Preferisco Sissy

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Can

Arrivo all'hotel Eden di Roma, dove è stato allestito il set per la prima location dello spot che devo girare insieme a Claudia Gerini, una talentuosa e affascinante attrice italiana. Per la prima volta avrò l'onore di lavorare con il regista Ferzan Ozpetek, che ammiro molto, un grande maestro del cinema di fama internazionale, tra l'altro del mio stesso paese d'origine, Istanbul, e naturalizzato italiano, anzi romano!
All'ultimo piano c'è un pregiato ristorante con terrazza adibita a bar, con una vista mozzafiato su Roma e sarà proprio lì, che gireremo lo spot.
All'entrata, non so come facciano a sapere in anticipo i miei movimenti, ci sono già appostate tantissime mie fan, "le mie ragazze", le chiamo, sono molto grato a tutte loro, e mai voglio deluderle. Appena posso le ricevo firmando autografi o facendo qualche selfie, perché non dovrei? Devo a loro tutta la mia popolarità. Le amo tutte.
Entro, imbocco l'ascensore insieme ai miei manager Cuneyt Sayil e Ilker Bilgi, saliamo all'ultimo piano e quando arriviamo ci accolgono tutti esaltati di iniziare un nuovo lavoro. Scorgo in lontananza Ozpetek e lo raggiungo per salutarlo e mi imbatto in una conversazione che mi riguarda.
Laura, la nostra hair style da quel che posso intuire, sembra molto entusiasta di fare la mia conoscenza, al contrario dell'altra ragazza alla quale non sembra assolutamente interessare.
Non devo esserle molto simpatico, ha preso e se n'è andata.

Ozpetek mi presenta poi, a tutto lo staff, sembrano molto affiatati, sicuramente lavoreremo bene insieme.
Mi accompagna nella stanza adibita alla prova abito, e poi mi apparto a guardare il mio copione.

"Can, quando sei pronto, vai pure in sala trucco, l'ultima porta in fondo a destra."

Mi informa gentilmente un operatore,
Ok, è l'ora di fare la conoscenza con Laura.

"Ciao Can. Felice di fare la tua conoscenza."
"Il piacere è mio. Laura vero?"

Le dico indicando il nome scritto sulla sua divisa.
Fa un sorriso a trentadue denti, sembra proprio contenta.
Anche Claudia, che ho avuto l'occasione di conoscere prima, si sta preparando, lei comincia con il trucco, è una bellissima donna, non avrà bisogno di troppo make-up.
Ecco chi era? La ragazza di prima è la truccatrice, e con Claudia è molto carina e gentile.

"Allora Can, come ti trovi qui in Italia?"
Mi chiede Laura

"Oh benissimo, ho sempre amato l'Italia, e sono contento di essere qui ancora."

Mi è venuto spontaneo rispondere. È la verità, ho studiato in un liceo italiano a Istanbul, ed ho trascorso anche un semestre a Pavia per approfondire la lingua quand'ero ragazzo.

"Tu ami l'Italia, ma l'Italia ama te!"

Mi replica Laura e a quel punto noto attraverso lo specchio, l'espressione della ragazza, alza gli occhi al cielo.
Beh, ce l'ha con me o con le mie fan?
Non capisco, ma mi vien da sorridere. È proprio strana, sembra così affabile a sentirla parlare con gli altri.
Sembra una ragazzina, 20 anni al massimo le darei, forse però qualcuno in più visto che lavora qui, avrà pur fatto esperienza da qualche altra parte prima di essere scelta per un lavoro del genere. È alta un metro e settanta ad occhio, è slanciata e sembra ancor più alta però, occhi azzurri e capelli castani, mossi e lunghissimi, le arrivano in vita quasi. Molto belli. Sì, una bella ragazzina.

Finisce di truccare Claudia ed ha fatto un ottimo lavoro a mio avviso, trucco semplice e molto naturale, e quando lei si allontana, la ragazzina decide di prendersi un caffè.

"E tu Can? Vuoi qualcosa?"
Mi sento chiedere.

Sta parlando con me? Pensavo non mi calcolasse proprio visto il suo atteggiamento. Forse davvero è gentile con tutti!
Accetto volentieri un caffè, sperando non mi agiti più di quel che sono.
Lo sono sempre all'inizio di un nuovo lavoro, non perché io non creda in me, ma perché pretendo sempre molto da me stesso e voglio che tutto sia perfetto. Sono un perfezionista, lo sono sempre stato sin da giovane, con lo studio, con lo sport. Sono così, non ci posso far niente, a volte però può sembrare arroganza o presunzione.
Questo sembra infatti sorprendere Laura, quando ne faccio un cenno, mentre per la ragazzina, sembra assolutamente normale. Finalmente qualcuna che non mi considera un supereroe. Mi sta simpatica, anche se lei non sembra pensare lo stesso di me.
Torna con in mano un vassoio, molto traballante direi, ma ce la fa. Ci porge i caffè, macchiato per Laura e per me, cazzo no, zuccherato. Io lo bevo di solito amaro, ma non fa niente. Colpa mia non ho precisato. Lo bevo lo stesso, non vorrei pensasse sia troppo polemico. Pure quello, presuntuoso, pieno di sé, piaccione e pure polemico? 
Non penso proprio di esserlo. Beh, so di piacere alle donne, ma non ne faccio lo scopo della mia vita. Tengo al mio fisico, ma giusto perché con quello ci lavoro.
La chiamano, si alza e... inciampa nel cavo del phon e casca a terra. Come un' anguilla sguizza in piedi, facendo finta di nulla, sperando probabilmente che nessuno l'abbia vista. Un po' impossibile, ha staccato la presa inciampando, e fatto un tonfo piuttosto rumoroso cadendo.
Laura si è messa a ridere come una matta, ed io, vedendo che non si è fatta male, vorrei ridere, ma mi trattengo. Non sia mai, che si offendesse e aggiungesse alla lunga lista di aggettivi negativi anche quello di maleducato.
È veramente buffa, e pure spiritosa, ha inventato una scusa al quanto ridicola sulla sua caduta, nessuno oserebbe crederle ma altrettanti oserebbero contraddirla.
Capelli apposto, ora il trucco, anche quello, che stress. Sono curioso di vedere come si comporta la ragazzina, mi diverte, poi iniziamo le riprese.

IN SOLI TRE GIORNI MI INNAMORAIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora