Ti rapisco

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Can
Ci sentiamo ormai da due giorni in qualsiasi momento della giornata, io la sommergo di messaggi non avendo da lavorare, e lei cerca di rispondermi non appena ha qualche minuto libero sul lavoro. Mi sembra di esser tornato all'età del liceo, solo che, nonostante io continuo a chiamarla ragazzina non lo siamo più entrambi. Il nostro modo di comunicare è ben lontano da come mi approcciavo alle ragazze allora, ora sono consapevole di chi sono, del mio corpo e delle mie emozioni, ed il nostro è un modo di flirtare piuttosto audace, ardente e bramoso di rivederci. Abbiamo stabilito tra noi un accordo, sempre e solo verità, senza segreti nei fatti, nei pensieri e nei desideri. Non vogliamo ritrovarci un giorno a scoprire all'improvviso da parte dell'altro di non esser più fonte di passione e amore.

Ieri sera durante la nostra lunga videochiamata, le ho detto che domani, finalmente ci rincontreremo. Ho mentito, ma per una buona ragione. Voglio farle una sorpresa.

Io , Cuneyt e Ilker , abbiamo il volo stamattina alle 10:20 e atterreremo dopo due ore e quaranta minuti a Roma, alle11:00 con il fuso orario. Essendo sabato, e avendo fatto tardi al telefono, sicuramente, si sarà appena svegliata. Non si aspetta sicuro di vedermi.

Ho chiesto a Cuneyt e Ilker di non comunicare alla stampa l'orario del nostro arrivo, ma di informare solo l'hotel, che ci farà trovare una macchina fuori dall'aeroporto, con un bellissimo mazzo di fiori. Ho raccontato loro di Silvia, e vedendomi euforico e soprattutto felice, non hanno obbiettato. Nei tre giorni trascorsi a Roma, non hanno fatto caso alla truccatrice, pertanto non hanno presente di quanto sia strepitosamente bella, e quando la conosceranno scopriranno che persona fantastica è.

Mi faccio lasciare sotto casa di Silvia, e li obbligo ad aspettarmi in macchina.

"Pensi di farci aspettare tanto?"
"Il tempo necessario ragazzi! Vi ho mai chiesto qualcosa fino adesso?"
"Veramente..."
"Smettila, sono sempre io a fare quello che dite voi. Fate un giro qua intorno e pensate all'incontro di lunedì con la Lux vide spa.

Sono sul marciapiede imbacuccato sotto il cappuccio della felpa, una giacca in similpelle marrone e pelo interno bianco, mascherina nera e i miei immancabili occhiali da sole per proteggere gli occhi dalla luce, dopo l'intervento di due anni fa, sono rimasti un po' sensibili. Suono il campanello e mi nascondo dietro il mazzo di fiori, Sissy risponde al citofono

"Chi è?"
"Una consegna per lei!"

Dico parlando appoggiando la bocca alla mano, per camuffare la voce.

"Arrivo, un secondo!"
Sento i passi avvicinarsi mi tolgo gli occhiali e la mascherina e li infilo in tasca e comincio a sentire lo stomaco in subbuglio. Si apre la porta e lei rimane sorpresa.

"Sicuro siano per me?"
"Così mi han detto!"

Solo nel momento in cui glieli sto passando intravede il mio viso dietro ai fiori e come speravo mi salta in braccio.

"Can, sei già arrivato!"

La sorreggo tenendola ben salda appoggiando le mani sotto il suo fondoschiena, faccio due passi all'interno e mi richiudo la porta dietro le spalle con un colpo di piede.
Le nostre bocche si incontrano finalmente, bramose di esplorarsi, la sua lingua danza sulla mia, ha un buon sapore di menta, e Dio quanto mi è mancata la sua bocca.
Vengo invaso dal suo profumo ed è mille volte meglio dal respirarlo da un ciondolo.
Mi circonda la vita con le sue lunghe gambe, raccoglie il mio viso nelle mani e continua a baciarmi dolcemente. E il mio stupido cuore proprio non dovrebbe fare tutte queste capriole per uno stupido bacio. Si stacca da me, mi accarezza la guancia con il pollice, continuando a guardarmi le labbra.

"Mi sei mancato da morire!"
"Preparati che dobbiamo andare!"
"Dove? Sei appena arrivato, io..."

Continua a sbaciucchiarmi

IN SOLI TRE GIORNI MI INNAMORAIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora