Terzo giorno: posso parlarti?

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Can
A differenza di ieri, questa notte ho dormito di merda, un giusto finale per una giornata orribile.
Per fortuna oggi gireremo lo spot all'aperto, dovrò fare quello che più mi piace, lo sport.
Faccio una doccia e questa volta mi asciugo i capelli. Non devo preoccuparmi tanto per l'outfit, basta una tuta, canotta e felpa nera.
Mi lego il foulard di Silvia al polso, dopo averlo annusato copiosamente, ormai ha quasi perso l'intensità della sua fragranza, ne è rimasto solo un lieve sentore. Devo ancora scoprire di che profumo si tratta.
Incontro i miei manager in ascensore, e dopo un'abbondante colazione esco come al solito dall'hotel e salutare le mie ragazze. Ultimo giorno, stasera dovrò partire per Istanbul.
Siamo vicino ad un parco di Roma, sono stati allestiti dei gazebo chiusi, per adibire alla regia e al trucco, non che mi serva molto oggi, un capello fuori posto non rovina una scena di fitness.
Entro e saluto tutti in generale, prima un gazebo, e poi l'altro.
Nel secondo come ovvio che sia, c'è anche Silvia, indossa un piumino bianco corto in vita sul quale ondeggiano i lunghi capelli castani. Oggi ha jeans neri, sempre attillati e sempre molto sexy direi.
Dopo ieri, non tento neppure di salutarla, mi rivolgo a Laura con lo sguardo e porgo un saluto generico rivolto a tutti.

"Buongiorno a tutti. Fa un po' freschino oggi!"
"Per essere gennaio, neanche poi, così tanto!"

Mi sento rispondere. Ho riconosciuto la voce, è Sissy. Mi sta rivolgendo la parola! Volto immediatamente la testa ed è proprio lei, in piedi nell'angolo che tiene una tazza di caffè fumante con due mani per scaldarle. Alla faccia del non freddo! La guardo, e solo quando lei accenna ad un sorriso, ricambio. Non so cosa sia cambiato stanotte, ma sono contento.
La saluto con la mano che lei segue con lo sguardo, anche quando la riporto lungo il mio fianco.
Ha riconosciuto il suo foulard, e automaticamente si porta una mano al collo toccando il punto dove di solito è situato.

"Buongiorno Can, come è andata ieri sera a cena?"
Mi chiede Laura solare come sempre.

"Bene grazie. Ozpetek mi ha parlato di una nuova proposta di lavoro."
"Fantastico, vuol dire che allora ci vedremo ancora in futuro."
"Penso proprio di sì."
Silvia in tutto questo non mette parola, penso ormai abbia capito che non ero a cena con Linda. Laura è soddisfatta, sorride ed esce a cercare di capire il da farsi della giornata.

Faccio per uscire, quando mi chiama

"Can, posso parlarti?"
Vediamo se è tornata la Sissy del primo giorno, pronta a lanciare frecciatine.

"Non ho bisogno di trucco oggi, perciò se non è per lavoro, no grazie!"
Le rispondo in modo falsamente altezzoso. Giro la testa ma con la coda dell'occhio la vedo sorridere.

"Ok, hai vinto! Me lo merito."
Mi volto, è bellissima. Ha uno sguardo arrendevole, le braccia lungo i fianchi, immobile in attesa di una mia risposta.

"Cosa ti ha fatto cambiare idea? Perché oggi mi parli?"
"Ti devo delle scuse, ieri mio fratello mi ha detto della cena..."
La interrompo

"Perciò ora mi credi! Quando te lo dicevo io invece?"
sfoggio un tono ancora un po' scazzato e serio.

"Scusa, hai ragione. A volte sono un po' diffidente con chi non conosco."
"L'ho detto io Sissy, che sei una ragazzina!"
Questa volta il mio tono è sarcastico e lei sorride.

"Silvia grazie! E non sono una ragazzina!"
Risponde dandomi un colpo al petto. Il le blocco la mano, la guardo, e poi guardo lei.

"È mio quello?"
Mi chiede indicando con gli occhi il foulard che ho legato al polso della mano che tiene la sua.
"Non più, l'ho trovato e adesso è mio!"

Fa per prendermelo ma alzo il braccio in alto più che posso. Non si arrende, mette un piede su una seggiola, lì in parte e sta per slacciarmelo, quando si sbilancia e la seggiola si ribalta. Cade e la prendo appena in tempo fra le mie braccia. Siamo vicinissimi, pochi centimetri e potrei baciarla, il mio sguardo traballa, passa in continuazione tra i suoi occhi e la sua stupenda bocca. Vengo di nuovo invaso da quella fragranza che ormai non mi abbandona e deglutisco, prima di poggiarla in terra e raddrizzarci.

IN SOLI TRE GIORNI MI INNAMORAIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora