twenty three.

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"A volte, uscire da una certa mentalità è come pianificare una fuga dalla prigione. Non puoi semplicemente provarci e sperare per il meglio, richiede strategia".

Aphrodite Harper.

"Va bene, me ne vado di qui. Nessun piano, nessuna strategia. Facciamolo scoppiare." Dissi, e Clint rise di me.

"Sai che possono sentirti, vero Aphie?" Mi ha chiesto e io ho alzato le spalle.

"Esatto. Se vengono, muoiono. È una logica semplice, Barton." Ho fatto un sorrisetto e ho fatto schioccare le nocche.

Tony ha bisogno di me.

Steve ha bisogno di me.

Quindi ci sarò.

"Sicuro di non voler pianificare tutto questo?" Mi ha chiesto Sam e io ho scosso la testa.

"Possono sentirmi, qual è il punto? Potrei escogitare il piano più articolato del mondo intero, e ancora non funzionerà perché sapranno esattamente cosa sto facendo, Sam." Gli feci notare e lui annuì, sapendo che avevo ragione.

"Entrate o uscite?" Chiesi e rimasero in silenzio.

"Farò il mio tempo." Disse Sam e Wanda annuì.

"Non mi metto più nei guai." Ha detto, e ho sospirato.

Giusto.

"Spero che mi mettano agli arresti domiciliari da quando ho figli. Clint potrebbe fare lo stesso." Disse Scott, facendo applaudire Clint.

"È intelligente. Sei da sola, Aphie. Buona fortuna." Ha detto, e io ho sorriso.

"È stato divertente ragazzi. Spero di rivedervi, ma non qui." Ho riso e loro hanno riso.

"Buona fortuna, Afrodite." Ha detto Sam, e io ho sorriso.

Mi sono rotto la schiena e il collo, sorridendo tra me e chiamando una piccola palla di fuoco, tenendola contro il vetro spesso che mi teneva dentro.

Alla fine il vetro iniziò a rompersi, diffondendosi lentamente ma inesorabilmente su tutta la parete.

Una volta che si era rotto abbastanza, ho smesso di bruciarlo e gli ho inviato un grande getto di vento, facendo in modo che il muro si frantumasse completamente e volasse in mezzo alla stanza, lontano da me.

"Santo cielo!" Esclamò Scott, e io uscii dalla mia cella, asciugandomi le mani e sorridendo.

"È così che lo fate ragazzi." Ho riso e Wanda ha fatto un sorrisetto.

"In bocca al lupo."

"Non ne ho bisogno."

Le ho fatto l'occhiolino, facendola ridere.

Mi avvicinai alla porta di metallo, che aveva una tastiera.

Interessante.

Appoggiando le mani sul metallo, ho chiuso gli occhi, muovendo le mani su e giù per la porta, cercando di trovare la terra al suo interno.

A mali estremi estremi rimedi.

"Eccoti." Sorrisi, sentendo la terra dentro la porta.

Ho preso a pugni la porta, sentendola piegarsi a mio piacimento, e l'ho strappata via dai cardini.

"Come cazzo hai fatto?" Chiese Clint, e io mi voltai a guardarlo.

"C'è la terra nel metallo. Ci vediamo più tardi." Feci un sorrisetto e corsi fuori dalla stanza, per trovare due guardie armate che correvano verso di me.

Make me. ~ T. starkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora