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Il mattino seguente mi alzo presto. Vado in bagno ancora con gli occhi pieni di sonno. Faccio per sedermi un attimo ma quella che credevo fosse il bordo della vasca da bagno in realtà è un letto sofficissimo.
Metto a fuoco la stanza e ovviamente non è il bagno, è una camera da letto che non avevo notato ieri. Esco e mi dirigo davvero in bagno questa volta. Lavo il viso e sistemo il cespuglio che ho in testa. Torno da Alec, sta ancora  dormendo beatamente. Gli lascio dei baci sul collo e lo sento mugugnare qualcosa di incomprensibile. Apre gli occhi e con uno scatto veloce mi fa sedere a cavalcioni su di lui.
A: ma buongiorno, potresti svegliarmi tutte le mattine così grazie?
Io: ti piacerebbe
A: Madonna mi fai eccitare con niente, ti rendi conto?

In effetti sento il rigonfiamento del suo pacco sul mio culo. Inizio a muovermi lentamente. Continuo a baciarlo sul collo, sull'angolo della bocca e di tanto in tanto lo mordo.
A: oh.. Ti prego... Mi fai impazzire

Porta una mano sulla sua patta e fa per abbassarsi le mutande ma io mi alzo di scatto e corro in cucina.

A: piccola bastarda, non si fa così. Come ti prendo poi vedi che ti faccio
Io:allora prendimi

Corriamo per tutta casa e ridiamo come pazzi ma a un certo punto sentiamo la porta aprirsi.
Mi blocco per un attimo distratta da quel rumore e Alec non perde tempo e mi prende come un sacco di patate e mi carica sulle spalle. Ho il culo completamente all'aria ma lui se ne fotte altamente.
Io: dai Al smett...
Non finisco nemmeno la frase che sento una voce fin troppo familiare

Alec mi fa scendere e finalmente posso vedere la persona che ha parlato poco fa. Mi giro e mi immobilizzo. Sono paralizzata. È l'ultima persona che avrei voluto vedere.
Cazzo.

A: allora Melody lui è Marcus mio fratello, Marcus lei è Melody
M: è un piacere conoscerti

Mi porge la mano come se nulla fosse, come se non fosse successo nulla tra di noi e come se fossi una sconosciuta.
Io: heem piacere mio

Corro in camera e indosso la tuta di Al, non voglio di certo farmi vedere con il vestito da lui.
Io: Al potresti accompagnarmi a casa per favore?
A: cer
M: no tranquillo ci penso io, tanto sono solo venuto a prendere dei documenti e poi devo uscire.
A: mica è un problema Mel? Io in effetti devo incontrarmi con i ragazzi qui fra una mezz'oretta e devo sistemare e farmi una doccia.
Io: no ma figurati tranquillo, ci sentiamo allora.

Mi avvicino, faccio per dargli un bacio sulla guancia ma lui si gira e iniziamo a limonare.

M: cof * cof* dobbiamo andare
A: ciao piccola
Io: ciao

Usciamo da casa e ci dirigiamo in macchina.
Appena mi metto seduta e chiudo lo sportello lui inizia a fissarmi.
Io: che cazzo vuoi?
M: non parlarmi così
Io: ti parlo come voglio, non sei nessuno
M: adesso te la fai con mio fratello quindi?
Io: anche se fosse a te che cazzo importa? Non sono nulla per te giusto? Sei sposato pensa a tua moglie e fatti i cazzi tuoi

Sono incazzata, non può parlarmi così, mi giudica come se fossi di sua proprietà.
Il tragitto in macchina continua in silenzio menomale. Arriviamo a casa e prima che scenda dalla macchina, mi giro per guardarlo ma lui sta fissando la strada tenendo le mani salde sul volante.
Sbatto la portiera e corro subito a casa.
Mi deve fare sempre incazzate porca troia.
La giornata prosegue tranquillamente, studio, mangio e poi vado a dormire.

Stamattina ho una giornata allucinante, volevo saltare scuola ma Al aveva compito e non voleva perderlo e Sun figurati se fa un'assenza.
Mi dirigo all'armadietto e poi vado sulle scale anti incendio a fumare, sono abbastanza in anticipo quindi me la posso prendere con comodo.
Salgo le scale e noto subito una figura familiare seduta a fumare.
Io: Thomas giusto?
T: si si, ciao Mel
Io: hey ciao, anche tu vieni a fumare qui?
T: si, mi mette tranquillità e non c'è il rischio che qualcuno mi scopra
Io: senti mica hai una sigaretta, io ho il tabacco ma mi rompo a rollare
T: questa è l'ultima però se vuoi te la faccio io
Io: si ti prego grazie, ti giuro odio rollare
T: ma figurati è un piacere, dammi tutto e te la faccio subito

Gli do l'astuccio con tabacco cartine e filtri e inizia a rollare.
È davvero un bel ragazzo, forse un po' troppo timido per i mei gusti però è davvero bono cazzo.

T: tieni
Io: grazie mille davvero

Mi porge l'accendino e inizio a fumare. Parliamo del più e del meno e poi entriamo a scuola per poi dirigerci ognuno verso la propria classe.

Ovviamente la sfiga mi perseguita, c'è Mindy nel corridoio che mi fissa con quello sguardo da puttanella acida. Vorrei tanto spaccare la faccia ma adesso l'ultima cosa che voglio è andare in presidenza.
Continuo per la mia strada ma ovviamente la troia deve darmi fastidio.
Mi: oh ciao Mel, come stai?

Falsa troia di merda

Io: bene

La sorpasso dandole una spallata e vado in classe. Quella troia ha un mente qualcosa lo so, fa sempre così prima di farmi uno scherzo dei suoi.

La giornata passa molto lentamente, oggi non è proprio cosa, me ne voglio andare subito da qui. Decido di falsificare il libretto delle giustifiche ed esco da scuola. Chi cazzo le vuole fa due ore di matematica.
Chiamo Al ma non mi risponde, sto andando a scuola sua per fargli una sorpresa. Lo so che non stiamo insieme però è così carino con me. Dopo un'oretta lo vedo uscire dalla porta d'ingresso e appena mi vede corre e mi abbraccia sollevandomi da terra.
A: heyyyyy, come mai se qui?
Io: perché non ti piace che io sia qui?
A: ovvio che si solo che sono sorpreso
Io: nulla di ché, sono uscita prima da scuola e sono voluta passare da te.
A: mhhh allora ti va se andiamo a casa e magari finiamo quello che abbiamo iniziato stamattina?
Io: ma pensi solo a quello?

Faccio la finta offesa portandomi la mano al cuore come se mi avesse ferita.
A: come se non ci avessi già pensato tu
Io: vero, andiamo dai

Andiamo subito in macchina e ci dirigiamo al suo appartamento. Entriamo e iniziamo a baciarci, non abbiamo nemmeno posato le cartelle e tolto i giubini.
Andiamo in camera sua e ci spogliamo. Decido che è arrivato il momento di ricambiare quello che aveva fatto in doccia lui.
Io: oggi facciamo a modo mio, rimani fermo e godi

Gli abbasso i pantaloni molto lentamente, poi passo alle mutande e inizio a baciare tutto in torno al suo cazzo, mi piace farlo impazzire.
Al: cazzo prendilo in bocca ti prego
Io: abbi pazienza

Inizio a leccarlo molto lentamente dal basso verso l'alto senza mai toccare la cappella. Lui spazientito mi prende per i capelli e mi ficca il cazzo in gola. Mi sta facendo eccitare troppo. Inizio a succhiarlo e prenderlo tutto in bocca, faccio movimenti circolari sulla cappella e quando vedo che sta per venire mi blocco immediatamente. Lui mi prende e mi sbatte al muro, mi penermtra con una violenza inaudita, ma non fa male, anzi sto godendo troppo.
Viene dentro di me poco dopo, e continua con le dita per farmi venire.
Quando abbiamo finito, lui va in cucina e inizia a preparare il pranzo.
Io vado in bagno mi sistemo un attimo e poi lo raggiungo per aiutarlo.
Io: hey Al posso aiutarti a fare qualcosa?
Al: no baby hahaha
Io: non chiamarmi così
Al: dai baby non fare il broncio
Io: non mi piace.
Al: va bene non lo faccio più. Mi perdoni?
Io: gno
Al: dai piccola non fare così

Si avvicina a me e inizia a darmi dei baci sul collo ma quando penso che quella situazione si possa trasformare in qualcosa di estremamente sexy e bollente lui inizia a farmi il solletico. Io scappo dalle sue grinfie e corro per tutta casa con lui alle calcagna. Vado in camera e lui mi blocca al muro con le braccia in alto. Mi bacia con passione ma si stacca subito per andare a controllare il cibo.

Torniamo in cucina e inizio a guardare ogni suo movimento. Mi sto trovando davvero bene, non pensavo devo dire la verità, si ovviamente scopa bene ma non sto parlando di questo. Mi fa stare bene, mi fa ridere ed è molto giocherellone e dolce.

Al: hey baby a cosa pensi?
Lo fulmino con lo sguardo
Io: dai non chiamarmi così... Nulla, ti stavo solo guardando
Al: lo so che sono bello ma così mi consumi
Io: ma smettila, stavo guardando come fossi buffo, non ho mai detto che sei bello 😌
Al: il tuo corpo però in questi giorni mi diceva il contrario
Io: smettila scemo
Al: allora ammetti che sono bello
Mi sta minacciando con un cucchiaio di legno praticamente
Io: non lo ammetterò maiiiiii

Scoppiamo a ridere e iniziamo a mangiare parlando del più e del meno.
Si fa pomeriggio e decido di tornare a casa per studiare e farmi una doccia.

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