Capitolo 4

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"Wow non avevo idea che esistesse un potere del genere" disse Chora mentre ripensava a qualche ora prima quando Marabelle aveva evocato i suoi poteri e creato un buco nero
"Quindi fammi capire, mi stai dicendo che la nuova arrivata è una maestra dei buchi neri?" chiese Christian non credendo a sua sorella
"Esattamente, però ha detto di essere la maestra della materia" annuì Chora
"Sì è stato davvero incredibile! Avresti dovuto esserci!" concordó Flame rivolgendosi al moro
"Dunque non mi state prendendo giro?" chiese Christian, gli altri due sbuffarono esasperati.
"Ehi ragazzi!" li salutò Alisea sedendosi al loro tavolo
"Ehi Aly vero che Marabelle ha creato un vero buco nero? " disse Chora, Alisea annuì in risposta
"Visto?" si rivolse a suo fratello
"Sì" rispose Christian, tornando a mangiare una ciambella
"Ehi ma quella è la mia ciambella, brutto ladruncolo!" esclamò Chora
"Non hai nessuna prova" ribatte Christian
"Certo che ce l'ho era dentro questo sacchetto, ma ora non c'è più, quindi questa è la mia!" gridò Chora
"Scusatemi" disse una vocina arrivata al loro tavolo interrompendo il litigio.
Marabelle comparve davanti a loro, i capelli rossi che le cadevano davanti la faccia, costringendola a tirarli indietro con la mano, li stava guardando con un sorriso allegro sulle labbra, gli occhi che si illuminavano di felicità
"Posso sedermi con voi?" chiese
"Certo siediti pure" disse Chora
Marabelle si sedette senza farselo ripetere.
Si mise tra Alisea e Chora e di fronte a Christian che la fissava senza dire una parola.
"Vi ho visti nella classe di scienze, apparte te, piacere comunque di conoscerti, io sono Marabelle" disse la rossa rivolta a Christian
"I-io sono Christian" le sorrise il ragazzo
"Io sono Flame e lasciatelo la tua è stata un'entrata ad effetto, quando hai creato quel buco nero ero senza parole" disse Flame facendole l'occhiolino, facendo socchiudere lo sguardo di Alisea per qualche secondo
"Io sono Chora, la sorella gemella di Christian, mentre lei è Alisea" disse la mora
"Ciao" disse la bionda in segno di saluto
"Wow siete tutti fantastici spero diventeremo ottimi amici" sorrise la rossa
"Allora perché non ci parli un po' di te?" propose Alisea
"Dunque vediamo... sono nata e cresciuta a Ninjago City, ma poi ci siamo trasferiti in un'altra città quando ero solo una bambina, dopo però mia madre ha accettato il lavoro come insegnante che gli hanno proposto, così siamo tornati qui dopo anni" raccontò Marabelle
"In quale città ti eri trasferita?" chiese Chora
"A Nom" rispose la ragazza
"E dimmi ce l'hai il ragazzo?" chiese Flame in modo civettuolo
Christian si incupí, Chora diede una gomitata al rosso
"Flame!" gridò la mora
"No non ce l'ho" disse Marabelle a disagio per la domanda
"Cambiando argomento quindi sei la maestra dei buchi neri o della materia?" chiese Alisea
"Sono in grado di creare buchi neri, ma il nome esatto è maestra della materia, ho ereditato il potere di mia madre" disse la giovane
"Io i miei gli ho ereditati da mio padre" disse Flame
"E qual è il tuo elemento?" chiese la rossa
"Fuoco, mio padre era il ninja rosso" rispose evocando una fiamma nella sua mano
"E voi?" domandò Marabelle voltandosi verso gli altri ragazzi seduti al tavolo
"Il mio potere viene da mia madre, riesco a controllare il vento" dichiaró Alisea, non dando però nessuna dimostrazione dei suoi poteri.
La rossa si voltò infine verso il duo interrogandoli con gli occhi
I 2 diventarono silenziosi alla menzione del loro potere, ma alla fine Chora parlò
"Il nostro potere deriva da nostro padre, era in grado di controlla-"
La campanella della scuola suonò annunciando la fine della pausa e interrompendo la ragazza.
"Beh ci vediamo.." disse Christian alzandosi
"A dopo" disse Chora
"Ciaoooo" salutò allegramente Marabelle
È così fecero gli altri due, andando ognuno nella loro prossima lezione

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Chora si sedette in un banco in fondo all'aula, volendo stare il più lontano possibile dall'insegnante di matematica, quello che odiava di più in assoluto, sembra avercela con lei, la interrogava ogni volta che ne aveva l'occasione, cogliendola la maggior parte delle volte impreparata.
La cosa positiva era che il sole splendeva quel giorno, in questo modo sarebbe potuta uscire a fare una passeggiata dopo la scuola.
Un ragazzo biondo si mise nel banco accanto al suo e le sorrise.
Chora sia acciglió e si chiese chi fosse quel ragazzo, non lo aveva mai visto prima d'ora.
L'entrata dell'insegnante però pose fine ai suoi pensieri e la lezione di matematica iniziò.
La lezione passò molto molto lentamente e lei non stava nemmeno prestando attenzione alla lezione, l'insegnante probabilmente se ne accorse perché le chiese il risultato dell'espressione che stava facendo alla lavagna.
La mora cercò in fretta una risposta nella sua testa, ma qualcuno le sussurrò
"-2"
Si affrettò a rispondere con la stessa risposta, che risultò corretta, sorprendendo l'insegnante di matematica.
Quando riprese a spiegare Chora si voltò alla ricerca del suo salvatore e vide il suo vicino biondo che la fissava
"Grazie" sussurró pensando fosse lui ad averle suggerito
"Non c'è di che, io sono Ciro, tu? " disse a bassa voce il ragazzo
"Sono Chora" mormorò la ragazza
"Bel nome" mormorò in risposta il biondo
"Non ti ho mai visto qui a scuola, sei nuovo?" domandò la mora
"Si, ho vinto una borsa di studio, grazie a un concorso di Cyrus Borg" rispose Ciro
"Wow devi essere davvero in gamba allora non è semplice vincere uno dei concorsi di quell'uomo" disse Chora sbalordita
"Adesso non esagerare" arrossì il giovane
"È così noiosa questa lezione" annunciò poi la ragazza
"Beh perché non la rendiamo un po' più emozionante allora? Vuoi vedere qualcosa di davvero divertente?" chiese Ciro e senza attendere la risposta di Chora si mise all'opera.
In un istante sparì, lasciando Chora a bocca aperta.
Qualche minuto dopo il libro che il professore teneva in mano fu strappato dalla sua presa ed iniziò a fluttuare.
Il signor Grow tentò di afferrarlo ma si spostò di lato non appena la sua presa si avvicinò.
Tentò una seconda volta e questa volta si ritrovò sdraiato sulla cattedra a pancia in giù, fu spinto in avanti da una forza invisibile e cadde davanti alla cattedra gli studenti iniziarono a ridere, il libro cadde in testa al Signor Grow e subito dopo Ciro ricompare al suo banco, come se non se ne fosse mai andato.
Le risate degli studenti sembravano non voler cessare
"Come hai fatto? Sei un maestro dell'invisibilità? " chiese Chora tra le risate
"Non esattamente, sono un maestro della luce, ma col tempo ho imparato a controllare la luce in modo da rendermi anche invisibile" disse Ciro sorridendo, mentre osservava i compagni che ancora ridevano dell'insegnate
"Sai credo che con te le lezioni di matematica non saranno più così noiose".

Ninjago: il tempo non aspetta nessunoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora