One Shot Parte 1

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One Shot parte 1 speciale 100 voti scritto per francescodileno1
La parte due verrà pubblicata al più presto.
Buona lettura (+5000 parole)

Pov Kai
Era vero, ero tornato sano e salvo dopo dieci anni, sapevo come erano andate le cose, sapevo come i miei amici erano morti senza che io potessi fare nulla, lo sapevo, ma non ero in grado di parlarne, non ero in grado di raccontare come fossero davvero andate le cose, per questo quando dovetti raccontare ad uno ad uno mogli e figli che i loro genitori non erano tornati con me gli dissi semplicemente la verità per quanto crudele fosse: gli altri ninja erano morti.
Pensare che tutti mi avrebbero accolto a braccia aperte dopo essere tornato e aver dato loro quella terribile notizia era una cosa impensabile.
Molti di loro infatti mi odiavano per non averli salvati ed essere stato l'unico a sopravvivere e tornare a casa.
Quando avevo radunato tutte le famiglie al monastero e detto loro la verità c'erano state reazione diverse: Gea era rimasta in silenzio mentre una lacrima silenziosa le aveva solcato il viso, la figlia Chora era scoppiata in un pianto disperato mentre si nascondeva tra le braccia della madre, il suo gemello Christian era rimasto impassibile e silenzioso, ma il suo volto cupo lasciava intendere più di quanto non volesse dimostrare.
Nick e Maelle? Quei due poveri e sfortunati bambini non potevano piangere né provare tristezza o un senso di vuoto, loro non avevano mai conosciuto il loro padre e mai lo avrebbero fatto, mai avrebbero potuto capire l'amore che un padre gli avrebbe potuto dare, non ne avevano mai sentito il bisogno e immagino di non poterli biasimare quando il loro viso aveva mostrato una semplice espressione confusa e spaesata nella folla di gente.
Pixal se ne stava in disparte mentre suo figlio Pixel l'abbracciava nel tentativo di confortarla, non poteva versare lacrime, ma se avesse potuto lo avrebbe sicuramente fatto in quell'istante.
La famiglia Garmadon sembrava la più sconvolta tra tutti, la moglie di Lloyd, Shaila era corsa via prima di scoppiare a piangere, le figlie Marabelle e Penelope erano strette in un'abbraccio disperato entrambe in lacrime, mentre Lord Garmadon e Misako trattenevano a stento le lacrime che minacciavano di cadere.
Per ultima c'era mia nipote, Jessie, anche lei come suo padre alla fine era rimasta orfana, e in quel momento mi aveva mostrato il suo sguardo più colmo di odio mentre provavo ad avvicinarmi a lei.
"È tutta colpa tua!" mi incolpó puntandomi un dito contro mentre le lacrime le rigavano le guance.
I suoi arruffati capelli neri si mossero quando scosse energicamente la testa come a negare quello che avevo detto loro poco fa. Mi ricordava così tanto mia sorella che faceva male
"Non possono essere morti" pianse lei disperata
"Jessie.." tentai di avvicinarmi per calmarla, ma si allontanò prima che potessi toccarle la spalle.
"Ti odio Zio! Perché tu sei tornato e loro no? Perché? Quello che è successo è solamente colpa TUA!" mi gridò contro
"Jessie calmati" aveva provato ad aiutarmi Flame, ma senza risultato, Jessie lo spinse lontano da lei e poi mia nipote corse via senza fermarsi.
Quel giorno fu un completo disastro e soltanto dolore. Jessie non mi parlò più da allora così come Shaila e sua figlia Marabelle. Ce l'avevano con me e non potevo fare nulla per cambiare quella cosa. Tutti erano lacerati dentro per la perdita delle persone a loro più care.
E io? Che dire di me? Ero rotto dentro tanto quanto loro, qualcosa si era spezzato in me nel vedere il vuoto che si era creato nel petto della famiglia dei miei amici e vederli morire mi aveva semplicemente distrutto.
Erano passati pochi mesi da quando ero tornato e dire che ero ancora scosso dagli eventi recenti era un euforismo,anche se mi ero abituato a tutti i cambiamenti che erano avvenuti negli anni di assenza, tutti tranne uno:Alisea, la ragazza di mio figlio Flame.
Non mi piaceva quella ragazza né mi fidavo di lei, era una maestra del vento e quelli non facevano che causare guai e scompiglio, Morro ne era un esempio, avrebbe potuto distruggere gran parte di Ninjago se non fosse stato per me e gli altri ninja e inoltre aveva spinto Lloyd fino allo stremo per raggiungere il suo scopo.
I maestri del vento erano tutti uguali e non mi sarei lasciato ingannare dal viso innocente di quella ragazza, sopratutto quando avrebbe potuto causare problemi e dolore a mio figlio.
A Flame avevo mostrato subito il mio disappunto.
"Cosa intendi dire con questo papà? Alisea è la mia ragazza e non ti ha fatto nulla di male, perché la odi così tanto?" mi chiese Flame mentre eravamo seduti in cucina ad affrontare una seria conversazione sulla maestra del vento.
"Sono le sue origini a preoccuparmi, i suoi antenati, ho conosciuto un maestro del vento in passato e ha quasi distrutto ninjago, era maligno, insensibile, crudele ha utilizzato il padre della tua amica contro la sua volontà per diventare il ninja verde, quella ragazza potrebbe benissimo essere una sua discendente, potrebbe volersi vendicare per lui e magari ti sta semplicemente usando per i suoi scopi, per avvicinarsi a te e poi pugnalarti alle spalle. " spiegai con calma
" Quella ragazza ha un nome, si chiama Alisea e ti dico che non è così! Alisea non farebbe mai del male a nessuno" esclamò lui mentre scorgevo la sua stabilità venir meno per la rabbia
"Non lo definirei del tutto vero, dopotutto ha ferito ancora delle
persone con i suoi poteri, alcuni hanno anche rischiato la vita" dissi fissandolo serio
"Aspetta! Tu questo come lo sai!? Alisea lo aveva detto solo a me dell'incidente di quando aveva 13 anni"  esclamò sorpreso, mentre probabilmente stava passando qualcosa nella sua testa. Lo vidi alzarsi di scatto e irato mi gridò
"Tu hai indagato su di lei?!"
Rimasi un attimo in silenzio guardandolo, ma non mi scomposi per la sua brusca alzata.
"Solamente per te e la tua sicurezza, volevo assicurarmi che la ragazza fosse a posto, ma come immaginavo c'è dell'altro sul suo passato che la rendono una persona pericolosa"
Mi si avvicinò quasi minaccioso
"Non avevi il diritto di fare questo! E poi soffriva solamente di attacchi di rabbia, come successe a me anni fa! Solo perché ha perso il controllo dei suoi poteri un paio di volte non significa che sia una cattiva persona"
Mi puntò un dito contro
"Come hai potuto indagare su di lei?! E senza neanche parlarmene!"
Mi alzai anch'io e misi una mano davanti a me per fermare le sue parole e rispondere
"Sapevo non saresti stato d'accordo, così ho agito da solo"
Lessi del dolore nei suoi occhi mentre mi dava le spalle e iniziava a camminare avanti e indietro per tutta la cucina
"Se non puoi fidarti di lei, almeno fidati di me! Sono tuo figlio so riconoscere una persona buona da una cattiva, sono quasi un adulto ormai, non sono più quel bambino che rubava le brioche allo chef del ristorante di mamma, papà, sono cresciuto e posso prendere da solo le mie decisioni così come sono in grado di scegliere di chi fidarmi " mi disse tentando di contenere il suo fastidio, ma era più che evidente nella sua voce.
Lo suguí solamente con gli occhi mentre non sembrava voler fermare la sua camminata nervosa
" Sei ancora lontano da essere un'adulto sei ancora così giovane e inesperto sulla vita figliolo, non sai cosa ti aspetterà là fuori un giorno, non sempre le persone sono come sembrano, i tuoi nemici a volte possono fingersi tuoi amici " parlai mentre la mia mente tornava a eventi passati di cui mio figlio non era a conoscenza
" Perché vedi il modo in questo modo? Sembra che tu non sia più in grado di fidarti delle persone..."
Quanto aveva ragione.
"E infatti è così, sono cambiato molto in questi anni lontano da casa, ho dovuto indossare una corazza e mettere un muro tra me e gli altri, il lato di me che ricordi, del padre spensierato che gioca con suo figlio, non esiste più da tempo ormai è morto nel momento stesso in cui sono scomparso e la poca immaturità che era rimasta dalla mia adolescenza è scomparsa del tutto quando ho visto i miei compagni di squadra morire davanti ai miei occhi. Non permetterò che qualcosa o qualcuno ti faccia del male Flame, neanche quella ragazza,quindi devi smetterla di vederla" gli dissi
Flame si bloccò guardandomi con un espressione scioccata, ma prestò tramutó in rabbia
"Non farai sul serio vero?!"
Ho semplicemente annuito mentre proseguivo
"La tua sicurezza è la mia priorità, quella ragazza deve uscire dalla tua vita, sono stato chiaro? Non devi più avere nulla a che fare con lei"
Lo vidi stringere forte una sedia nella sua mano mentre la furia scoppiava in lui
"Sei tornato solamente da pochi mesi, ti sei perso metà della mia vita e pretendi di venirmi a dire come comportarmi?! A dirmi chi posso vedere o no?! Scusa papà, ma non accetto tutto questo! Anche se su una cosa hai ragione, il padre che conoscevo non c'è più da tempo, è morto nel momento stesso in cui te ne sei andato e non ti riconosco più nell'uomo che sei diventato. Non mi avresti mai imposto di non vedere la persona che amo"
Mi superò mentre si dirigeva fuori dalla cucina, rimasi impassibile alla sua reazione. Proteggerlo era la cosa più importante.
Pov Skylor
Entrai in cucina attirata dalle forti grida
"Che sta succedendo qui?" domandai
"Chiedilo a papà! Sarà più che felice di annunciarti della sua stupida decisione di non farmi vedere Alisea!" sentì la forte voce arrabbiata di Flame dal corridoio mentre si allontanava.
Mi voltai verso mio marito confusa
"Kai tesoro di che sta parlando Flame?"
Mi guardó e notai una strana freddezza attraverso i suoi occhi
"Parlo del fatto che non si può fidare di quella ragazza" dichiaró.
Kai parlava davvero di Alisea? Una delle mie studentesse migliori? Quella dolce e tranquilla ragazza?
"Parli di Alisea? E perché mai?"
"Sospetto sia imparentata con Morro" mi disse.
Mi fermai non capendo affatto quale fosse il punto di quel suo ragionamento.
"E allora? La ragazza è ok, è una mia studentessa e ti assicuro che è una bravissima persona" lo rassicurai, ma mi lanció un'occhiata infastidita e incredula
"Non ci credo ti sei lasciata ingannare anche tu da quel visino innocente e da quegli occhi da cerbiatta?!" esclamò all'improvviso.
"Kai abbassa i toni, non mi sembra ci siano motivo di alzare la voce in questo modo" dissi guardandolo male.
Ignoró semplicemente la mia frase e corrugo la fronte mentre parló quasi come a rimproverarmi
"Se non penserai tu alla sicurezza di nostro figlio allora lo farò io"
Mi accilgiai, ma rimasi calma e tentati un approccio più dolce
"Non ce n'è bisogno, Flame sta benissimo caro, sopratutto da quando c'è Alisea nella sua vita"
"Flame non conosce i pericoli che ci sono là fuori" disse subito.
Sospirai mentre mi avvicinavo per andare a posare una mano sul suo braccio
"Senti so che quello che hai passato tutti questi anni ti ha condizionato ed è stato terribile, ma forse dovresti calmarti e ascoltarmi un-"
Mi afferrò improvvisamente per la mano, non lasciandomi il tempo di finire e mi guardò furioso
"Basta Skylor! Solo perché sai che ho passato degli anni terribili non significa che tu sappia come io mi senta! Tu non ti sei persa l'infanzia di nostro figlio! Tu non hai dovuto stare lontano da casa per dieci anni!Tu non sai cosa ho visto e passato! E tu non hai dovuto vedere morire i tuoi migliori amici e tua sorella davanti ai tuoi occhi! " mi gridò contro mentre riuscivo a fuggire dalla sua salda presa.
Indietreggiai di poco sorpresa dalla rabbia che stava dimostrando nei miei confronti.
Quello non era il mio Kai, il mio Kai mai mi avrebbe urlato contro, il mio Kai era dolce, romantico, impulsivo presuntuoso e scherzoso. Quell'uomo burbero, serio e pieno di rabbia e risentimento verso il mondo e le persone non era mio marito. Non lo riconoscevo più da quando era tornato.
Kai si bloccò scorgendo la paura e il timore nei miei occhi e sembrò essersi reso conto di aver alzato la voce troppo questa volta.
"Io... Mi dispiace" disse paralizzato sul posto
Scossi la testa ferita oscurata dal dolore
"Kai Smith credevo fossi meglio di così, ma a quanto pare mi sbagliavo, non è rimasta traccia dell'uomo che ho sposato" gli urlai contro mentre mi stringevo una mano sul cuore.
Sgranó gli occhi alle mie parole.
Okay forse avevo esagerato, non intendevo davvero quello che avevo detto, ma anche lui era andato troppo oltre e non mi sarei tirata indietro
"Non dire così, andiamo Skylor"
Preferii uscire da lì e allontanarmi da lui, avevo bisogno di prendere aria.
"Ora non ho tempo, se vuoi scusarmi ho bisogno di parlare con Flame per sistemare il problema che tu hai causato" gli dissi, mentre lasciavo la stanza, ma non provó neanche a fermarmi come invece speravo, rimase lì impalato.

Ninjago: il tempo non aspetta nessunoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora