dos-kun?» Lo chiamò lui con gli occhi di poco spalancati per la sorpresa.
Il più piccolo però, continuò a non prestare attenzione alle sue parole e a fissarlo intensamente negli occhi.
Continuò così per un'altra decina di secondi, Nikolai era convinto che stesse per sparare una cazzata da ubriachi.«Mi piaci»
Silenzio.
Silenzio più totale.
Gli unici rumori che Nikolai poteva sentire, erano le voci nella sua testa che impazzivano e confuse gli suggerivano di autodistruggersi.
Dire che l'albino fosse rimasto di stucco era ben poco.
Non riusciva più a pensare.Non è possibile, devo aver capito male, si disse a questo punto, dopo un minuto abbondante di altro silenzio.
«Anche tu mi piaci Dos-kun...»
Questo ritirò la mano, sbuffò e si risdraiò, coprendosi la faccia col cuscino.
«No! Io non ti piaccio nel modo in cui tu piaci a me»Nikolai stava gradualmente cominciando ad avere paura.
Non voleva porre quella domanda, ma doveva.
Subito un odioso peso che sembrò essersi spostato dalla testa, andò a schiacciargli il cuore in una morsa quasi dolorosa.
La sua bocca leggermente aperta lasciava che il poco respiro che stava prendendo scivolasse fievolmente fuori dalle sue labbra, ma ancora non gli riuscì di pronunciare quella domanda.«Dico in ambito romantico Nikolai...»
Gli aveva letto nel pensiero, come sempre del resto, anche se l'albino avrebbe preferito davvero che non lo avesse fatto.In un istante, il mondo gli crollò addosso.
Fyodor sapeva che lui non lo avrebbe mai ricambiato.
Glielo diceva sempre che le emozioni erano solo meri riflessi dell'anima, che in realtà queste erano la gabbia in cui essa era rinchiusa.
D'un tratto quello non era più Dos-kun.
Era un veleno pericoloso per la sua anima.
Solo qualcosa di corrosivo, un'altra anima tenuta in gabbia che provava a farlo entrare, come la peggiore delle tentatrici.«Dos-kun...»
«Lo so! Lo so benissimo ma... avevo bisogno di dirtelo. Non devi considerare la cosa, soltanto...»
Nikolai osservò come il corvino si rimetteva seduto e lo guardava con gli occhi lucidi, ma non per l'alcol.
«Non lasciarmi»
La bocca del più alto si serrò immediatamente
Era la stessa disperazione che Nikolai aveva visto tre anni prima, la stessa disperazione con la quale il corvino affrontava la sua vita, vita di una persona sola.
Quel baratro scuro nelle sue affascinanti iridi violacee, un antro spinto nel profondo della sua anima dall'apatia, che come un'amica cercava solo di proteggerlo.
Fu solo la vista di quel ragazzo emotivamente distrutto a cancellare momentaneamente i suoi pensieri, risucchiati completamente dell'oscurità di quelle iridi.Così, come un incantesimo che si spezza, Fyodor tornò ad essere Fyodor.
Lo stesso che fino a poco prima si era appoggiato a lui.
Lo stesso che l'altra settimana gli aveva fatto copiare i compiti, lasciandosi ringraziare solo con un abbraccio.
Lo stesso che qualche mese prima era scoppiato a ridere per un suo trucco di magia malriuscito, con il quale aveva cosparso casa di coriandoli.
Lo stesso con cui era scappato dal proprio paese.
Lo stesso che lo aveva salvato dalla strada, ma al contempo aveva salvato se stesso dalla solitudine.Dos-kun era l'unico che sarebbe stato sempre con lui, l'unico che avrebbe continuato a condividere quei loro brutti ricordi d'infanzia che un giorno si erano incontrati ed intrecciati, come il filo del destino.
«Sono qui Dos-kun» rispose Nikolai sorridendo dolcemente, stringendolo a sé.
Sentì che nuovamente le mani dell'altro si aggrapparono alla sua maglia e gli accarezzò i capelli nel tentativo di tranquillizzarlo.
Dopo pochi minuti, l'albino sentì la presa sui suoi indumenti diminuire e constatò con un sorriso che l'altro si era addormentato quindi con tutta la delicatezza di cui disponeva, lo fece sdraiare sotto le coperte, poco importava che avesse ancora dei normali pantaloni.
Lo osservò ancora un attimo, senza pensare a nulla in particolare poi dopo avergli accarezzato un'ultima volta i capelli, uscì dalla sua stanza e si appoggiò alla porta, osservando dritto davanti a sé.
Devo far si che Dos-kun perda i suoi sentimenti per me.
A.A.
Non odiatemi pliz
Scusate per gli aggiornamenti lenti, ma vi avviso che adesso ho un filo e sto scrivendo, ci vediamo presto i wish✨💖
STAI LEGGENDO
Sono qui - Fyolai
Fiksi PenggemarFyolai school AU Tratto dalla storia: "Mi piaci" Silenzio. Silenzio più totale. Gli unici rumori che Nikolai poteva sentire, erano le voci nella sua testa che impazzivano e confuse gli suggerivano di autodistruggersi. Dire che l'albino fosse rimast...